da Roma, Max Grassi e Federico Ferrero foto Ray GiubiloDopo una giornata di tempo incerto e pioggia, sui campi del Foro Italico è tornato a splendere il sole
da Roma, Max Grassi e Federico Ferrero
foto Ray Giubilo

Dopo una giornata di tempo incerto e pioggia, sui campi del Foro Italico è tornato a splendere il sole. A portarlo è stato certamente il divino Roger Federer che ha fatto il suo esordio nel torneo in uno stadio stracolmo. Una vittoria, quella sullo spagnolo Nicolas Almagro (6-3 6-4), più netta del previsto a testimonianza di uno stato di forma esemplare. “Quando ho visto che il mio primo avversario a Roma era lui – ha detto Federer – non ero felice, perché è davvero un avversario temibile. Vincere in questo modo, mantenendo sempre il vantaggio, è stato perfetto. Quest’anno – ha continuato lo svizzero – la mia preparazione è stata più intensa perché non mi sono praticamente fermato, allenandomi 4 o 5 ore al giorno”. Del resto lo scorso anno Federer si trovò a due punti dalla sconfitta proprio contro Almagro nei quarti di finale e se la cavò per 7-5 al terzo. Nel prossimo turno il numero uno al mondo affronta il vincente del match – in programma domani – tra il nostro Filippo Volandri e Talentino Gasquet.

Il francese ha giocato una partita autoritaria sul campo Pietrangeli contro le accelerazioni insidiose ma oggi imprecise di Fernando Verdasco e ha chiuso in due set (6-1 7-5) mostrandosi in buona forma mentre l’esordio al Foro del livornese è stato di irrisoria facilità: dopo mezz’ora Volandri si è trovato in vantaggio 6-0 3-0 davanti a un Teimuraz Gabashvili che ha mostrato incredibili lacune nella gestione tattica dei match sulla terra battuta. Il 21enne russo (nato in Georgia) ha vinto tre giochi nel secondo set ma non è riuscito a impensierire l’azzurro, peraltro molto in palla: ne avrà bisogno contro Gasquet, contro il quale ha vinto l’unico precedente sulla terra (ma nel 2004, contro un Richard ragazzino) mentre a inizio stagione agli Australian Open ha rimediato una rapida sconfitta per tre set a zero.

Dopo un primo set disastroso, ha trovato la strada della vittoria anche Marat Safin. Il russo, con pazienza, ha saputo domare Amer Delic (2-6 6-3 6-4). Una vittoria importante per l’ex numero uno del mondo (oggi n.26) che, più di ogni altra cosa, ha bisogno di recuperare quella fiducia smarrita ormai da diversi mesi. Nel prossimo turno incontrerà il connazionale, numero 5 del mondo, Nikolay Davydenko che non sta certo attraversando un buon momento; per Marat un’occasione da sfruttare.

Esca subito dal torneo Ivan Ljubicic, tradito dal suo fenomenale servizio e dalla buona giornata dell’argentino Jose Acasuso che ha saputo metterlo in difficoltà giocando palle molto alte. Un brutto stop per Ivan che dovrà ritrovare la condizione sul rosso prima di andare al Roland Garros dove dovrà difendere una prestigiosa semifinale.

Il borsino degli italiani
VOLANDRI-Gasquet
(percentuale di vittoria 40%)
Per mettere pressione a Gasquet Filippo dovrà servire, nei limiti del possibile, bene e non farsi aggredire nei suoi turni di battuta. Per il resto la partita sarà, purtroppo, più nelle mani di Richard che di Filippo perché il francese ha armi tecniche superiori. Ottimo sul ritmo da fondo, l’azzurro – che però sul rosso non parte mai battuto – dovrà giocare al massimo e sperare che basti.

BRACCIALI-Nadal
(percentuale di vittoria 5%)
Qui c’è davvero poco da sperare: non siamo sull’erba. Bracciali non può che sperare in una improbabilissima giornata storta di Rafael e può tentare di restare a galla con una grande prestazione al servizio, la sua arma migliore insieme al diritto che, però, su questi campi Nadal riuscirà a ribattergli senza patemi.

Non ce l’ha fatta invece Simone Bolelli a portare a quattro il numero degli italiani al secondo turno. In  un’ora e quarantasei minuti l’azzurro si è arreso al bicampione olimpico ed ex top ten Nicolas Massu, che ha portato a casa la partita in due set col punteggio di 6-3 7-6(5). Bolelli ha giocato un buon match ma il suo avversario si è dimostrato più forte di lui. "Non era facile – ha detto Simone dopo la partita – e potevo giocare meglio il primo set, nel secondo invece c’è stata lotta e lo abbiamo giocato alla pari". In effetti l’azzurro si è salvato benissimo servendo con autorità sul 4 a 5 e nel gioco successivo ha strappato la battuta al suo avversario senza però riuscire a sfruttare la possibilità di chiudere il set con la battuta a disposizione.

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