di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Non c’è due senza tre. Almeno così si augurava Janko Tipsarevic alla vigilia della sua terza finale in poco più di un mese. Reduce dai primi due successi conseguiti a Kuala Lumpur e Mosca, il numero 2 serbo, ancora in corsa per un posto alle Atp Finals di Londra, si augurava di diventare il primo tennista nella storia a mettere a segno la doppietta “All Russian” Mosca-San Pietroburgo.
A rovinare i piani del serbo è stato Marin Cilic, protagonista negli ultimi mesi di una lenta ma costante risalita ai livelli di classifica che gli competono. Battendo Tipsarevic con il punteggio di 6-3 3-6 6-2 il croato ha posto così fine a una striscia di 4 finali Atp perse consecutivamente, tre delle quali nel 2011, a Marsiglia (dove fu sconfitto da Soderling), Umago (Dolgopolov) e, più recentemente a Pechino (Berdych).
E pensare che solo due giorni fa l’allievo di Bob Brett era stato ad un solo punto dalla sconfitta contro il nostro Andreas Seppi. L’ace centrale con cui aveva annullato il matchpoint nel tiebreak del secondo set era stato un segnale importante della ritrovata fiducia nei suoi mezzi.
Nella finale odierna, dopo aver sofferto inizialmente al servizio, Cilic opera il break che deciderà il primo set, nel quinto gioco con uno schiaffo al volo di dritto.
Tipsarevic deve attendere il secondo gioco del parziale successivo per procurarsi, sul 15-40, le prime palle break dell’incontro. Ne basta una al tennista filosofo per staccare il suo avversario subito in apertura di set. Il gap potrebbe dilatarsi se Janko sfruttasse le due ulteriori palle break a disposizione sul 4-1 ed il vantaggio di 15-30 sul 2-5. Cilic si difende come può, ma deve concedere la seconda frazione con il punteggio di 6-3.
L’inerzia dell’incontro è ovviamente tutta dalla parte di Tipsarevic che, però, manca il colpo del k.o., non sfruttando due palle break in apertura di terzo set. Durante il cambio di campo chiede l’ausilio del fisioterapista per un problema alla coscia sinistra. La pausa, paradossalmente, sembra aver rigenerato Cilic che si procura immediatamente una palla break, annullata dal serbo con un dritto lungolinea.
Quanto accaduto nel secondo game è solamente il preludio a quello che accadrà sul 3-2 in favore di Marin. Sul 15-40 servizio per Tipsarevic, quest’ultimo riesce, grazie al servizio, a respingere, in un primo tempo, l’assalto del croato. Cilic, però, non fallisce la terza palla break, grazie alla gentile collaborazione di Janko che si consegna con una palla corta di dritto davvero mal giocata.
Su questo errore si spengono le speranze di “triplete” del numero 2 di Serbia che, malgrado non sia in ottime condizioni di forma, cercherà nelle prossime due settimane, di guadagnare i punti (590) che lo separano dall’ottavo posto nella Race, attualmente occupato da Berdych.
Per quanto riguarda Cilic, quello colto a S. Pietroburgo è il suo sesto titolo in carriera, il primo da quello vinto a Zagabria nel 2010. Grazie a questo successo il numero 1 di Croazia torna tra i Top20, dopo 5 mesi di assenza.
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