dal nostro inviato a Roma Max Grassi foto Ray GiubiloSotto una pioggerellina antipatica, me ne stavo tranquillo tranquillo in tribuna stampa a osservare il match (peraltro bruttino) tra Lleyton Hewitt e Oscar Hernandez
dal nostro inviato a Roma Max Grassi
foto Ray Giubilo

Sotto una pioggerellina antipatica, me ne stavo tranquillo tranquillo in tribuna stampa a osservare il match (peraltro bruttino) tra Lleyton Hewitt e Oscar Hernandez. Ad un certo punto sento una presenza alle mie spalle. Mi giro e chi ti vedo? Il signor Tony Roche, in pantaloncini e maglietta che, con i suoi saggi occhi azzurri, scruta curioso le gesta del suo connazionale ex numero uno del mondo. Aspetto il primo cambio di capo utile e ne approfitto per fargli qualche domandina:
– Signor Roche, perché Roger Federer qui a Roma ha deciso di giocare anche il doppio?
“Per aiutare un amico”.
– Ma l’amico oggi (cioè lo svizzero Wawrinka, ndr.) non ha aiutato lui…
“Ha ragione ma Wawrinka è stato infortunato a lungo… sta rientrando”.
– E Roger?
“Sta bene, sta bene”.
– Anche Nadal però…
“Certo, lui sta molto bene. Non c’erano dubbi su questo”.
E qui, proprio mentre la discussione si faceva interessante, è intervenuta una delle ragazze del servizio d’ordine che, gentilmente, ha spiegato a quello che per lei era semplicemente un anziano signore straniero molto educato, che con il suo “pass” non poteva assistere al match da questa tribuna ma doveva spostarsi nello spazio riservato alle famiglie dei giocatori… Addio Tony Roche e addio alle altre 500 domandine che mi sarebbe piaciuto fargli…

Siparietto a parte, lo avevamo detto, con i bye alle prime 8 teste di serie, la prima giornata di torneo rischiava di essere un po’ fiacca. Una prova? Eccola servita: il match più interessante della giornata è stato… un doppio. D’accordo, in campo c’erano Roger Federer con Stanislas Wawrinka e Rafael Nadal con Carlos Moya, ma questo la dice lunga sulla pochezza degli altri incontri.
Per la cronaca, alla fine l’hanno spuntata i maiorchini (64 76) anche grazie ad un Wawrinka disastroso. Vero è che nel momento decisivo, proprio quando il match pareva riaprirsi, è stato Roger ha sprecare almeno tre palle decisive. Impressionante invece il colpo d’occhio sul campo Pietrangeli, pieno all’inverosimile, ennesima prova, se ce ne fosse ancora bisogno, di come ormai il tennis maschile viva sul dualismo Federer- Nadal.

Prima della pioggia si sono giocati tre incontri
Ferrero b. Hrbaty 3-6 6-1 6-4
L’ex re di Spagna impiega tre set per avere ragione dello slovacco. Era un match tra due giocatori che hanno già vissuto i loro giorni migliori. Oggi come allora comunque ha vinto il più forte, cioè Ferrero. Partita non straordinaria, va detto; quando lo spagnolo ha dato un po’ di ordine al suo tennis e ha registrato i colpi, ha portato a casa il match.

Almagro b. Henman 7-5 6-1
Giocatore pericoloso e scomodo, questo Almagro. Recente vincitore del torneo di Valencia (in finale sul nostro Starace), agonista vero. Accelerazioni paurose e un rovescio da urlo, diritto al fulmicotone e un servizio letale (contro Henman ha servito 13 ace e perso solo 4 punti sul suo primo servizio), Almagro è la mina vagante del torneo. Un grattacapo serio per Federer che dovrà entrare nel torneo subito “in palla” se non vuole salutare subito il pubblico romano. Una cosa è chiara, lo spagnolo di Murcia non soffre certo il carisma del numero uno del mondo ed è pronto a vendicare la sconfitta patita nei quarti di finale dello scorso anno.

Nell’altro match completato Dmitry Tursunov ha battuto il giocatore più anziano del torneo (35 anni), lo svedese Jonas Bjorkman, 7-6 3-6 6-1. Una curiosità. Il giocatore più giovane, al via a Roma, è anche uno dei favoriti: Novak Djokovic (19 anni e 11 mesi). Poi l’interruzione, il post è stato tutto italiano…

Starace b. Calleri 6-3 6-1
Poco da dire, un match pari solo fino a metà del primo set quando "Poto" ha trovato il break, poi tutto in discesa per il talento di Cervinara. Ottimo servizio, e chi ama le statistiche sa che non è la prima volta, e ottime accelerazioni col diritto. L’argentino, che lui pure non è che tiri pianissimo, non ha trovato mai il rimedio giusto e dopo quel break è subito uscito dal match. Ora per Starace si profila un duro scontro con Juan Carlos Ferrero, dal quale nel 2007 ha già perso due volte. "Sì, ma non sono più quel giocatore là – ci carica Potito – sto giocando molto molto meglio. Oggi, per esempio, sentivo benissimo la palla e con le gambe spingevo benissimo, sto davvero bene e sono fiducioso".

Bracciali b. Ginepri 7-5 7-6
Sembrava proprio che questo match non s’avesse da fare, per dirla con Manzoni. Prima la pioggia che ne ha ritrardato l’inizio, poi un improvviso black-out al Foro che ne ha allungato la fine. Comunque sia, Daniele ha giocato un match solido ben supportato da un servizio costante e con picchi notevole, in barba al mal di spalla. Due set con due andamenti più o meno simili, sempre sotto 3-5, sia nel primo che nel secondo, Daniele ha recuperato trovando il break proprio sul servizio decisivo dello statunitense che nel primo parziale ha anche avuto quattro palle set. Il problema per il Braccio ora è che al prossimo turno c’è un certo Rafael Nadal

GLI AZZURRI DI OGGI
VOLANDRI – Gabashvili (Q)
(possibilità di vittoria: 80%)
Filippo, sulla carta, è l’azzurro che ha il primo turno più agevole. Il suo avversario, Gabashvili, ha talento ma è ancora acerbo sulla terra. Nell’ultimo turno di “quali” ha battuto Luzzi (finita 61 75). Il russo tira forte ma non ha ancora un’idea precisa di come si giochi un match sulla terra rossa. Il nostro numero uno dovrebbe dargli una lezione… gratuita.

BOLELLI – Massu (Q)
(possibilità di vittoria: 70%)
SuperBol viene da un momento magico. E’ appena entrato nei top 100 e proprio oggi ha vinto un challenger da 125.000 dollari in Tunisia (battendo in finale l’esperto Pavel 46 76 62). Precedentemente, a Barcellona, s’è tolto la soddisfazione di battere un ex n.1 come Marat Safin e quindi, se non è affaticato da una settimana molto intensa, l’allievo di coach Claudio Pistolesi dovrebbe farci vedere delle grandi cose al Foro Italico (dove già lo scorso anno è andato vicino a battere Verdasco). Il suo avversario, Nicolas Massu, è un po’ la copia sbiadita del giocatore medaglia d’oro ad Atene. A Montecarlo ha battuto Volandri, ma quella partita gliel’ha praticamente regalata Filippo. Insomma, incrociamo le dita, perché questo potrebbe essere l’anno dell’esplosione del 21enne bolognese al Foro Italico.

Il Main-Dra w e il tabellon e delle qualificazioni in formato Pdf