Un torneo perfetto, quasi sontuoso, garantisce a Sara Errani il successo all'Oracle Challenger di Indian Wells, WTA 125 il cui scopo è “lanciare” il BNP Paribas Open. Risale in classifica fino al n.93, ma non potrà giocare il torneo più importante perché non c'erano wild card in palio per giocatrici non americane.

Partita dalle qualificazioni, è stata un rullo compressore fino all'ultima palla. Nella serata italiana di domenica, Sara Errani ha sigillato in grande stile il rientro tra le top-100 WTA. Battendo Kateryna Bondarenko con un secco 6-4 6-2, la romagnola si è aggiudicata la tappa di Indian Wells dell'Oracle Challenger Series, trovata di Larry Ellison per prolungare di una settimana il suo maxi-torneo. L'idea è semplice: anticipare il BNP Paribas Open con due tornei minori, un ATP Challenger al maschile (vinto da Martin Klizan) e un WTA 125 tra le femminucce. La Errani riporterà il suo ranking a due cifre (sale al n.93), ma la sua avventura a Indian Wells è finita qui, almeno in singolare: già, perché nel BNP Paribas Open non ci sarà spazio per lei, neanche nelle qualificazioni. La finale era iniziata maluccio, con la Bondarenko avanti 4-1. Da quel momento, tuttavia, Sara ha mostrato le sue migliori qualità: tennis vario e straordinaria fase difensiva. Ogni volta che la Bondarenko giocava la seconda palla, Sarita era una sentenza: 80% di punti. Per lei è il 37esimo titolo in carriera, così suddivisi: 27 in doppio, 9 in singolare (WTA) e quest'ultimo WTA 125, categoria “ibrida” tra i tornei del circuito e gli ITF. Volendo essere pignoli, i tornei sono 40 perché in passato ha vinto tre tornei ITF (Melilla nel 2005 e Galatina e Suzhou nel 2007).

NIENTE BNP PARIBAS OPEN
Il match è cambiato a partire dal sesto game, 23 punti con la Errani al servizio. Cancellate sei palle break, si è caricata e ha completamente cambiato la partita. Gli errori gratuiti di mamma Kateryna (nel 2013 ha messo al mondo una bimba di nome Karin) sono aumentati a dismisura e per Sara non è stato difficile intascare un parziale di nove game a uno, parzialmente inquinato da due doppi falli (comunque indolori) sul 5-4. Curiosamente, l'azzurra ha servito “da sotto” sul matchpoint. Tanto è bastato per sorprendere l'ucraina e aggiudicarsi l'ultimo scambio e chiudere a braccia alzate, come successo un paio d'ore prima a San Paolo al suo amico Fabio Fognini. Peccato soltanto per l'impossibilità di giocare il BNP Paribas Open, dove non giocherà le qualificazioni e non ha ottenuto nessuna wild card: l'Oracle Challenger Series metteva in palio due inviti, ma riservati alle due americane che hanno raccolto più punti tra Newport Beach e Indian Wells. Detto che la regola andrebbe rivista, la Errani avrebbe meritato maggior riguardo: non solo perché vanta una finale Slam ed è stata n.5 WTA, ma soprattutto perché a Indian Wells vanta i quarti sia in singolare (2013) che in doppio (2012). Nella fattispecie, gli inviti sono andati a Danielle Collins e Amanda Anisimova. Nelle qualificazioni, al via in queste ore, vedremo Francesca Schiavone (opposta alla svizzera Jil Teichmann) e Roberta Vinci, omaggiata di una wild card e impegnata contro Evgeniya Rodina.