dalla nostra inviata a Roma Roberta Lamagni – foto Ray GiubiloIl giovedì nero si ripete

dalla nostra inviata a Roma Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo

Il giovedì nero si ripete. Come già accaduto la scorsa settimana per gli uomini, la quarta giornata recita il requiem per l’Italia al Foro. Sara Errani esce sconfitta ma non travolta da Serena Williams. Ci mette cuore e grinta, la ventunenne di Ravenna, si difende con coraggio, prova a sorprendere l’ex numero uno “rompendo” il ritmo, ma nulla può contro questo felino di razza, nonostante l’atteggiamento remissivo e annoiato con cui la minore delle Williams è scesa in campo avesse per un attimo illuso il pubblico. Il 6-4 6-3 finale ha sapore di lotta, ma l’impressione è che l’allieva di papà Richard abbia mantenuto i giri bassi per completare il rodaggio. A tagliando ormai ottenuto, le marce della sua fuoriserie verranno sfruttate con più vivacità.

Alize Cornet sarà la prima a sperimentarlo. Giunta ai quarti passando dalle qualificazioni, la francesina ha inferto agli Internazionali l’ennesimo colpo del ko. Solo ieri aveva eliminato Francesca Schiavone, l’atleta più attesa della spedizione azzurra, oggi si permette di liquidare Svetlana Kuznetsova, finalista dell’edizione 2007 oltre che vero mastino da terra rossa. In due set (6-2 6-4) la diciottenne si sbarazza dell’avversaria. Il livello espresso è altissimo, lo scontro di domani con Serena è da segnalare come “da non perdere”.

Prosegue il cammino della bulgara Tsvetana Pironkova, smentendo le voci che pronosticavano una sua fragorosa caduta dopo il recentissimo exploit contro Ana Ivanovic. Agevolata dal ritiro dell’Azarenka, mette piedi ai quarti senza troppa fatica e prenota il campo centrale per il primo match di giornata contro Anna Chakvetadze. L’estro della russa oggi si esprime ben oltre il tennis, trascende la tecnica e si insinua nella sua mente. Nel finale di partita Anna scalpita, si stizzisce con i raccattapalle, si schiaffeggia violentemente. Evidentemente la terapia funziona, perché con un sei uno nell’ultima frazione fa un sol boccone della malcapitata Radwanska, vittima della schizofrenia avversaria.

Se vi capitasse di passare dagli Internazionali e voleste vedere la Divina vi occorre un’unica informazione: seguite la marea della gente. La folla segue lei e lei solo. In queste giornate di scarso pubblico l’unica in grado di colorare il centrale con magliette, zaini e pantaloncini è stata Maria Sharapova. Oggi s’è sbarazzata del talento acerbo di Caroline Wozniacki, in un match che pareva un giro sulle montagne russe. Alti e bassi, con Masha che gioca a singhiozzo fino ad andare sotto 5-1 nel secondo parziale (il primo lo aveva vinto lei per 6-4). Recupero prepotente fino al tie-break vinto 7-3. Domani, la n.2 del seeding, se la vedrà con Patty Schnyder che ha eliminato la Bartoli 7-6 al terzo. Tutto facile invece per la campionessa in carica Jelena Jankovic che, nel match di apertura, s’è sbarazzata con disarmante facilità di Maria Kirilenko.