Quattro game di erezione agonistica non bastano a Francesca Schiavone per vincere il derby contro Sara Errani, sempre precisa e costante. Niente sfida contro Roberta Vinci: sospiro di sollievo per Sarita? 

Il numero 60 non ha portato fortuna a Francesca Schiavone. Il derby tra le uniche azzurre a giocare una finale Slam ha premiato la più giovane, più fresca e (in questo momento) più forte Sara Errani. Per la milanese era il 60esimo Slam consecutivo, primato assoluto tra le donne in attività. Soltanto Roger Federer, a quota 63, ha fatto più dell'azzurra. Tra l'altro, con i suoi 35 anni compiuti qualche giorno fa, Francesca è la seconda più “anziana” del tabellone. Più grande di lei, soltanto Venus Williams. L'esperienza, tuttavia, non è bastata contro una Errani più regolare e brava a non disunirsi quando Francesca ha vissuto un quarto d'ora di erezione agonistica, nel cuore del secondo set. E' finita 6-2 5-7 6-1 e il punteggio dice molto, se non tutto. Francesca è sempre più bella da vedere: sui volti degli spettatori sul Campo 17, tre file di gradini da una parte e tre file dall'altro, abbiamo visto più di un sorriso dopo una discesa a rete in controtempo, una smorzata, un'esultanza old-style. La Schiavone ha dato spettacolo, la Errani è stata più concreta, mostrando la sua tigna e un talento spesso trascurato, ma tutt'altro che trascurabile. La Schiavone ha provato a usare le armi che l'hanno resa grande, e che sull'erba possono essere ancora più efficaci (strano, in effetti, che abbia giocato solo un quarto di finale a Wimbledon), ma la Errani sa gestire benissimo le palle basse e i tagli velenosi. In parte è aiutata dall'altezza, in parte utilizza molto bene lo slice, anche dalla parte del dritto. Ne è venuta fuori una partita divertente, in cui la parte mentale è stata meno importante di quel che si pensava. Era pur sempre un derby, peraltro tra due giocatrici che si rispettano molto. Ma non abbiamo visto sconti.


NIENTE VINCI: ADESSO C'E' LA KRUNIC

La voglia di vincere di entrambe si è vista nel settimo game del primo set, con la Schiavone al servizio sul 2-4 dopo aver recuperato uno dei due break di svantaggio. Un game di 30 punti e condito da dodici parità, in cui entrambe hanno dato il meglio, peraltro a ritmi “umani”. A tratti, è parso di rivedere il mitico Schiavone-Kuznetsova del Roland Garros, in cui le giocatrici facevano ottime cose perchè aiutate da un ritmo basso. La Schiavone ha perso quel game e ha ceduto il primo set, ma ha provato a lottare in avvio di secondo. Ha tenuto un atteggiamento sempre positivo, anche quando la Errani l'ha brekkata nel settimo game del secondo. La routine è rimasta uguale fino al 6-2 5-3, poi Francesca è entrata in un vortice di esaltazione che le ha consentito di vincere quattro giochi di fila. Bravissima. Sul 6-5, ha giocato gli ultimi due punti alla grande: sulla parità, si è inventata una smorzata in risposta e ha vinto il punto dopo un corpo a corpo a rete. 30 secondi dopo, ha chiuso il set con uno straordinario incrociato stretto di dritto. Esaltazione pura. Tuttavia, le 35 primavere prendono a farsi sentire quando meno te l'aspetti: Francesca teneva il primo game del terzo set, ma poi ne perdeva sei di fila, auto-condannandosi con un doppio fallo sullo 0-40 dell'1-1. Provava a restare in gara, sul 4-1 c'era un altro game di lotta, ma ormai i buoi erano scappati. Se quella a Roma “potrebbe” essere stata la sua ultima apparizione al Foro, è possibile che sia stato così anche per Wimbledon. Da parte sua, la Errani ha confermato un discreto feeling col verde, peraltro già mostrato a Eastbourne. Adesso avrà un match difficile ma non così complicato sul piano mentale: niente derby con Roberta Vinci (e le conseguenti chiacchiere sul loro rapporto), ma sfida alla serba Aleksandra Krunic, che non ha fatto sconti a una pugliese in crisi di risultati. Magari Sara non sarà mai un'erbivora pura, ma lo status di testa di serie potrebbe darle una mano ad ottenere un risultato degno di nota.

WIMBLEDON 2015 – Primo Turno Donne
Sara Errani (ITA) b. Francesca Schiavone (ITA) 6-2 5-7 6-1
Aleksandra Krunic (SRB) b. Roberta Vinci (ITA) 6-2 6-4