ROLAND GARROS. Nella seconda semifinale, Maria Sharapova supera Petra Kvitova con un doppio 6-3 e torna al numero 1 WTA. Contro la Errani cercherà il “Career Grand Slam”
Il saluto tra Maria Sharapova e Petra Kvitova
Di Riccardo Bisti – 8 giugno 2012
Nessuno ha ancora avuto il coraggio di parlare di una possibile vittoria di Sara Errani al Roland Garros. Ma ormai non ci si può più nascondere. Bisogna farlo. Per questo andava seguita con interesse la seconda semifinale tra Maria Sharapova e Petra Kvitova. Confermate le sensazioni dei giorni scorsi: la Sharapova sta giocando meglio e lo ha dimostrato, imponendosi con un doppio 6-3. Grazie a questo successo, torna al numero 1 del mondo. L’ultima volta risale a 4 anni fa, tra il 19 maggio e l’8 giugno 2008. Perse lo scettro dopo il Roland Garros vinto da Ana Ivanovic. Curiosamente, sarà proprio lo Slam parigino a restituirle il primato. “Masha” è già stata numero 1 in quattro “tornate”, per un totale di 17 settimane. Poche, in relazione al suo carisma. Se pensiamo che Caroline Wozniacki ne ha trascorse 67 e Dinara Safina 26, beh, torna alla mente una storica frase di Rino Tommasi. “Il computer sa fare benissimo i conti ma non capisce di tennis”. In verità, l’infortunio alla spalla che l’ha bloccata a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha costretto la Sharapova a ripartire da zero. E un ritorno in cima non era affatto scontato.
Il weekend della Sharapova potrebbe essere perfetto. Dovesse battere la Errani (le due non si sono ancora incontrate) vincerebbe per la prima volta il Roland Garros, completando il suo personale “Career Grand Slam” dopo i successi a Wimbledon 2004, Us Open 2006 e Australian Open 2008. Diventerebbe la decima donna a riuscirci, la sesta nell’Era Open. “Ho sempre sognato di arrivare in finale in questo torneo e finalmente ho questa opportunità – ha detto la russa – sono più che emozionata”. Maria ha chiuso il match con un ace di seconda, dopodichè ha alzato braccia e sguardo al cielo, facendo felici gli obiettivi dei fotografi. Il suo percorso ha alcuni aspetti in comune con quello della Errani. Sono nate a una settimana di distanza l’una dall’altra (Maria il 19 aprile 1987, Sara il 26) e sono entrambe transitate dall’Accademia di Bollettieri, sia pure in tempi e modalità diverse. Masha aveva sette anni e insieme a papà Yuri attraversò l’Atlantico con 700 dollari in tasca. Lì si è formata la versione 2.0 della Kournikova: altrettanto bella, ma più vincente. La Errani, tra una lacrima e una telefonata a casa, c’è andata a 12 anni. Delle difficoltà di Sara abbiamo parlato più volte in questi giorni, mentre l’operazione alla spalla è stato certamente il momento più difficile per la Sharapova, franata addirittura al numero 126 WTA. Per questo, tornare al numero 1 ha un grande valore. “Quando ero uscita dalle prime 100 ho pensato che se ce l’avevo fatta una volta avrei potuto riuscirci di nuovo”. Ha avuto ragione.
Il match contro la Kvitova è stato a senso unico. Dopo aver annullato palle break nei primi due turni di battuta, la Sharapova ha preso il largo nel quinto game e non si è più fatta riprendere. Due break a zero hanno sigillato il primo set. Subito avanti anche nel secondo (3-1), la Sharapova si è fatta raggiungere ma un break all’ottavo gioco ha ricacciato indietro la ceca, delusa e deludente. Fino all’ace finale che ha regalato un pezzo di paradiso anche a Masha, dopo che un paio d’ore prima c’era salita la Errani. Tra un paio di giorni sapremo chi ci resterà.
ROLAND GARROS – SEMIFINALE DONNE
Maria Sharapova (Rus) b. Petra Kvitova (Cec) 6-3 6-3
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