Assumersi le responsabilità di una sconfitta è un gesto da leader, da vero capitano. Per questo, Anastasia Myskina merita rispetto. La vincitrice del Roland Garros 2004 ha preso in mano la Fed Cup russa nel 2014, dopo che l'anno prima la squadra si era presentata a Cagliari, per la finale contro l'Italia, con una squadra totalmente inadeguata alla portata dell'evento. È andata vicina al titolo nel 2015, sfumato al doppio di spareggio nonostante l'apporto di Maria Sharapova. Da allora, una caduta libera che costringerà le russe a un umiliante spareggio per restare in Serie B, contro la Lettonia. E contro Ostapenko e Sevastova non sarà per nulla facile. La notizia è che in panchina non ci sarà più la Myskina. “Ho scritto una lettera di dimissioni – ha detto Anastasia – ci ho pensato a lungo, ma volevo riportare la squadra nel World Group, ed è un peccato non esserci riuscita. I fallimenti di una nazionale sono sempre e solo colpa del capitano, quindi mi prendo la piena responsabilità delle recenti sconfitte”. Vista la tempistica della notizia, qualcuno aveva pensato che fosse un pesce d'aprile. Invece era tutto vero, anche se la Myskina continuerà a lavorare con la federtennis russa, di cui è vicepresidente. Il capo di Tennis Russia, Shamil Tarpischev, ha ammesso che gli scarsi risultati del team sono stati un fattore nell'accoglimento delle dimissioni. “Negli ultimi due anni e mezzo, la squadra femminile non è stata all'altezza. Avendo perso cinque delle ultime sei partite, non possiamo che accettare le dimissioni di Anastasia. Tuttavia, la ringraziamo per il suo lavoro”.
RITROVARE LE MIGLIORI
L'incarico sarà preso da un ex giocatore, Igor Andreev. Numero 18 ATP nel 2008 e quartofinalista al Roland Garros, ha accettato l'offerta federale e sarà in panchina a Khanty-Mansiysk contro la Lettonia. “Conosco bene la squadra, da giocatore avevo conosciuto diverse ragazze – ha detto Andreev, che compirà 35 anni il prossimo 14 luglio – la Lettonia ha una buona squadra e la partita sarà difficile, ma anche noi siamo forti e pensiamo soltanto a vincere”. La prima scommessa di Andreev sarà trovare la disponibilità delle migliori, visto che nell'ultima partita la Myskina ha schierato un team piuttosto debole: Vikhlyantseva, Kalinskaya, Potapova e Kudermetova. Neanche una top-100 WTA e indifferenza delle migliori, peraltro con una scelta che l'ha fatta finire su una graticola: sul 2-1 per la Slovacchia, ha messo in campo la giovanissima Anastasia Potapova, classe 2001, battuta in tre set dalla Kuzmova. E pensare che il tennis russo in gonnella non se la passa male: i fasti di 10-15 anni fa sono lontani, ma hanno trovato una potenziale top-10 come Daria Kasatkina. Alle sue spalle ci sono ben cinque top-50 (Pavlyuchenkova, Kuznetsova, Makarova, Sharapova e Vesnina), senza dimenticare alcune giovani in ascesa, su tutte Anna Blinkova e Sofya Zhuk. Con un team al meglio, sarebbero tranquillamente in lizza per vincere un titolo che manca dal 2008: sarà compito di Andreev ricompattare l'ambiente e riportare la Fed Cup russa ai fasti di un tempo. Per cominciare, sarà bene evitare una clamorosa retrocessione in Serie C.