dal nostro inviato a Roma Federico FerreroJuan Carlos Ferrero, voto 9+

dal nostro inviato a Roma Federico Ferrero

Juan Carlos Ferrero, voto 9+. Sì, Nadal non era Nadal, tutto quello che volete. Però Rafa si avvantaggia di un’aura di intangibilità sulla terra, quella che ti fa vincere anche quando, non ti chiamassi Nadal, potresti o dovresti perdere (come a Roma lo scorso anno contro Fifa Davydenko). JCF ha accettato il suo ruolo da ex top player ed è stato ripagato nel modo migliore disarcionando un fenomeno in sella da quattro anni sul Centrale di Roma, un torneo che tuttavia non vincerà mai più (ah, Chavalito non ne porta a casa uno, di torneo, dal 2003). Oggi l’eroe è lui, se lo merita.

Radek Stepanek, voto 8 e 1/2. L’ho sportivamente detestato per anni. Attaccabrighe, provocatorio, brutto (ovvio, non è una colpa, ma è di un brutto losco). Saltella attorno all’avversario morente come il nostro glorioso Gardini. Però, accidenti, se gioca bene: una rarità, ormai, il suo tennis. Oggi ha fatto impazzire Polpaccio Ferrer e, vinto il secondo set, si è prodotto in uno strepitoso picchettaggio contro l’addetto dei campi, che voleva solo fare il suo mestiere e dare una bagnata al terreno. Ennò, amico, non me lo rallenti, perché  le mie volée, col fondo zuppo, le seppellisco nella palude. David di Spagna, furibondo, ha perso il senno; l’altro, se sente odore di sangue, inizia a ridere come le iene. Che faccia tosta, e che mano fina.

Simone Bolelli, voto 9. Di fianco all’ex centralino Volandri raduna la pattuglia dei giornalisti italiani e si parla di trapianti ossei, carriera a rischio, classifica che crollerà. Sul campo uno, nel frattempo, torna lo striscione “Daje Simo” e Bolelli cucina a fuoco lento Gilles Simon, un tizio finto scarso che nessuno si fila ma che chiuderà l’anno nei primi venti (ho una cena in palio, a questo proposito, con Jacopo Lo Monaco. Lui ha già scelto menu e vini ma non sa ancora che gli toccherà passare alla cassa e pagare mezzo chilo di tartufo bianco e una bottiglia di Chateau Petrus). Ricordo Simone un anno fa sul Centrale contro Massu: non si difendeva, rispondeva male, non aveva alternative al brillante e miope pim-pum che gli si rimprovera dagli esordi. Oggi è un embrione di campione e Roddick potrebbe accorgersene presto.

Claudio Pistolesi, voto 8. Perché ho sentito dire che si cimenta nella parte di Onofrio, il Marchese del Grillo. Conosce il film a memoria. Non l’ho visto all’opera ma scommetto che, Sordi vivente, riceverebbe apprezzamenti dall’originale. Poi sì, sta lavorando bene con Bolelli, ma non si può sempre parlare delle stesse cose! Del resto oggi la pagella la scrivo io, e io so’ io, e voi nun siete un…

Rafa Nadal, voto 5.  Prima o poi doveva capitare. Ha ragione a protestare per il calendario, reso folle dall’interposizione dei Giochi di Pechino. Però, nella scelta, poteva ben sacrificare Barcellona: se proprio aveva bisogno di una settimana di sosta per evitare le piaghe… Ora il riposo ce l’ha, ma forzato e carico di rabbia. Chissà come ci si sente a essere messi sotto per la prima volta all’esordio in un torneo sul rosso.  

Andreas Seppi, voto 5=. Pane al pane: ha giocato una pessima partita contro uno dei due top ten che, sul rosso, non vale i primi cinquanta (lui è Blake, l’altro è il suo sodale Roddick). Ecco perché non mi scaldo quando batte Hewitt o Nadal: perché so che, fino a prova contraria, è più facile vedere il Seppi di oggi che quello delle giornate ‘up’ (in quei casi, però, assomiglia davvero a un campione).


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