I due siciliani sono gli unici azzurri al turno decisivo delle qualificazioni degli Internazionali d’Italia. Il primo, a segno su Dutra silva, sfiderà Gulbis. Il secondo, dopo la splendida vittoria su Donskoy, se la vedrà con Giraldo … da Roma

da Roma

Il Foro Italico, per un giorno, parla siciliano. Merito di Gianluca Naso e Marco Cecchinato, 26 anni da Trapani il primo, 20 anni da Palermo il secondo, le uniche due tracce azzurre nel turno decisivo delle qualificazioni degli Internazionali d’Italia 2013. “Giallo”, che sui campi romani vanta anche una presenza nel main draw (targata 2007, quando spaventò seriamente Guillermo Canas), ha avuto la meglio per 6-4 6-3 sul brasiliano Rogerio Dutra Silva (84 Atp), al termine di un match fisico, giocato su scambi lunghi e con poche variazioni. E, anche se il ranking dice l’opposto, alla fine ha vinto il giocatore più forte, per pesantezza di palla e solidità. Vera e propria impresa invece per il più giovane Cecchinato, che nell’ultimo match di giornata (giocato sul Campo 1) ha confermato di essere il ventenne azzurro su cui puntare con più sicurezza. Già lo scorso anno si era messo in mostra agli Internazionali, sfiorando la qualificazione dopo la vittoria sul giapponese Soeda, ma questa volta ha fatto ancora meglio. A cadere sotto i suoi colpi, principalmente una temibile accoppiata servizio-diritto, è toccato addirittura all’emergente russo Evgeny Donskoy (numero 79 del mondo ma destinato a salire ancora), uno che ci sa fare per davvero, ma nella serata romana è sembrato impotente al cospetto di un Cecchinato carico a molla e perfetto nei momenti decisivi.

Giocare al Foro Italico è sempre un’emozione particolare – ha spiegato Naso dopo la vittoria – e devo dire che i match disputati nelle pre-qualificazioni mi hanno fatto bene. Mi sono serviti per abituarmi alle condizioni e trovare il ritmo giusto. Nei momenti importanti ho cercato di caricarmi e fare sempre le cose semplici, le tensione in questi casi può fare brutti scherzi, ma sono riuscito a rimanere tranquillo e ho portato a casa l’incontro”. Per lui, domani, un match durissimo contro il lettone Ernests Gulbis, giocatore con un talento da primo della classe, tornato in alto in questo inizio di 2013. “Gulbis al momento è di una categoria superiore, in quanto serve benissimo e ha un tennis che non lascia punti di riferimento agli avversari. Però sto bene, siamo al Foro Italico, e può succedere di tutto”. Impegno durissimo anche per Cecchinato, che se la vedrà con il colombiano Santiago Giraldo, a segno oggi in due set sul tedesco Bachinger. Chiedere il colpaccio sarebbe troppo, ma dopo la grande prestazione odierna c’è ben poco da dare per scontato. E poi l’azzurro ha una preziosissima dote: quella di non accontentarsi facilmente

Chi ha fatto sperare il pubblico romano, senza però riuscire a vincere è Flavio Cipolla, sconfitto con il punteggio di 0-6 6-1 6-2 dal ceco Lukas Rosol. Il quale, dopo un primo set in cui ha regalato tantissimo, è tornato in carreggiata e approfittando del rendimento non eccellente dell’azzurro non ha più avuto problemi. Merita una nota di merito anche Thomas Fabbiano, capace di impegnare per due ore l’argentino Carlos Berlocq, costretto a sudare le proverbiali sette camicie per venire a capo della sfida con l’azzurro, bravo a lottare su ogni palla sino al 7-6 6-4 finale, con un po’ di rammarico per non aver concretizzando nel secondo parziale un vantaggio di 4-2. Sono soddisfatto del mio match – ha dichiarato a caldo il pugliese – anche se in qualche occasione avrei potuto fare qualcosa di più. Ma nei momenti importanti ho accusato un po’ di stanchezza, causata dell'elevata intensità dell'incontro. Con giocatori come Berlocq non ci si può rilassare un secondo, nemmeno sul 40-0, e anche un break fa poca differenza”. Prestazione piuttosto opaca invece per Alessandro Giannessi, sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3 da Albert Montanes. Nel primo set lo spezzino si è anche portato in vantaggio per 3-0, ma ha pagato a caro prezzo lo scarso rendimento col rovescio, poco incisivo e decisamente troppo falloso. Tanto che lo spagnolo gli ha giocato quasi esclusivamente nel lato destro, aspettando l’errore o l’occasione buona per chiudere con il diritto dalla parte opposta del campo.

Nessuna azzurra ancora in lizza per la qualificazione, invece, nel tabellone femminile. Ma qualche notizia positiva c’è. Malgrado tutte le quattro italiane si trovassero di fronte a degli impegni molto complicati, infatti, due di loro sono comunque riuscite a mettersi in evidenza. Quella che è andata più vicina al colpaccio è stata la fiorentina Alexia Virgili, partita addirittura dai tornei nazionali che garantivano un posto nelle pre-qualificazioni, battuta con il punteggio di 4-6 6-2 6-2 dalla sesta testa di serie Anabel Medina-Garrigues, numero 63 del ranking Wta ma con un passato da top 20 e undici titoli Wta in bacheca. Una che solo ieri disputava i quarti di finale al Premier Mandatory di Madrid, arrivando a pochi punti dal successo contro la numero uno del mondo Serena Williams, dopo averle rifilato addirittura un bagel nel secondo set. Ma oggi, infastidita dagli schemi mancini e dalla grande varietà di gioco dell’ottima Virgili (giocatrice atipica per gli attuali standard del circuito femminile), è andata in confusione. Nel primo set è stata sempre costretta a rincorrere, soffrendo le smorzate e i tagli della rivale, ma poi è emersa la sua esperienza e una migliore condizione fisica, che unita alla scarsa predisposizione della toscana a giocare match di un certo livello è bastata per fare la differenza, ma comunque meno di quanto dica il doppio 6-2 conclusivo.

Match positivo anche per la laziale Federica Di Sarra, che per due set ha retto il confronto con la statunitense Jamie Hampton, mostrando lampi del suo grande talento e uscendo dal campo con un po’ di amarezza. Nel primo set, infatti, la 22enne di Latina è stata per due volte avanti di un break prima di lasciarsi beffare al tie-break (perso 7-0), mentre nel secondo ha mancato una preziosissima palla-break sul 4-3 in proprio favore, capitolando due giochi più tardi. Per lei, comunque, un match che le consegna la consapevolezza di poter competere a livelli mai esplorati prima, e su cui gettare le basi per i prossimi mesi. Niente da fare invece per Angelica Moratelli e Alice Balducci, entrambe sconfitte nettamente. La prima, pur lasciando intravedere buone qualità su cui lavorare in chiave futura, ha ceduto con un doppio 6-1 alla spagnola Garbine Muguruza, mentre la più navigata giocatrice marchigiana ha raccolto un solo gioco al cospetto della rumena Simona Halep, uscendo di scena in meno di 50 minuti di gioco. Negli altri match di giornata, da segnalare le eliminazioni della terza testa di serie Chanelle Scheepers (6-4 6-0 dalla Oudin) e della quarta Olga Govortsova, battuta 3-6 6-3 6-1 da Matilde Johansson. Vittorie invece per Lourdes Dominguez Lino e Daniela Hantuchova.