Per partecipare al Roland Garros senza passare dalle qualificazioni, Sara Errani avrà bisogno di un pizzico di fortuna. Il match contro Johanna Larsson a Bogotà era fondamentale, non solo per acciuffare la prima semifinale del 2017, ma per assicurarsi il main draw del suo torneo preferito, dove vanta la storica finale nel 2012 (oltre alla “semi” del 2013 e i quarti del 2014). Invece è inciampata contro la svedese, che pure aveva battuto in tutti i sei precedenti. Il nervosismo è esploso dopo l'ultimo punto, un dritto della Larsson reso incontrollabile dalla riga. Sara ha scagliato violentemente la racchetta contro il telone. Un gesto simbolico, che fa rumore perché non le è proprio. In quel lancio di racchetta c'è tutta la rabbia di una ragazza ben più forte di quanto dica il ranking, ma che fatica a risollevarsi. Onestamente, il torneo di Bogotà le sembrava cucito addosso. Invece ha giocato una partita così così. Avanti 4-2 nel primo set, ha incassato un parziale di otto giochi a due che ha rovesciato la partita. Sul 5-7 1-3, Sara ha avuto un lampo d'orgoglio ed è salita 4-3, peraltro con uno 0-30 sul servizio della svedese. A quel punto, perdeva 11 dei successivi 12 punti. Cancellava tre matchpoint, ma il quarto era quello buono. E Sara mostrava tutta la sua frustrazione con un gesto inedito. Salvo aggiustamenti dell'ultim'ora, dovrebbe risalire al numero 109 WTA. Al Roland Garros, saranno ammesse di diritto 108 giocatrici, più 12 qualificate (e non 16: negli Slam, le qualificazioni femminili hanno “soltanto” 96 giocatrici) e 8 wild card. Di certo non ci sarà Petra Kvitova, quindi il cut-off potrebbe essere proprio al numero 109, probabile classifica della Errani. C'è però l'incognita delle giocatrici che potrebbero entrare in tabellone con il ranking protetto. A Melbourne la chance fu utilizzata da Karin Knapp, con il cut-off fissato al numero 107. Una serie di forfait, poi, permisero di entrare in tabellone anche alla n.115. Insomma, qualche speranza c'è.
FRANCESCA, PROVA A CREDERCI!
Non perde speranze neanche Francesca Schiavone. Salvo ripensamenti, il 2017 sarà la sua ultima stagione. E vederla giocare le qualificazioni a Parigi sarebbe molto triste. Per evitarlo, dovrà vincere proprio a Bogotà. La milanese ha tenuto vive le speranze battendo Kiki Bertens, n.1 del tabellone, con un netto 6-1 6-4. E' stato un match strano, bruttino sul piano tecnico. La Schiavone aveva qualche fastidio al collo, tanto da coprirlo con l'asciugamano a ogni cambio di campo, mentre l'olandese è parsa quantomeno in difficoltà. A parte la fasciatura alla gamba destra (che va avanti da inizio torneo) e la stanchezza per il match giocato poche ore prima contro Cindy Burger, non ne ha azzeccata una. Francesca ha ceduto il servizio in avvio, poi ha raccolto sei game consecutivi. I colpi da fondocampo della Bertens, solitamente potenti e profondi, andavano da tutte le parti. Come se non bastasse, commetteva qualche doppio fallo di troppo che spingeva avanti la Schiavone. Nel secondo, Kiki provava a lottare, ma incassava un mortifero break al terzo game. Francesca non si distraeva e teneva senza grossi problemi gli ultimi quattro turni di servizio, acciuffando la sua prima semifinale a Bogotà. Dovesse battere la Larsson (ha vinto l'unico precedente: 6-0 6-3 a Strasburgo 2012), acciufferebbe la 19esima finale in carriera. Per sperare di azzannare il main draw di Parigi, tuttavia, dovrà vincere il torneo. In quel caso sarebbe dentro, peraltro mettendo in difficoltà la Errani: la supererebbe, facendola scalare di un'altra posizione.
WTA BOGOTA' – Quarti di Finale
Francesca Schiavone (ITA) b. Kiki Bertens (NED) 6-1 6-4
Johanna Larsson (SWE) b. Sara Errani (ITA) 7-5 6-4
Sara Sorribes Tormo (SPA) b. Magda Linette (POL) 6-4 4-6 7-6
Lara Arruabarrena Vecino (SPA) b. Aleksandra Krunic 7-5 5-7 6-2