La Errani si salva a un passo dal baratro: è nei quarti al Roland Garros. Preoccupazione per un problemino fisico, entusiasmo per una tenuta mentale da leggenda. 
Scampato il pericolo, Sara Errani abbraccia Carla Suarez Navarro

Di Riccardo Bisti – 3 giugno 2013

 
E’ la storia a scrivere la portata delle imprese. Giorno dopo giorno, Sara Errani sta facendo qualcosa di storico. E' il caso di avventurarsi in un terreno difficile, ma più attuale che mai. Sarita può diventare la più forte italiana di sempre? Bella domanda. Un po' dipenderà dal risultato di martedì, quando sfiderà Agnieszka Radwanska per un posto in semifinale al Roland Garros. Dovesse farcela, diventerebbe la prima azzurra a centrare tre semifinali Slam. La sua diretta concorrente, Francesca Schiavone, vanta due finali (con una vittoria) sulla terra del Roland Garros. La vittoria del 2010 pesa come un macigno e fa preferire ancora la Schiavone, ma la Errani sta dimostrando che il concetto di “limite” è un’invenzione, comoda e perdente, che l’uomo si è dato per giustificare le sconfitte. La consapevolezza dei propri limiti è una virtù, ma non deve essere un alibi per non lottare e superarli. Quando Sarita si è bloccata, sul 5-5 e 40-40 del match contro Carla Suarez Navarro, avrebbe avuto un mucchio di alibi, scuse, muretti virtuali dietro i quali nascondersi. Aveva il diaframma bloccato, faticava a respirare e aveva lo sguardo pieno di paura. I suoi occhi azzurri erano gli stessi della bambina che non trova più il giocattolo preferito. Avrebbe potuto mollare e nessuno le avrebbe imputato nulla. Ma le hanno insegnato, sin da piccola, che non bisogna arrendersi mai. Che il primo turno di un torneo ITF vale esattamente come un ottavo di finale Slam. Il segreto della Errani, in fondo, sta tutto qui. Ha ripreso a giocare e ha dato tutto quello che aveva, adeguandosi a una classica partita da tennis femminile, colma di alti e bassi.
 
La Errani ha un’immensa forza mentale, che le consente di andare oltre la tipica imprevedibilità del tennis in gonnella. Poche giocatrici hanno questa qualità. Ma stavolta c’è caduta in pieno, vittima di una confusione tattica che le ha fatto scegliere (troppo) spesso il rovescio della Suarez Navarro, che la spagnola gioca a occhi chiusi, in ogni modo (topspin o slice) e in ogni direzione (incrociato e lungolinea). Dopo aver perso il primo set (in cui aveva avuto un setpoint a favore sul 5-4), è salita 2-0 nel secondo, salvo cedere quattro giochi di fila. Sotto 7-5 4-2, con un piede nel burrone, non era facile restare a galla. Lei ha evitato di lasciarsi andare. E si è fatta aiutare dalla montagna di errori della Suarez Navarro, non esattamente una vincente. La spagnola ha un gran talento, ma le manca la “cabeza”. Sempre tranquilla, serafica, è priva di killer istinct. Non è un caso che abbia perso cinque finali su cinque. A un passo dal traguardo, ha perso sei giochi di fila e ha concesso alla Errani di rovesciare la partita. Una volta preso il coltello dalla parte giusta, “Sarita” non ha più concesso alla Suarez di tornare in partita. Ok, sul 3-1 ha dovuto cancellare cinque palle break, e dal 5-1 si è fatta riavvicinare fino al 5-3 (e 15-30 sul proprio servizio). Ma le campionesse non si fanno sfuggire le occasioni. E Sarita è stata all’altezza del suo status. Con questo risultato, è già certa di restare tra le prime 7 se anche dovesse perdere contro la Radwanska.
 
Nell’ultimo match di giornata, la polacca ha superato Ana Ivanovic ai limiti della sospensione per oscurità. Ha contenuto la reazione della serba nel secondo set ed ha chiuso 6-2 6-4. I precedenti spaventano perchè “Aga” ne ha vinti 6 su 7, anche se soltanto uno si è giocato dopo che la Errani è diventata una “big”, e per poco non lo portava a casa. A Istanbul, durante i WTA Championships, quel match valeva un posto in semifinale. Sarà così anche stavolta, ma la terra battuta è amica dell’azzurra. Probabilmente non si giocherà sul Campo Chatrier a causa di un'abitudine un tantino discutibile, che spalma i quarti di finale su due campi, creando fastidiose contemporaneità. Visto che il Centrale sarà per Serena Williams e Federer-Tsonga, Errani e Radwanska giocheranno sul Suzanne Lenglen. E non è detto che sia un male. Anzi, chi è superstizioso esulta. Lo scorso anno, infatti, Sara non ha messo piede sul centrale fino alle semifinali. Corsi e ricorsi storici che possono esorcizzare un problema fisico da non sottovalutare, ma che in 48 ore si può combattere nel migliore dei modi. E consentirci di fantasticare. In questo pazzo Roland Garros, in fondo, può succedere di tutto. 

Il momento della grande paura: Sara Errani chiama medico e fisioterapista per i problemi alla pancia