IL CASO – Insoddisfatto dell'inesistente apporto dell'Amministrazione Comunale, Angelo Binaghi ha ipotizzato il trasloco degli Internazionali a Milano. “Roma resta la priorità, ma il torneo appartiene alla FIT e noi lo dobbiamo difendere”. Tutti i dettagli. 

ROMA – Grazie ad Andrew Dampf, corrispondente in Italia di Associated Press, la notizia ha già fatto il giro del mondo. Presso il Circolo del Tennis del Foro Italico, Angelo Binaghi avrebbe dovuto presentare “soltanto” il Bilancio Sociale FIT (e lo ha fatto, peraltro con dovizia di particolari), ma ha fornito un assist per lo strillo da copertina, peraltro “imbeccato” da una domanda di TennisBest. Memori della conferenza stampa di fine Internazionali BNL d'Italia, in cui aveva ventilato un possibile spostamento del torneo a causa dei limiti strutturali del Foro Italico (“Semplicemente, non ci stiamo più”) abbiamo chiesto al Presidente FIT eventuali novità sull'argomento, tenendo conto che al Foro Italico c'è un solo modo per aumentare profitti e incassi (uno dei tre obiettivi dichiarati per la crescita del torneo): aumentare il costo dei biglietti. Ecco la risposta-boom: “Stiamo seguendo la vicenda insieme al CONI e al presidente Giovanni Malagò. Su questo argomento si intersecano due elementi: l'eventuale assegnazione del Mini-Slam da parte dell'ATP, che richiederebbe un ampliamento degli impianti, e l'assegnazione a Roma delle Olimpiadi del 2024, in cui l'impianto dedicato al tennis è ancora in sospeso. La location del torneo? Non siamo né pazzi, né folli: un eventuale spostamento da Roma potrebbe concretizzarsi solo in caso di incomunicabilità con l'amministrazione comunale. Abbiamo bisogno di un'amministrazione che abbia voglia di crescere insieme. Detto questo, vi posso dire una cosa: l'idea di creare una TV del tennis è stata una "pazzia" ben superiore rispetto a quella che sarebbe uno spostamento degli Internazionali BNL d'Italia a Milano. Milano è il baricentro del nostro tennis e ha una grande tradizione alle spalle. Va detto che lo scambio di informazioni col CONI è totale: non faremmo niente senza averlo concordato in precedenza. L'amministrazione comunale? Mi piacerebbe che svolgano il compito per cui sono stati eletti. Siamo pronti a fare una sfida insieme, ma se non rispondono non riusciremmo a far crescere il torneo, almeno in questa sede. Fino ad oggi c'è stato il disinteresse totale. Tutto quello che è stato fatto è arrivato grazie alla partnership con CONI Servizi. Non c'è nemmeno un autobus che arriva al Foro Italico….o vogliamo parlare dei parcheggi? Ok, possiamo lasciar passare il fatto che ci sia qualche imbecille nell'amministrazione, ma io devo difendere il mio sport e devo difendere il torneo per avere probabilità di crescita. Siamo arrivati a un punto simile a quello di qualche anno fa, quando dissi a Petrucci: 'O ci aiutate o non si riesce a crescere'. Lui ascoltò e nacque la partnership con CONI Servizi. Insomma, non pensino che il torneo appartenga alla Città di Roma. Il torneo appartiene alla FIT con la CONI Servizi, e buona parte del nostro azionariato si trova al nord”.


PAROLE STRATEGICHE?

E' chiaro – e non lo ha nascosto – che a Binaghi non sono andati giù alcuni (non) atteggiamenti del Comune. In 15 anni di presidenza, ha avuto un solo interlocutore con cui aveva trovato una buona intesa, l'ex assessore allo sport Masini. Difficile capire se il torneo prenderà davvero il Frecciarossa e si sposti dal Cupolone alla Madonnina: le affermazioni del Presidente FIT, ad esempio, potrebbero avere una funzione strategica per mettere in allerta il Comune e magari stimolarlo a venire finalmente incontro al tennis e alla sua gente. E' vero che Milano e la Lombardia rappresentano la regione più importante del tennis italiano (la sola Lombardia detiene il 15% dei circoli affiliati, 488 su circa 3.200). Ed è altrettanto vero che Milano ha fame di tennis, come hanno testimoniato i pienoni de “La Grande Sfida” di Ernesto De Filippis. Tuttavia, ad oggi è difficile individuare una possibile location milanese per un grande torneo su terra battuta: non certo il Tennis Club Milano “Alberto Bonacossa”, che ha ospitato le prime edizioni del torneo negli anni 30 e oggi è sede del Trofeo Bonfiglio. Insomma, sarebbe davvero una scommessa. Anche se – e bisogna dargliene atto – la presidenza Binaghi non si è mai seduta sugli allori e ha sempre cercato di fare un passo in più, in tutti settori (o meglio, “asset”) federali. Quando l'ingegnere sardo dice che al Foro Italico “non ci stiamo più” non fa altro che fotografare la realtà. Aumentare il numero di spettatori paganti è pressoché impossibile: giunti alla soglia dei 200.000 spettatori, l'anno prossimo la si dovrebbe superare grazie all'escamotage di mettere a pagamento (al costo simbolico di 3 euro) il torneo di pre-qualificazione. Ma si sta raschiando il barile dopo aver tirato fuori praticamente tutto dal Foro Italico. E per aumentare i profitti, inevitabilmente, si toccano i prezzi dei biglietti, aumentati di un 13-14% rispetto al 2015.


SORTEGGI AL COLOSSEO?

Ci vorranno almeno un paio d'anni per capire se la rivoluzione prenderà concretezza. Nel 2017, ad esempio, l'ATP deciderà se concedere a Roma o a Madrid l'upgrade a Mini-Slam. A proposito di questo, Binaghi ha sottolineato come l'amministrazione comunale della capitale spagnola abbia dato tutto il supporto possibile a Ion Tiriac. Insomma, la carta è stata gettata sul tavolo, ma è presto per sapere se sarà giocata davvero. L'immediato si chiama Foro Italico, e nella stessa giornata di mercoledì c'è stato un incontro tra FIT e CONI Servizi per trattare importanti tematiche in vista del 2016. Si è parlato della possibile copertura del Campo Centrale, nonché degli eventi collaterali per aumentarne la popolarità. E' stata inviata al Comune la richiesta di utilizzare Piazza del Popolo per realizzare alcuni campi da mini-tennis per farci giocare i bambini e svolgere attività promozionali, nonché quella di utilizzare il Colosseo per effettuare il sorteggio dei tabelloni principali. “Stavolta non potranno dirci di no, visto che ci siamo mossi con 7 mesi d'anticipo” ha detto Binaghi. La sfida è aperta.