Piove, senti come piove in quel di Monaco di Baviera. Bisogna aspettare più di tre ore affinché la finale del BMW Open possa avere inizio. E si possa concludere nel migliore dei modi la settimana del pupillo di casa, Alexander Zverev, che mette le mani sul primo titolo in terra natia e sul rosso. E' il terzo della sua giovane carriera, dopo quelli ottenuti a San Pietroburgo nel 2016 e a Montpellier nel febbraio scorso. 90 mila dollari in tasca, le chiavi di una fiammante BMW e 250 punti che lo fanno issare al 17imo posto in classifica, sempre più leader della Race to Milan, la classifica che qualificherà alle Next Gen Finals di Milano. Ma per Sascha, giunto al best ranking, potrebbero addirittura aprirsi le porte della 02 Arena di Londra, dove si terrà il Masters “dei grandi”. In Baviera, il suo ultimo avversario l'argentino Guido Pella, numero 158 ATP, giunto all'atto conclusivo da eroico parvenu (è partito dalle qualificazioni), pare sin dall'inizio destinato al ruolo di sparring partner. E' il primo confronto tra i due nel circuito. E questo primo confronto inizia con Zverev forse un po' troppo distratto, forse troppo sicuro di vincere. Distrazione che lo porta a cedere subito il servizio. Pella, dal canto suo, centrato e concentrato, si trova perfettamente a suo agio.
INIEZIONE DI FIDUCIA
Il clima gli ha rallentato il campo, manna dal cielo per un lottatore come lui. E una disdetta, per le accelerazioni di Alexander. Passa davvero poco e Zverev si trova sull'orlo del baratro. 2-4 e 15-40. Il primo set pare perso. Ma è da questo istante che inizia la partita del tedesco. La reazione è da fenomeno: ritrova come d'incanto il servizio, ritrova d'incanto il suo gioco, i suoi colpi violenti e vincenti da fondo. Dall'altra parte della rete, il peso dell'occasione persa o più probabilmente della fatica dei giorni passati, affossano inesorabilmente l'argentino. Sette game consecutivi per il tedesco. Che si ritrova avanti un set e 2 a 0 nel secondo. Al cospetto degli ultimi sussulti d'orgoglio di Guido Pella, dilapida quattro palle del 5 a 1. Conclude, tre giochi più tardi, sul 6-3. Mettendo la pietra tombale su un incontro che è parso tale solo fino a metà del primo set. Ok, non sarà una vittoria per cui sarà ricordato a fine carriera. Ma senz'altro una boccata d'ossigeno dopo qualche settimana sottotraccia e sottotono. Un'iniezione di fiducia in vista di Madrid e Roma. Per essere protagonista anche tra i giganti.
ATP MONACO DI BAVIERA – Finale
Alexander Zverev (GER) b. Guido Pella (ARG) 6-4 6-3