dal nostro inviato a Roma Enzo AnderloniSimone Bolelli, voto 7

dal nostro inviato a Roma Enzo Anderloni

Simone Bolelli, voto 7. Ha perso una partita che poteva vincere. E lo ha ammesso. Però ha giocato alla pari con Roddick, n.6 del mondo ed entrerà tra i primi cinquanta. Gli è sfuggito il primo set causa due errori di diritto, il primo dei quali causato da un falso rimbalzo. Anche l’americano ha ammesso di essere stato fortunato. Il voto positivo lo guadagna anche per aver risposto così a chi gli annunciava che con la classifica di lunedì prossimo potrebbe diventare n.1 d’Italia: "Sarebbe una bella cosa, ma io punto più in alto. Ho grandi obbiettivi. Questa è solo una tappa".


Andy Roddick, voto 8 . E’ stato n.1 del mondo ma qui a Roma vantava un solo quarto di finale, nel 2002, quando vinse Agassi. Ha accettato di mettersi dietro la riga di fondo a lottare contro un Bolelli molto aggressivo e in palla. Ha vinto ma ammesso di aver avuto fortuna. Non si è lamentato per il tifo contro, molto caloroso. "La gente di Roma ha sostenuto il suo giocatore, era lì per questo, è ovvio che l’abbia fatto. Un gran pubblico". Insomma il buon Andy si merita proprio un voto alto.

Roger Federer, voto 8. Gli toccava di arginare la grandine del gigante Karlovic (anche oggi 12 ace). Lo ha fatto con la consapevolezza che contro il croato "non puoi fare molto gioco. Fa tutto lui. Ha il miglior servizio del circuito". Ha risposto appena ha potuto a quelle botte da 220 orari, ha tenuto il primo tie-break, ha dimostrato di aver ritrovato la condizione fisica. Ha vinto anche il premio dei giornalisti per il "Giocatore più elegante". Gli manca solo di prendersi il posto che gli manca nell’albo d’oro degli Internazionali.

Nikolay Davydenko, voto 5. Perdere contro Tommy Robredo, che non è proprio un vincente, dopo tante prove di solidità e condizione che aveva dato quest’anno è proprio uno scivolone che non ci si aspettava. Perdere con Robredo dopo che dalla tua parte di tabellone sparisce Nadal, è da mangiarsi le… dita. Insomma, Nikolay, ma che fai…

James Blake, voto 8.Ci aveva dato il dolore di eliminare Seppi, si è preso la responsabilità di dimostrare che il suo tennis tecnico e brillante vale anche sul "rosso". Il mancino Verdasco non era un bel cliente. Eppure James ce l’ha fatta. A Roma alcuni anni fa aveva rischiato di smettere per sempre, fratturandosi una vertebra contro un paletto della rete. Oggi dà spettacolo. Uno dei migliori miracoli del tennis.

Stanislav Wawrinka, voto 10. Lui, lo svizzero numero due che nessuno si fila, calimero rossocrociato, ha battuto nell’ordine Safin, Murray e Ferrero, vale a dire due ex numeri uno del mondo (il russo e lo spagnolo) e uno dei grandi emergenti del circuito. Spunta così la sua doppia "W" dal quarto di finale dove si aspettava Nadal e lo fa con autorevolezza. Sognando un’impossibile sfida con il grande connazionale che lo oscura nel palinsensto del tennis. Bravo Stanislao.

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