dal nostro inviato a Roma Max Grassi
foto Ray Giubilo
Dal canto suo – giusto ammetterlo – lo svizzero ha giocato malissimo (ha chiuso il match con 44 errori non forzati e appena il 44% delle prime in campo). Divertente un episodio che racconta il coach di Volandri, Fabrizio Fanucci: “Uno spettatore, italiano, dietro di me continuava a urlare: ‘Io ho pagato! Io ho pagato! E Federer non tira una palla di là’. A un certo punto mi sono girato e l’ho mandato a quel paese”.
Ma al di là dei demeriti di un Federer chiaramente in crisi (che però in conferenza stampa ha dato tutti i meriti a Filippo: “Non avevo febbre, né infortuni”), ci sono i grandissimi meriti dell’italiano. “Ho giocato un match perfetto, lui mi ha regalato qualcosa ma io gli giocavo carico. Ho messo tutto me stesso in ogni palla che ho giocato. L’avevo detto che avrei sputato sangue oggi sul campo, e così è stato”.
Se paragonato al Volandri visto a Monte Carlo c’è da non crederci. E così oggi, in un centrale del Foro Italico pieno zeppo, è andata in scena la quarta vittoria dell’Era Open di un italiano sul numero uno al mondo. Dopo i successi (due) di Panatta su Connors e di Pozzi su Agassi (al Queen’s nel 2000) arriva il successo più bello: quello di Filippo Volandri da Livorno sul numero 1 del mondo più forte di ogni tempo.
E’ scoppiato intanto un giallo Nadal, che questa mattina sembra si sia fatto vedere in un ospedale romano dopo che già ieri era sceso in campo in condizioni precarie. Il suo portavoce comunque smentisce ogni problema per cui Rafa dovrebbe essere tranquillamente in campo questa sera contro “Soldatino” Youzhny.
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