dal nostro inviato a Roma Max Grassi
foto Ray GiubiloA
coronamento di una giornata indimenticabile per il tennis italiano sarebbe
potuta arrivare anche la classica ciliegina su una torta già comunque
prelibata
dal nostro inviato a Roma Max Grassi
foto Ray Giubilo
A
coronamento di una giornata indimenticabile per il tennis italiano sarebbe
potuta arrivare anche la classica ciliegina su una torta già comunque
prelibata.
Invece Potito Starace non ce l’ha fatta a battere il n.4
al mondo
Nikolay Davydenko. Sull’onda dell’entusiasmo dell’incredibile
impresa
di Filippo Volandri (che nel precedente match era riuscito a battere nettamente
Roger Federer), l’allievo di coach Rianna ha vinto il primo set per 6-4.
Poi però il russo ha preso a giocare con un’intensità
mostruosa, ha messo
in funzione le sue rapidissime gambe e ha alzato il terribile muro di gomma
che rimandava sempre indietro ogni palla di Potito, solo un po’
più forte.
Entrambi hanno fatto una grande partita, alla fine purtroppo ha vinto il
migliore, anche se va dato merito a Potito di aver fatto match pari con
il n. 4 del mondo (lui che è 63 Atp), di essere rimasto attaccato al
match
con le unghie e con un cuore enorme che però non è bastato contro
le micidiali
accelerazione di Davydenko. Purtroppo proprio a Roma, il russo, ha ritrovato
quella condizione che in carriera gli ha permesso di vincere 5 dei suoi
10 titoli Atp proprio sulla terra. “Da una parte sono soddisfatto per
come ho giocato, dall’altra però sono triste perché ho
perso” – ha commentato
a fine match Potito. (Davydenko b. Storace 4-6 6-2 7-5)
Il borsino azzurro
VOLANDRI-Berdych
(percentuale di vittoria 55%)
Un quarto di finale di un Masters Series
non è mai facile da raggiungere. Però Filippo ha eliminato dal
torneo il
Migliore e quindi merita un leggero vantaggio sul 22enne ceco Tomas Berdych
(n.12 Atp). Un giocatore, è bene chiarirlo subito, dalla potenza
devastante
(ma lento negli spostamenti) che – nella giornata buona – può battere
chiunque.
Un giocatore “alla Safin”: può inventarsi la settimana
pazzesca e vincere
il torneo come perdere malamente da uno sconosciuto regalando
l’impossibile.
Noi, ovviamente, ci auguriamo che domani entri in campo vestito da Babbo
Natale. I precedenti dicono 3-1 per il ceco. Tutti i match sono
stati giocati sulla terra, l’ultimo – vinto nettamente da Berdych 6-3
6-1 6-1 – al Roland Garros lo scorso anno.
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