In una brutta giornata per gli italiani, Sara Errani si conferma l’azzurra più credibile a certi livelli. Seppi fa una buona figura contro Djokovic. Giorgi KO con la Stephens, fuori anche la Vinci.
La stretta di mano tra Novak Djokovic e Andreas Seppi
 
Di Riccardo Bisti – 16 agosto 2012

 
La tradizione si conferma negativa, e meno male che c’è Sara Errani. Il torneo di Cincinnati, uno dei più importanti del calendario ATP, non porta bene agli italiani. Dopo un discreto bottino al primo turno, cadono Andreas Seppi, Roberta Vinci e Camila Giorgi. Tre sconfitte diverse, bilanciate dal discreto successo della Errani contro Daniela Hantuchova, in un semi-derby azzurro (la slovacca è allenata dal nostro Claudio Pistolesi). Con la Schiavone in declino (definitivo?), la Pennetta alle prese con un problema al polso che si trascina da mesi e la Giorgi ancora in rampa di lancio, “Sarita” si conferma l’unica italiana di spicco ad alti livello. Certo, anche Roberta Vinci gioca bene ma (forse) ha già toccato i suoi limiti. La pugliese ha avuto una grande chance la scorsa settimana a Montreal, quando ha raggiunto i quarti ma si è arenata contro Lucie Safarova. Non ce ne voglia la Vinci, ma la sua compagna di doppio non avrebbe mai perso una partita del genere. La Errani dà sempre il meglio di sé. A volte non basta, a volte prende delle dure batoste (il golden set di Wimbledon, le dure sconfitte olimpiche), però riesce sempre a raggiungere il limite. Terra, cemento, erba…con lei ci sentiamo in una botte di ferro. In Ohio ha superato una Hantuchova ancora convalescente dopo i tanti problemi fisici (soprattutto al piede) che l’hanno bloccata in primavera. E’ finita 6-4 6-4 per la Errani, che negli ottavi se la vedrà contro Venus Williams in un’invitante rivincita dopo le batoste olimpiche, sia in singolare che in doppio. La Williams ha superato in rimonta (2-6 6-3 6-2 lo score) la sudafricana Chanelle Scheepers. Contro la Hantuchova è partita forte (subito 4-0), ha subito una parziale rimonta ma ha cancellato due fondamentali palle break sul 4-3. A quel punto è riuscita a chiudere il parziale al decimo game. Nel secondo set era sufficiente un break al settimo gioco per raggiungere gli ottavi. La Errani gioca meglio sulla terra, si sa, ma sul cemento può fare altrettanto bene. Lo ha dimostrato all’ Australian Open, quando è arrivata addirittura tra le prime otto. Per lei la trasferta americana assume una grande importanza perché si gioca molte possibilità di andare al Masters.
 
Assoluzione piena per Andreas Seppi, che per un set ha tenuto testa a Novak Djokovic. L’altoatesino non poteva chiedere di più, semmai poteva prendersela con il sorteggio. Nel primo set ha ribattuto colpo su colpo agli schiaffi serbi, portando il parziale al tie-break dopo aver annullato tre setpoint sul 4-5. Purtroppo per lui, due brutture di dritto sul 4-5 nel tie-break hanno consegnato set e – di fatto – partita al numero 2 del mondo, maggior indiziato a chiudere il 2012 al numero 1. “Nole” non era ancora al 100% dopo le fatiche di Toronto ma ha dato l’impressione di essere in palla, di volersi adattare alle condizioni climatiche e ambientali di Mason (località dove si gioca il torneo, a circa 45 minuti d’auto da Cincinnati). Nel secondo set i buoi erano scappati e Djokovic è planato rapidamente verso il 7-6 6-2 finale. Il suo prossimo avversario sarà il neo-papà Nikolay Davydenko, che molti davano per finito ma che a Cincinnati sta martoriando i suoi avversari. Dopo il 6-1 6-1 a Dolgopolov, ha rifilato un doppio 6-3 a Florian Mayer. Fino a qualche tempo fa, questa partita valeva una semifinale Slam. Ancor prima di Seppi, avevano salutato l’Ohio Camila Giorgi e Roberta Vinci. C’è un pizzico di delusione per la sconfitta della Giorgi, non tanto per l’avversaria (Sloane Stephens diventerà fortissima…ed è già forte) quando per il modo in cui è maturata. Un 6-2 6-1 troppo netto in appena un’ora di gioco. La vittoria sulla Schiavone aveva esaltato (e forse non era il caso), ma questa sconfitta non deve deprimere. E’ certamente un dato di fatto che la Stephens, un anno e mezzo più giovane della Giorgi, le stia davanti in classifica (49 contro 93). Ma i conti si faranno a fine carriera, e comunque sarà bene tenersi stretto il diamante che papà Sergio sta pazientemente cercando di sgrezzare. Piuttosto netto anche il 6-3 6-4 con cui Roberta Vinci si è arresa a Shuai Peng. L’azzurra è sempre stata in sofferenza, in rincorsa. L’impressione è che Roberta – molto più della Errani – patisca i continui impegni sia in singolare e in doppio. Forse non è un caso che abbia giocato il suo miglior torneo proprio a Montreal, dove in doppio avevano perso al primo turno. A proposito di doppio, le azzurre hanno esordito con una vittoria battendo Rodionova-Voskoboeva con un doppio 6-4.