Di Cristian Sonzogni – foto Getty Images
Romina Oprandi è una giocatrice svizzera. La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma è stata resa ufficiale dalla stessa Oprandi nella giornata di ieri. Una delle ragazze con più talento, sicuramente una delle più atipiche in circolazione, cambia dunque bandiera e lascia l’Italia priva di un pezzo importante in quel puzzle che rappresentava il post Schiavone-Pennetta. Una scelta, quella della 25enne di padre bergamasco, dettata da una serie di fattori. Su tutti, pare, la voglia di giocare Fed Cup e Olimpiadi, cosa possibile con la maglia rossocrociata, decisamente impossibile con quella azzurra, vista l’agguerrita concorrenza.
Del resto Romina aveva già il doppio passaporto, vive vicino a Berna con la famiglia e la decisione di giocare per la Svizzera, dove è nata e cresciuta, non è così strana o fuori luogo. La Oprandi aveva deciso di schierarsi per la patria di papà nel 2003, quando giustificò il passaggio sotto il tricolore dicendo che la Federazione italiana l’aveva seguita molto più di quella elvetica. Ma da allora di tempo ne è passato, ‘Kimi’ (come viene soprannominata) aveva persino deciso di mollare il tennis per i tanti problemi fisici accusati in carriera, prima del rientro e del ritorno, a fatica, tra le top 100 del tennis mondiale.
La vittoria dello scorso anno in Olanda contro Kim Clijsters, e soprattutto il terzo turno nello Slam australiano con tanto di successo sulla Schiavone, l’hanno riportata alla ribalta, proprio mentre lei stava maturando la decisione di tornare svizzera. Chissà cosa ne pensa babbo Roberto, che da Ponte San Pietro, nel Bergamasco, era stato costretto a emigrare per seguire la famiglia, trasferita per lavoro. Intanto si sa già cosa ne pensano gli appassionati italiani, che hanno riempito la bacheca di facebook di Romina con una valanga di messaggi di affetto, ai quali lei ha risposto con la consueta cordialità: ‘grazie, il vostro appoggio significa tanto per me’.
D’altra parte un appassionato di tennis è prima di tutto un amante del bel gioco. E il bel gioco non ha bandiere. Lo abbiamo imparato (non senza fatica) nei lunghi anni di astinenza di successi delle racchette azzurre. Ci troviamo a metterlo in pratica ora: chi avrà il coraggio di non tifare più per questa ragazza così simpatica, così estroversa, così talentuosa e soprattutto così diversa da tutte le altre tenniste, solo perché ha cambiato nazionalità? Ora Romina è diventata, di gran lunga, la migliore tennista elvetica, e dal secondo turno di Fed Cup potrà anche essere schierata in Nazionale. Cosa che non è mai accaduta in Italia, dove fu convocata in un’occasione, per la sfida di Saragozza con la Spagna nel 2006.
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