Dopo 7 anni Maria torna in finale a Wimbledon dominando 6-4 6-3 la tedesca dopo un iniziale svantaggio di 0-3. Finale contro la Kvitova

da Londra, Giorgio Spalluto

 

Meno uno. Maria Sharapova non conosce ostacoli in questa sua sinora straordinaria cavalcata verso il successo che sancirebbe il suo definitivo rilancio nell’olimpo del tennis. Dopo aver spazzato via nei quarti Dominika Cibulkova, cui aveva lasciato soli due giochi, la bella siberiana si sbarazza di Sabine Lisicki con un punteggio di 6-4 6-3 che sconta la tara dell’inizio ad handicap (0-3), causato dai tanti problemi al servizio palesati quest’oggi dalla russa, così come era successo nella semifinale di Parigi. Contro Na Li erano stati fatali i 10 doppi falli, causati dalle folate di vento che quattro settimane fa condizionarono l’esito del penultimo atto del Roland Garros.

 

Due doppi falli dei 13 complessivi, regalano alla Lisicki l’abbrivio iniziale ben presto rivelatosi illusorio. Maria riesce a cavarsi d’impaccio da un quarto game molto complicato, dando il la alla “remuntada”. A decidere il primo parziale è il secondo break del set, giunto nel nono game, in cui Masha sente l’odore del sangue e spinge al limite, aggredendo l’avversaria sin dalla risposta. Maria sale 5-4 e con un ace centrale archivia un primo set a due facce.

 

L’inerzia dell’incontro si conferma tutto per la Sharapova a inizio ripresa. Con un parziale di 13 punti a 4 vola sul 3-0. Con l’ennesimo doppio fallo regala un po’ di ossigeno alla ragazzona di origine polacca che recupera uno dei due break di svantaggio (1-3), ma nulla può nel game successivo in cui rimonta da 0-40 ma deve comunque arrendersi a due accelerazioni di dritto sull’angolo sinistro.

 

La Lisicki sa che la fine si avvicina e gioca con il braccio più sciolto. Riesce a rendere il passivo più onorevole, accorciando le distanze sul 5-3, grazie anche ai gentili omaggi della sua avversaria sotto forma di doppi falli. Con un gran game di risposta Maria mette il punto esclamativo su una semifinale quasi del tutto a senso unico, se si eccettuano i primi 3 game del primo set.

 

Maria Sharapova torna in una finale di slam tre anni e mezzo dopo la sua ultima apparizione in Australia nel 2008. Un lungo calvario, quello vissuto dalla tennista russa che dopo 7 anni tornerà a giocare la finale nel torneo che la rivelò nel 2004. Contro Petra Kvitova (1-0 per la Sharapova i precedenti, 6-4 6-3 a Memphis nel 2010), la Sharapova disputerà la quinta finale in uno slam dopo le tre vinte (Wimbledon 2004 su Serena Williams, US Open 2006 su Justine Henin e Australian Open 2008 su Ana Ivanovic) e quella persa in Australia nel 2007 contro Serena Williams. Sarà la prima finale, però, dall’infortunio alla spalla che sembrava averle stroncato anzitempo una carriera che da Wimbledon 2011 si arricchisce di un nuovo, probabilmente insperato, capitolo.   

 


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