6-2 6-3 in 1 ora e 20 minuti. Qualche chance nel secondo, ma la potenza dell’australiana è sembrata incontenibile per la piccola Sarita…

dalla nostra inviata Roberta Lamagni – foto Getty Images

 

Quando ci si impone un’aggressività non abituale, si stravolge il proprio gioco cercando di non retrocedere mai oltre mezzo metro dalla linea di fondo, nonostante i bombardamenti, qualunque sia il verdetto del campo non si possono avere rimpianti.

 

Di scena Sara Errani contro Samantha Stosur, l’australiana dalle braccia da pugile. Servizio da cecchino, diritti pesanti come macigni, predisposizione ai vincenti. L’avversaria meno congeniale per la nostra Sarita, che ama scambiare, scambiare e scambiare, prima di tirare la stoccata definitiva.

 

Questo oggi non era possibile, e Sara lo sapeva, visto che la scorsa settimana a New Haven era riuscita a fare partita pari, cedendo solo al tie-break del terzo.

Così ci ha riprovato, forzando un avvicinamento spasmodico alla linea di fondo e concentrando ogni giocata sul rovescio avversario. Non male il risultato ottenuto con il rovescio, giocato d’incontro dalla nostra, purtroppo deludente sul versante opposto, il diritto, che per caratteristiche d’esecuzione richiede inevitabilmente più spazio e tempo.

 

Considerazioni tecnico-tattiche a parte, lo sviluppo del match racconta di un balletto di break e contro break in apertura, nel quale l’australiana si distingue per migliore ritmo, aggiudicandosi il primo set per 6-2.

Nel secondo la nostra difende con unghie e denti il proprio turno di servizio, lei che ha in questo colpo il suo tallone d’achille, e mette per la prima volta la testa avanti con un break portandosi 3-2. Ammirevole. Cerca le discese a rete, conquista punti con volée e smorzate, ma le astuzie di Davide non si possono moltiplicare per un intero incontro. Per far capitolare Golia serve ben altro. Belle parentesi che tuttavia non impediscono all’incontro di chiudersi con un 6-2 6-3 in 1 ora e 20 minuti.

 

Così a caldo le impressioni dell’azzurra. “Purtroppo oggi non riuscivo a prenderle il rovescio, giocavo troppo centrale. Lei si girava sempre sul diritto, che è un colpo che si fa fatica a leggere. Poi mi sentivo un pochino lenta. Almeno, il mio coach mi ha detto che sono sembrata così, e con queste giocatrici se non sei al 110% non puoi scendere in campo”.

 

Eppure, solo una settimana fa… “ultimamente riesco spesso a fare partita con molte delle prime, ma credo ci sia una bella differenza tra fare partita e vincerla”. La Differenza, aggiungiamo noi.

 


 

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