Con la sconfitta a Parigi per mano di Del Potro saluta il tennis Pro uno dei talenti più fulgidi (e meno sfruttati) della storia del gioco…

 

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

Da Parigi a Parigi. Nella primavera del ’98 era stata la terra del Roland Garros a far sbocciare una stella di prima grandezza nel firmamento del tennis mondiale. Oggi, nell’autunno 2009, è il cemento di Bercy a far calare il definitivo sipario sulle avventure tennistiche di Marat Safin.

Pete Sampras, demolito in tre set nella finale dell’US Open 2000, ne parlava così: “questo ragazzo ha tutte le doti per rimanere saldamente per anni al numero 1”. Marat qualche tempo dopo rispose: “Io sono la prova che anche i geni sbagliano.” I 13 anni da pro di Safin non sono paragonabili alla formidabile carriera di Pistol Pete. Non sono stati neppure all’altezza delle rosee previsioni degli addetti ai lavori. Il bilancio finale rimane comunque di tutto rispetto: 15 titoli Atp su 27 finali disputate tra cui 2 Slam e 5 Masters 1000, la prima posizione mondiale, 2 trionfi in Davis e quasi 15 milioni di dollari di soli premi in cascina.

Il 29enne di Mosca (n.65 Atp) aveva annunciato il ritiro all’inizio del 2009. Tutti i palcoscenici che lo hanno ospitato nella sua ultima cavalcata non hanno lesinato ovazioni e tripudi. Il gran finale non poteva che essere il Masters 1000 di Parigi dove il russo aveva già trionfato tre volte (2000, ’02, ’04). Il sorteggio sembrava realizzato ad arte. Un primo turno di pura passerella contro il modesto transalpino Thierry Ascione (n. 168 Atp) e una degna uscita di scena al secondo contro il recente vincitore degli US Open, l’argentino Juan Martin Del Potro. Con Marat i copioni già scritti rischiano di non essere sconvolti: l’ultimo film non può far eccezione. Ascione cede ma solo al fotofinish (6-7 al terzo) con il russo costretto salvare tre match-point stampando tre aces. Del Potro la spunta ma fatica: 6-4 al terzo dopo un match equilibrato dominato dai servizi. L’argentino chiude con l’immancabile ace, Marat risponde con un sorriso. Sul campo arrivano Djokovic, Karlovic, Robredo e Simon ma anche gli ex Albert Costa, El Aynaoui, Pioline e Rosset. Gli occhi di Marat iniziano a luccicare. Pochi istanti dopo si abbassano le luci, nel Palais Omnisport scende il silenzio mentre il maxischermo proietta le immagini più significative della carriera del russo ed i tanti arrivederci di amici e “colleghi”. I lacrimoni giungono puntuali ma Safin non perde l’abituale sense of humor. Le prime parole da ex-tennista sono per Del Potro: “Non preoccuparti Juan Martin: se vincerai il torneo mi darai una parte del prize money (Î450,000 ndr).” Poi i ringraziamenti dovuti, gli applausi scroscianti e il congedo finale: “ringrazio tutti quelli che sono qui. Il tennis mi ha dato tanto: grazie a quello che ho guadagnato ho potuto realizzare tanti sogni. Cosa farò in futuro? Beh, diciamo che mi accontenterei di avere il 10% del successo che ho avuto nel tennis. Questo giorno credo che lo ricorderò per molto tempo”.

Marat, classe 1980, impara i rudimenti del tennis allo Spartak Tennis Club di Mosca, la scuola gestita dal padre Misha. Tra i 6 e i 13 anni lo allena mamma Rauza Islanova, a 14 anni si trasferisce a Valencia per seguire corsi di allenamento che allora non erano disponibili in Russia. Professionista dal 1997, l’anno dopo ai French Open s’impone all’attenzione generale sconfiggendo Andrè Agassi e il campione uscente Gustavo Kuerten. Nel 1999 si aggiudica il primo titolo Atp a Boston. Il 2000 è il suo anno magico. Vince 7 tornei tra cui il primo Slam (l’US Open) e diventa numero uno Atp a soli vent’anni mantenendo la posizione per 9 settimane. La leadership del tennis mondiale sembra aver trovato il suo proprietario ma è solo un’illusione. La fragilità temperamentale, la sensazione di aver raggiunto il top troppo in fretta, la passione per gli eccessi e la bella vita determinano frequenti alti e bassi nel rendimento tennistico del campione russo. Tra il 2001 e il 2008 incamera altri 7 titoli compreso l’Australian Open 2005, guida la sua Russia ad alzare due Coppe Davis (2002 e 2006) ma i tempi d’oro del 2000 restano un miraggio. Il 2009 è ricco di plausi ma avaro di acuti: la semifinale di San Pietroburgo, la vittoria sul top ten Davydenko a Mosca, poco altro…

Madre Natura è stata generosa con Safin. Gli ha regalato un fisico eccezionale e un talento cristallino. Se gli avesse donato la “giusta testa” avremmo probabilmente tessuto le lodi di Marat l’invincibile. Ma è tutta un’altra storia… Dasvidania Safinator.

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Gli hilights della finale degli Us Open 2000 in cui Safin battè Pete Sampras

 

a cura di Fabio Bagatella – foto Getty Images

Nome e cognome

Marat Mikhailovich Safin

Data di nascita

27 gennaio 1980

Età

29 anni

Luogo di nascita

Mosca (Russia)

Nazionalità

Russa

Residenza

Monte Carlo (Monaco)

Altezza

193 cm

Peso

88 kg

Stato civile

Dichiara di essere single

Professionista dal

1997

Gioca

Destrorso (rovescio bimane)

Titoli Atp (singolo)

15 (1999 Boston; 2000: Barcellona, Maiorca, Atp Masters Series Canada, US Open, Tashkent, San Pietroburgo, Atp Masters Series Parigi; 2001: Tashkent, San Pietroburgo; 2002: Atp Masters Series Parigi; 2004: Pechino, Atp Masters Series Madrid, Atp Masters Series Parigi; 2005: Australian Open)

Finali Atp (singolo)

12(1999: Atp Masters Series Parigi ; 2000: Atp Masters Series Amburgo, Indianapolis; 2001: Dubai; 2002: Australian Open, Masters Series Amburgo; 2003: Barcellona; 2004: Australian Open, Estoril; 2005: Halle; 2006: Mosca; 2008: Mosca)

Titoli Atp (doppio)

2 (2001: Gstaad con Federer; 2007: Mosca con Tursunov)

Finali Atp (doppio)

4

Attuale classifica Atp (singolo)

No. 65

Attuale classifica Atp (doppio)

No. 246

Miglior Classifica Atp (singolo)

No. 1 (20 novembre 2000)

Miglior classifica Atp (doppio)

No. 71 (22 aprile 2002)

Miglior risultato Australian Open

(singolo)

Vittoria (2005)

Miglior risultato Roland Garros (singolo)

Semifinale (2002)

Miglior risultato Wimbledon (singolo)

Semifinale (2008)

Miglior risultato US Open (singolo)

Vittoria (2000)

Miglior risultato in tornei dello Slam (doppio)

Terzo turno (Wimbledon 2001 con Rosset)

Matches vinti/persi (singolo)

Atp+Grande Slam

421/266

Matches vinti/persi Coppa Davis

(singolo+doppio)

31/21

Tiebreaks vinti/persi (singolo)

Atp+Grande Slam

205/181

Aces realizzati

355

Doppi falli commessi

107

Guadagni totali in carriera

$14,778,927

Allenatore

Hernan Gumy