Ad appena 20 anni di età, Aryna Sabalenka si aggiudica il suo primo titolo Premier 5. A Wuhan non ha concesso chance ad Anett Kontaveit, battuta in due set. “Prima tiravo forte su ogni palla, adesso ho iniziato a pensare sul campo da tennis. 50% del merito è del mio coach Dmitry Tursunov”. Lunedì sarà n.16 WTA.

Era solo questione di tempo, ma Aryna Sabalenka ha deciso di fare in fretta. Ad appena 20 anni, si è aggiudicata il suo primo Premier 5. Ce l'ha fatta a Wuhan, battendo 6-3 6-3 Anett Kontaveit in una finale a sorpresa, senza giocatrici comprese tra le teste di serie. Poco più di un mese fa, era diventata la più giovane a vincere un WTA Premier, imponendosi a New Haven. Dopo aver sfiorato l'impresa a New York contro Naomi Osaka, è ripartita forte e si è aggiudicata anche il torneo cinese. Per intenderci, ha vinto 25 delle ultime 32 partite giocate. “La Cina è uno dei luoghi in cui amo di più giocare. Ho sempre giocato bene qui, non vedo l'ora che arrivi questa fase della stagione… probabilmente ci vorrebbero più tornei da queste parti!”. È cambiato tutto da quando si fa allenare a Dmitry Tursunov, che ad appena 36 anni si è scoperto top-coach WTA. Con il suo nuovo allenatore, ha anche cambiato la tendenza nelle finali: aveva perso le prime tre, adesso ne ha già vinte due di fila. La finale contro la Kontaveit era il match più importante nella carriera di entrambe: normale che ai colpi vincenti si alternassero brutti errori. Come il giorno prima, la Sabalenka è stata un po' fallosa nei primi game, commettendo qualche errore di troppo. Ma quando ha aggiustato il mirino, la sua potenza ha messo in un angolo la Kontaveit, che pure ha un paio di fondamentali niente male. Contro la Barty, aveva fatto la differenza con il servizio: stavolta ha tirato una serie di dritti vincenti e ha sorpreso tutti con una notevole delicatezza sotto rete, mostrando interessanti progressi in una zona del campo che fino a qualche tempo fa le era sconosciuta.

NUOVO MODO DI STARE IN CAMPO
Il primo break arrivava con una deliziosa smorzata, segno di una completezza tecnica quasi sorprendente. Al di là di questo, non ha tradito con il servizio. Non solo ha messo in campo il 63% di prime palle, portando a casa il punto quattro volte su cinque, ma non ha dovuto fronteggiare neanche una palla break. “Credo che i miei miglioramenti siano frutto di una serie di cose – ha detto la Sabalenka – ho iniziato ad essere più calma sul campo da tennis, non provo ad essere aggressiva su ogni palla, cerco di trovare una via. Se sbaglio, mi impegno per trovare una soluzione. Devo ringraziare Dmitry, il 50% del merito è suo, senza dubbio”. Come se non bastasse, ha mostrato un notevole carattere. Le è capitato di perdere alcuni game a seguito di errori banali, ma non si è mai distratta ed è ripartita forte nei giochi successivi, soffocando una Kontaveit incapace di trovare soluzioni efficaci. L'unico colpo che ha davvero funzionato è stato il dritto: ogni volta che costringeva la Sabalenka sulla difensiva, in effetti, portava a casa un buon numero di punti. Sarà proprio la fase difensiva il prossimo step su cui la bielorussa dovrà lavorare. Va detto che la Kontaveit (da qualche tempo seguita da Nigel Sears dopo aver messo fine alla collaborazione con Glenn Schapp) non è stata incisiva con il rovescio, che pure le aveva dato grandi soddisfazioni nel corso della settimana. Ha tirato appena 10 colpi vincenti, pochi per una giocatrice aggressiva come lei. Nel secondo set, la Sabalenka ha preso definitivamente in mano la partita dal 2-3, aggiudicandosi 16 degli ultimi 20 punti giocati. Un gran dritto vincente, lungolinea, le ha permesso di festeggiare. Si presenterà a Pechino (esordirà direttamente al secondo turno contro la vincente di Muguruza-Makarova) da numero 16 WTA. La qualificazione alle WTA Finals di Singapore sembra troppo lontana, la Aryna è ancora molto giovane. Ci sarà tempo.

WTA PREMIER 5 WUHAN – Finale
Aryna Sabalenka (BLR) b. Anett Kontaveit (EST) 6-3 6-3