La Errani vola negli ottavi a Indian Wells, lasciando 4 giochi a Johanna Larsson. Non mostra segni di stanchezza, nonostante sia già al 49esimo match stagionale (doppio compreso).
Sara Errani ha già giocato 27 match di singolare nel 2013
 

Di Riccardo Bisti – 11 marzo 2013

 
Da quando è entrata tra le top 10, Sara Errani ha cambiato il suo modo di stare in campo. Non sappiamo cosa sarebbe successo se avesse vinto la finale del Roland Garros, ma non c’è dubbio che abbia gestito meglio il contraccolpo rispetto a Francesca Schiavone. Il post-Roland Garros della Schiavone è stato come la sua carriera: a strappi. Ha ottenuto buoni (anzi, ottimi) risultati soltanto negli Slam, peccando di continuità e accumulando tante sconfitte contro pronostico. Forse la Errani non raggiungerà la quarta posizione intascata dalla Schiavone, ma contro le giocatrici più scarse non perde mai. E in questo scorcio di 2012, in cui ha giocato appena un torneo sulla terra rossa (la sua superficie preferita), sta confermando che tra le prime 10 ci può stare, con agio. Lo sta dimostrando anche a Indian Wells, dove è giunta senza patemi agli ottavi. Le incertezze manifestate contro Lourdes Dominguez Lino sono svanite in un facile secondo turno contro Johanna Larsson, numero 69 WTA. Alla Errani sono bastati 82 minuti per rifilare 6-3 6-1 a una giocatrice discreta ma macchinosa, nonchè allergica al muro di gomma eretto da Sarita. Vedre la Larsson è un ritorno al passato: da quando è entrato nella voragine della crisi, il tennis svedese si è tenuto a galla grazie a due giocatori dai capelli scuri, ben diversi dal clichè nordico: Sofia Arvidsson e (soprattutto) Robin Soderling. La Larsson è la classica bionda svedese, di quelle che incontri a Roma o Firenze in veste di turista e ti chiedono informazioni in un perfetto inglese.
 
Johanna si allena negli States, presso l’Alpharetta Tennis Academy di Atlanta, sotto la guida di coach Jeff Wilson e insieme a Irina Falconi (in tribuna accanto al coach). Non è baciata dal talento. I colpi sono costruiti, elaborati, si vede che dietro c’è tanto lavoro. Fa tutto benino, volèe comprese, ma non eccelle in nulla. Contro queste giocatrici, la Errani va a nozze. L’azzurra è partita fortissimo, aggiudicandosi i primi otto punti, poi il match è entrato in “lotta”, ma senza la sensazione che potesse girare. Eseguendo i dettami di coach Lozano, (presumibilmente) studiati a tavolino, la Errani ha insistito sul rovescio dell’avversaria, quasi con testardaggine. La tattica ha pagato, giacchè a fine partita saranno 45 gli errori gratuiti di Johanna (a fronte di 21 winners). Per intenderci, dopo ogni colpo vincente (e ne ha giocati alcuni ottimi), la svedese commetteva due errori. Perchè la Errani la faceva correre, la stancava mentalmente e fisicamente. Per vincere un punto, doveva giocare la classica “palla in più”. E poi Sarita ha un’arma in più, una deliziosa palla corta che le dà quasi sempre il punto e sfibra le avversarie. L’ha usata il giusto: stavolta le è bastato giocare di rimessa, ricorrere anche ad alcuni pallettoni stile 2006-2007, e il match è scivolato via rapidamente (a parte un paio di game lottati). “Non è facile giocare qui, ma è un bel posto e sono contenta di essere ancora in gara” ha detto a fine partita. A sorpresa, non ci sarà l’impegno in doppio: sabato, insieme a Roberta Vinci, è giunto l’inatteso KO contro il duo “mandarino” Hsieh-Peng.
 
Potersi concentrare solo sul singolare può essere positivo, anche se lei ha sempre detto di non soffrire il doppio impegno. Ad ogni modo, il prossimo round sarà durissimo: troverà la vincente di Kuznetsova-Bartoli. Contro la russa è sotto 5-1 nei precedenti, avendo vinto soltanto l’ultimo al Roland Garros 2012. Sul cemento all’aperto è 0-3. Potrebbe essere meglio la Bartoli, con cui è avanti 2-1 e ha vinto entrambi gli scontri diretti nel 2012 (sempre sul cemento) dopo averci perso nel 2007. Ma erano altri tempi, un’altra Errani. Il prossimo obiettivo di Sarita è quello di raggiungere, e magari superare, il numero di settimane della Schiavone tra le top 10. Un buon risultato a Indian Wells e Miami potrebbe essere un ottimo viatico prima che arrivino le cambiali…quelle pesanti.