La bella stretta di mano fra Lorenzo Musetti e Luciano Darderi nel corridoio che porta all’ingresso del Centrale del Tennis Club Cagliari sapeva tanto di sostegno reciproco, in vista di una possibile finale tutta italiana al Sardegna Open. Invece, domenica alle 17.30 a giocarsi il titolo dell’evento premium della categoria ATP Challenger 175 ci sarà solamente Musetti, numero 2 del tabellone, comodamente a segno sul colombiano Daniel Elahi Galan. Perché nella seconda semifinale il connazionale si è arreso all’argentino Mariano Navone, lasciando un po’ di amarezza su degli spalti – pienissimi – che in precedenza avevano gioito a ripetizione per lo splendido match di Lorenzo, finalmente capace di proporre il suo miglior tennis sotto il sole di Monte Urpinu. La differenza tecnica (e non solo) che lo separa dal suo rivale odierno è ben rappresentata dal 6-1 6-4 finale, con un primo set risolto in meno di mezz’ora e un secondo che sarebbe potuto finire più in fretta. Invece, Galan ha prima cancellato all’azzurro varie chance conservando il proprio servizio, e poi ha immediatamente recuperato il break subito sul 3-3. Ma ormai Musetti aveva (ri)preso la testa della partita, così ha trovato un nuovo allungo nel nono game e poi l’ha difeso a dovere, fino alla volèe vincente che gli ha dato la prima finale del 2024.
“Questa finale – ha raccontato Musetti – è la prova che il lavoro paga. Era da molto tempo che non giocavo a livello Challenger, ma sono stato disposto a farlo per raccogliere sensazioni positive in vista del prossimi tornei, Roma in primis. Giocare da favorito nasconde sempre delle insidie, ma ho già vinto tre partite e mi auguro di prendermene una quarta, per conquistare il mio primo titolo stagionale”. Come detto, l’ultimo avversario di Musetti sulla terra di Cagliari sarà l’argentino Mariano Navone, terza testa di serie. Un giocatore, classe 2001, che meno di 12 mesi fa era numero 240 del mondo, poi ha inanellato una serie infinita di ottimi risultati che gli hanno permesso di salire fino all’attuale posizione n.41. Tradotto: è in gran forma e l’ha dimostrato anche contro Darderi, che aveva tutto il diritto di partire con grandi ambizioni e invece si è arreso per 6-3 7-5 a un avversario estremamente solido. Da subito costretto a rincorrere, l’azzurro ha avuto un guizzo solo nel secondo set, portandosi avanti di un break sul 3-2. Ma Navone l’ha subito riagguantato e poi ha giocato uno splendido dodicesimo game, trovando l’allungo che dopo 1 ora e 48 minuti gli ha regalato la quarta finale stagionale (ha perso le prime tre) e la certezza di un posto nei primi 35 del mondo dal prossimo lunedì.