L’ex allenatore di atletica che ha seguito Schwazer “scagiona” Sinner: “La Wada ha dei problemi”

Foto di Ray Giubilo

Sandro Donati si schiera a fianco di Jannik Sinner. L’ex allenatore di Alex Schwazer, da sempre nemico giurato dell’antidoping, ha rilasciato un’intervista al Corriere del Trentino a firma Silvia M.C. Senette, attaccando la Wada e difendendo le ragioni del numero Uno del mondo. «Quel quantitativo, quella concentrazione di Clostebol per la quale è stato sollevato tutto questo polverone, è irrilevante. Loro stessi si rendono conto che questa fattispecie di negligenza va ben al di là del concetto di doping. La interpretano come vogliono e alla fine la fanno diventare proposta di squalifica. È una cosa che non sta né in cielo né in terra, tanto è vero che stanno rimettendo mano alla regolamentazione».

L’agenzia mondiale antidoping, secondo Donati, è in grande crisi: «Se chiudono il fascicolo così, tutti quelli colpiti da questa normativa assurda possono ricorrere e trascinarli in tribunale. Se invece lo condannano, sarà lui a difendersi. Perché che fai, blocchi la carriera di un atleta e i suoi guadagni con una motivazione di questo genere? Qualsiasi tribunale li massacrerebbe. Alla Wada ne combinano una dopo l’altra. Basta rileggere l’intervista di Jack Robertson, ex dirigente capo ispettore della Dea, la Drug Enforcement Administration, poi diventato capo ispettore Wada, che se n’è andato dicendo in maniera chiara che la Wada tutto faceva fuorché combattere il doping». 

Donati ne ha anche per la stampa tedesca, in particolare la Bild che alla vigilia della finale contro Zverev ha attaccato di nuovo Sinner. «Zverev è stato assolutamente corretto e fiducioso in Sinner, non ha mai espresso dubbi. La stampa tedesca invece avanza illazioni di pessimo gusto; quando sono implicati casi di loro connazionali non usano assolutamente questi metri di giudizio. Siamo abituati a considerare irreprensibili non lo sono affatto. Fare questo alla vigilia della finale dell’Open d’Australia, poi, è talmente plateale nell’intento: solo loro lo hanno attaccato».

Secondo Donati l’intera normativa va rivista, come del resto ha ammesso lo stesso direttore dell’agenzia, Olivier Niggli. E Sinner può camminare a testa alta. «Mi sembra pulitissimo, è correttissimo dentro e fuori dal campo. Quando dice ‘se fossi stato colpevole non sarei riuscito a vincere’ ci leggo una cosa vera: è talmente sereno che non ha paura a confrontarsi con i poteri forti. Le sue prestazioni sono assolutamente regolari e ad altissimo livello»