Dopo la fatica, seguita dalla delusione, per il match di singolare, Jasmine Paolini chiude la giornata con una grande vittoria in rimonta insieme all’amica e compagna di doppio Errani

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La serata sul campo numero 7 è una pellicola umida che ti si attacca alla pelle e infradicia l’anima. Trentasei gradi tutto il giorno, una sofferenza per chi passa dal forno dei campi all’aria condizionata della sala stampa.

In campo ci sono Sarita e Jas, che si battono contro Garcia, Parry e tutta la Francia. Un primo set balengo, e l’umidità diventa un lago di malumore, non è giusto, non si può perdere così. Okay, faccio coming out: le Olimpiadi prendono le coronarie anche di giornalisti (anziani? meglio: navigati) abituati a fare spesso i conti con la delusione. C’è chi i Giochi li sente, chi no, non si tratta di avere ragione o torto, ma di inclinazioni, di suggestioni, di ricordi e sogni d’infanzia.
Nessuno più di me è convinto che un professionista debba fare il proprio interesse, seguire la programmazione più giusta per incamerare punti (e soldi: voi non ci pensereste, se fosse il vostro lavoro?). Ma sono anche convinto che chi non conosce l’atmosfera olimpica si perde tanto. Una questione personale, privata, nazione e patriottismo c’entrano fino a un certo punto. Ma insomma, ecco siamo sempre lì: a soffrire per le due… chiamiamole Maghe, se le loro colleghe della ginnastica sono le Fate.
E sì, perché mannaggia, non può finire così il sogno olimpico di Errani e Paolini, nato proprio a Parigi un anno e mezzo fa da una proposta di Sara. Il secondo set va meglio, ma sui nove set point di nuovo tornano le extrasistole, poi arriva la notizia dell’oro delle ragazze della spada: contro la Francia. Un segno? Forse sì perché nel supertiebreak le due Maghe tornano a incantare, a scintillare incantesimi dalle racchette. Prima i due servizi dal basso – alla Kyrgios – di Sara, poi il passante di Jas che attraversa il campo e tutta una giornata chiudendola con una polvere luminosa. Il cuore sobbalza, poi si calma, anche in zona mista si fatica a trattenere l’emozione. Grandi ragazze, continuate così.