L’esplosione di popolarità che ha rilanciato il Bordighera Lawn Tennis Club 1878 ha due grandi artefici: Riccardo Piatti e Massimo Sartori. Probabilmente i due coach italiani più apprezzati al mondo, che quattro anni fa hanno fondato in Riviera le basi del loro nuovo progetto comune, raccogliendo un risultato dopo l’altro. A fare il punto della situazione è Sartori, che quest’anno festeggia il ventennale della collaborazione con Andreas Seppi, una delle stelle che si allenano a Bordighera. “Tutto è nato – racconta l’allenatore vicentino – dal mio interesse di avvicinarmi territorialmente a Riccardo (Piatti, n.d.r.), così da realizzare insieme qualcosa di tangibile. Collaboravamo da anni, ma non avevamo mai veramente lavorato uno a fianco dell’altro”. L’occasione è arrivata in Liguria, in una città che per ragioni climatiche si adatta alla perfezione alle esigenze dei professionisti. “Saremo sempre grati al presidente Maurizio Massaccesi: insieme abbiamo visto la possibilità di partire con un progetto interessante, e lui ha accettato a scatola chiusa, mettendo il club a nostra completa disposizione”. Una scommessa al buio, ma che al quarto anno di vita si può definire vinta al cento per cento. “Abbiamo costruito una realtà importante, oserei dire unica in Italia per tipologia”. Già, perché a Bordighera hanno deciso di lasciare da parte la quantità per lavorare sulla qualità: tante persone a disposizione di pochi ragazzi, selezionati da un bacino molto ampio. “Al momento, oltre ai giocatori professionisti come Raonic, Seppi, Cecchinato e Rondoni, il progetto comprende sette giovani fra i migliori in Italia, quattro coach e tre preparatori atletici. Il tutto coordinato ovviamente da Riccardo Piatti, con l’aiuto di Ivan Ljubicic per la parte manageriale”.
Ma da Bordighera sono passati molti più nomi, perché l’intenzione del team Piatti è anche quella di formare i coach, per aiutarli a scovare i campioni del futuro. “Compatibilmente con i nostri impegni nel circuito, abbiamo dato una mano a tanti allenatori e maestri, che arrivavano a Bordighera insieme ai propri allievi. Diciamo che negli ultimi tre anni, da queste parti è passata buona parte del tennis italiano, con un conseguente ritorno d’immagine per la città. Nel tennis, Bordighera è ora sinonimo di qualità”. Tuttavia, queste sono solamente le premesse, e il futuro si annuncia ancora più interessante. Una volta messo da parte – per problemi di permessi – il progetto di rimessa a nuovo del circolo con l’aggiunta di campi in cemento, Riccardo Piatti ha deciso di costruire una nuova struttura sempre a Bordighera, dotata di quattro campi. “Sarebbe stato meglio realizzarli al Tennis Club, per una questione logistica e di tempistiche, ma ora portiamo avanti questo nuovo progetto”. Diventerà una sorta di accademia Piatti, ma sempre in collaborazione con il Bordighera Lawn Tennis Club. “Per noi è un supporto decisivo – chiude Sartori – e rimarrà tale in futuro, con obiettivi sempre più ambiziosi. Il primo? Portare Cecchinato fra i top 100 Atp”.
Ufficio Stampa Bordighera Lawn Tennis Club 1878