dal nostro inviato a Roma Max Grassi – foto Ray GiubiloCi risiamo

dal nostro inviato a Roma Max Grassi – foto Ray Giubilo

Ci risiamo. Dopo i cinque match non conclusi del torneo maschile (i ritiri di Del Potro, Almagro, Gonzalez e soprattutto quelli in semifinale di Roddick e Stepanek), il pubblico romano credeva di aver pagato abbondantemente il tributo alla sfortuna. Evidentemente non la pensano così i dispettosi dei pagani che animano la capitale.
Dopo il primo abbandono ieri della Azarenka nel match contro la Pironkova, passato per la verità quasi inosservato vista la scarsa notorietà della protagonista, oggi sul centrale del Foro Italico si è abbattuto il classico fulmine a ciel… Serena.
La più giovane delle sorelle Williams, a pochi minuti dall’inizio del suo attesissimo match contro la francesina dal viso di porcellana Alize Cornet, dice che non è in grado di scendere in campo. Cade il gelo sul centrale. Il direttore del torneo Sergio Palmieri, intervistato a bordo campo, racconta che Serena è bloccata, non può muovere la schiena.
S’è infortunata, si saprà poi, allungandosi per colpire un diritto durante il riscaldamento del mattino. Strano, un amico fotografo che ha assistito all’intera sessione dice di non aver notato alcuna smorfia di dolore. La Tyson in gonnella colpiva ogni palla con il consueto furore. Ma queste sono solo chiacchiere di fotografo.
Noi incontriamo la Williams pochi attimi dopo in conferenza stampa, dove arriva disinvolta, portando a tracolla una voluminosa borsa nera. Alle domande sulla sua condizione risponde senza esitare, già proiettata con il pensiero al Roland Garros, dove è determinata a fare bene.
Insomma, ci siamo capiti. Qui in pochi credono a un suo reale infortunio ma questo conta poco. Il certificato medico firmato dal dottore c’è, per cui è giusto rispettarne il valore.
A noi resta solo l’amarezza per non aver potuto assistere ad un match che alla vigilia pareva il più interessante della giornata. Domani abbiamo una Chakvetadze in condizioni precarie, con una spalla acciaccata. Il tributo alla sfortuna però già pagato. Adesso vogliamo vedere giocare a tennis.

Il punto di giovedì 15 maggio