dal nostro inviato a Roma Enzo Anderloni – foto Ettore FerreriPoche partite ma decisive per questa domenica che chiude le qualificazioni, mentre i "grandi" del tabellone principale scaldano i motori, a parole

dal nostro inviato a Roma Enzo Anderloni – foto Ettore Ferreri

Poche partite ma decisive per questa domenica che chiude le qualificazioni, mentre i "grandi" del tabellone principale scaldano i motori, a parole.

Thomas Fabbiano: voto 9. Ieri gli avevamo dato solo 8  perchè il suo avversario, il forte rumeno Hanescu, si era ritirato per problemi alla schiena nel secondo set. Oggi Thomas di Grottaglie merita pienamente un voto ancora più alto per essere riuscito a qualificarsi per il tabellone principale di un Masters Series senza avere ancora compiuto 19 anni. Il suo avversario, il serbo Pashanski, era n. 102 del mondo. Un tennista soldio ed esperto. Lui ha saputo lottare fino al terzo set. E’ il settimo italiano nel main draw e il più giovane. Fa notizia. Una buona notizia davvero.
Ivan Ljubicic: voto 10. Il croato più italiano che ci sia, già n.3 del mondo, rappresentante dei giocatori nel board Atp, allenato da Riccardo Piatti, è rimasto vittima di un’imboscata di "Quelli che il calcio" nel villaggio Vip del Foro Italico, insieme a Potito Starace e Filippo Volandri. Sprezzante del pericolo si è prestato a uno dei giochini del "mago" Giucas Casella. Ci vuole coraggio: grande Ivan, da 10.


Roger Federer, voto 8: Il gran signore del tennis, cappellino con le iniziali in testa, si è prestato a una raffica di domande pre-torneo. Non solo è apparso sereno, rilassato ma anche pronto a vendere cara la pelle, dopo l’ennesima finale di Montecarlo persa contro Nadal. Il voto va soprattutto all’impareggiabile fair-play (e pazienza nei confronti della nostra categoria, i giornalisti): alla domanda, "ma come hai fatto a perdere il secondo set della finale al Country Club, dopo essere stato avanti 4-0", ha risposto: "Sulla terra battuta per Nadal niente è impossibile". E rideva

Novak Djokovic, voto 7: è la media aritmetica tra un bell’8, meritato per aver scelto come fidanzata una ragazza che studia economia a Milano (Così lo sentiamo un po’ più italiano, lui che è così vicno alla vetta del mondo), e il 6 stiracchiato per la giustificazione postuma del suo ritiro in semifinale contro Federer a Monte-Carlo. "Avevo grossi problemi respiratori, non riuscivo più a recupare tra un punto e l’altro, non volevo offrire un cattivo spettacolo". Le  cronache parlano fino a quel momento di un match bellissimo. I grandi campioni stanno in campo comunque fino alla fine per rispetto dell’avversario. Novak può diventarlo, ma non gli basterà prendere gli antibiotici e risolvere il mal di gola. Si vada a rileggere la storia di una certa finale di Wimbleodon e di un certo barone Von Cramm.

Riccardo Piatti e Massimo Sartori: voto 10. I due stimatissimi coach italiani (il primo segue Ivan Ljubicic e Fabio Fognini, il secondo Andres Seppi) hanno dedicato il pomeriggio intero a rispondere alle domande di un gruppo di genitori di piccoli tennisti promettenti, riuniti al Real Sporting Club di Roma. Papà e mamme che si sono messi in contatto attraverso internet, hanno chiesto loro aiuto e consigli per non sbagliare strada. Tra un allenamento e l’altro i nostri due si sono concessi gratuitamente (saltando pure il pasto perchè non c’era tempo) al confronto e all’approfondimento delle problematiche più sentite. E all’entusiasmo dei genitori ha risposto quello di due allenatori che stanno costruendo sulle proprie private e personalissime carriere una via italiana al tennis di vertice. Bravi loro, bravi questi genitori che ci credono e vogliono veder crescere bene i propri figli.

La pagella di sabato 3 maggio