Esordio con vittoria per Salvatore Caruso agli Internazionali di Brescia. Reduce da una stagione difficile, si è ripreso negli ultimi due mesi e ha trovato risposte importanti: il cemento può essere una superficie molto favorevole. “Negli Stati Uniti mi sono trovato alla grande. 2016 non facile, ma nel finale mi sono ripreso: mi do un 6,5″. (Foto di Felice Calabrò)

BRESCIA – Salvatore Caruso è uno dei ragazzi più simpatici del tour. Basta farci quattro chiacchiere per affezionarsi a un ragazzo che a dicembre compirà 24 anni ed è ancora convinto di poter sfondare. Il 2016 è stata una stagione particolare: non benissimo fino all’estate, da settembre in poi ha ingranato la marcia giusta e sta recuperando punti, fiducia e posizioni. Ha iniziato bene anche agli Internazionali di Brescia (42.500€, Play-It), vincendo un match non semplice contro Miljan Zekic, 28enne serbo che sta vivendo la sua miglior stagione (è entrato tra i top-200 grazie al successo a Todi). Caruso si è imposto 6-2 4-6 6-3 ed è un successo che vale, vuoi perché l’avversario lo precede in classifica, vuoi perché il match ha avuto una dinamica pericolosa: oltre a giocare un tennis fastidioso, Zekic ha stoppato l’incontro un paio di volte: prima per un problema al dito (“però devo ammettere che dopo l’episodio non riusciva a tirare bene il rovescio a due mani”), poi è uscito dal campo per diversi minuti alla fine del secondo set. “Non mi ha dato fastidio – dice Caruso – ero molto concentrato su me stesso, anche perché su un campo così veloce appena ti distrai perdi la bussola. Io non mi sono disunito, ma è bastato abbassare la percentuale di prime per subire un break da 30-0. Non bisogna fare caso a certe cose: se pensi agli altri finisci con l’innervosirti…”. Caruso tornerà in campo già mercoledì contro l’indiano Ramkumar Ramanathan. Il siciliano è reduce da una stagione a due facce: difficile all’inizio, tribolata a metà, finalmente positiva alla fine. Ad oggi il bilancio è in rosso, almeno in termini di classifica. Numero 226 ATP il 1 gennaio, oggi è una cinquantina di gradini più in basso. “Si mira sempre a migliorare il gioco e il livello, poi la classifica viene da sé. E’ stato un anno sul filo del rasoio: io sono un diesel, ho bisogno di tempo per carburare, poi quando è arrivato il mio periodo migliore mi sono procurato uno strappo al bicipite femorale che mi ha un po’ bloccato in estate. Mi sono ripreso bene, a Fano, ma poi mi sono fatto di nuovo male a un piede, a Como. Può succedere, adesso sono molto positivo per il finale di stagione”. In effetti, dal torneo di Szczecin in poi, ha vinto ben 20 partite in meno di due mesi.

BUONE SENSAZIONI AMERICANE
Caruso ha vissuto un cambiamento importante. A giugno, alla corte di coach Paolo Cannova si è aggiunto Alessandro Giannessi: un mini-team che ha portato solo benefici. “Quando Paolo mi ha comunicato la novità sono stato felice – racconta Caruso –“Gianna” è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore: possiamo darci tanto a vicenda. Io sono molto critico con me stesso, lui è più leggero e solare. Fino ad oggi ha funzionato, lui ha trovato il best ranking e io sto giocando bene. Sinceramente vedo solo lati positivi, speriamo di ottenere grandi obiettivi”. Pur lavorando con un coach privato e facendo base a Siracusa, Caruso fa parte del progetto Over 18 della FIT e di tanto in tanto si reca al Centro di Tirrenia. “Andiamo sempre volentieri a Tirrenia – continua – è positivo confrontarci, cambiare partner di allenamento…Di solito vengono seguiti solo gli Under 18, ma il passaggio delicato avviene dopo. La FIT lo ha capito e questo progetto è molto positivo. A Tirrenia c’è tutto: campi, palline, allenatori, preparatori atletici, palestra…”. Al di là dei risultati, il 2016 è stato un anno molto importante per Caruso, poiché ha intensificato l’attività sui campi duri: ha giocato esclusivamente sul cemento fino ad aprile, poi in autunno ha effettuato un tour di quattro settimane negli Stati Uniti. E’ legittimo domandarsi se l’anno prossimo proseguirà su questa strada, oppure tornerà a dedicarsi soprattutto alla terra battuta. “Continuerò a giocare sul cemento. Di sicuro come quest’anno, forse anche qualcosa di più. In America mi trovo bene, mi può dare molto. In un mese ho vinto molte partite tutt’altro che facili. Puoi trovare un numero 500 ATP molto preparato, abituato a quelle condizioni di gioco. Ho trovato qualificazioni di alto livello, eppure ho vinto un buon numero di partite. Penso di poter dare tanto sul cemento, il progetto c’è”. “Salvo” dà un 6,5 – 7 alla sua stagione “Mi hanno aiutato molto gli ultimi due mesi perché fino a settembre, lo ammetto, ero sotto la sufficienza”. Con la speranza di effettuare un grande salto di qualità nel 2017.