Che esordio Slam per Stefano Napolitano: il biellese rimonta un set a Mischa Zverev, testa di serie n.32, ne annienta il tennis d'attacco e la spunta dominando terzo e quarto. È la prima vittoria Slam della Next Gen del tennis azzurro, firmata da un ragazzo che piace in campo, per tennis e atteggiamento, e piace fuori, per maturità e idee chiare. "La chiave per arrivare? Investire su chi mi sta attorno".ROLAND GARROS – Senza arrivare ai tredici tentativi andati male di Paolo Lorenzi, ci sono fior fior di giocatori che hanno impiegato vari tornei del Grande Slam per ottenere la loro prima vittoria. A Stefano Napolitano, invece, né è bastato uno solo. Si è presentato al suo primo Roland Garros da numero 187 del mondo, senza aver mai vinto nemmeno un match nelle qualificazioni dei Major, e non solo ha fatto tripletta conquistando l’esordio nel main draw, ma ha aggiunto un’altra pagina di fotografie felici al (si spera) primo capitolo della sua carriera, battendo per 4-6 7-5 6-2 6-2 la trentaduesima testa di serie Mischa Zverev. Che ci potesse essere qualche chance lo diceva il confronto fra gli stili dei due, con il serve&volley del mancino di origini russe chiamato a saggiare la gran risposta del 22enne biellese, e le speranze si sono trasformate in certezze col passare dei minuti, man mano che l’azzurro prendeva confidenza con la situazione, lasciava le emozioni in panchina e iniziava a tirare fuori il suo miglior tennis. Non è facile giocare sui “campetti” degli Slam, in mezzo a disordine e confusione, applausi, voci e urla dai campi adiacenti, specie per la prima volta. Ma l’atteggiamento di Napolitano è stato esemplare, come se dall’altra parte ci fosse un avversario qualsiasi, non uno che solo due giorni fa andava avanti di un set contro Stan Wawrinka nella finale dell’ATP 250 di Ginevra, e all’ultimo Australian Open è arrivato ai quarti di finale dopo aver stordito di volèe e palle senza peso il numero uno del mondo Andy Murray. L’azzurro si è lasciato sfuggire il primo set ed è andato subito 2-0 sotto nel secondo, accusando un po’ di debolezza e giramenti di testa, ma non ha perso di vista tattica e obiettivo, cercando con insistenza conferma nello sguardo di coach Cristian Brandi. Malgrado il tedesco sia per ora di un’altra categoria, il suo tennis ha un problema: la ricetta per disinnescarlo è facile da vedere. Bisogna rispondere il più possibile, farlo scambiare da fondo campo e togliergli sicurezza. Se è numero 31 del mondo vuol dire che non tutti ci riescono, ma Napolitano ce l’ha fatta sempre meglio, fino a diventare il migliore in campo.
LA REAZIONE NEL MOMENTO PIÙ DIFFICILE
La svolta del match è arrivata in avvio di terzo set: il biellese cresciuto da papà Cosimo ha mancato quattro palle per salire 2-0 ed è stato lui il primo a perdere il servizio, con un brutto game chiuso da uno smash facilissimo spedito in rete. Ma invece che trasformarsi nel segnale della resa è diventato il simbolo del nuovo match iniziato appena dopo. Il piemontese non ha fatto una piega e ha tenuto un atteggiamento super positivo, sicuro che il break poteva tornare indietro, come già successo sia nel primo sia nel secondo set, e così è stato. Immediatamente e con gli interessi, mentre la pazienza di Zverev iniziava a vacillare insieme al suo diritto, le discese a rete diventavano sempre meno (appena 29 a fine match, contro le 38 dell’azzurro) e i “komm jetzt” del numeroso pubblico tedesco calavano gradualmente. Napolitano ha servito via via sempre meglio – nonostante un’infiammazione alla spalla che si porta dietro dalle qualificazioni – e l’ha obbligato a cercare delle energie extra, lui dopo i 14 set in 5 match di Ginevra non le ha trovate e il duello del piccolo Campo 16 è diventato un one man show. Da 1-2 a 6-2 nel terzo set, da 2-2 a 6-2 nel quarto e la miglior vittoria in carriera è servita. “Avrei firmato per qualificarmi e superare il primo turno – ha detto in conferenza stampa – ma ora non vorrei fermarmi qua. L’esperienza degli Internazionali d’Italia (esordio assoluto a livello ATP, ndr) mi ha aiutato a vincere questo match. Sul 6-4 2-0 sotto mi sono detto di continuare a provarci, di giocare al massimo tutti i punti, e pian piano ho iniziato a stare meglio, ho preso confidenza e ho cominciato a spingere di più. Sono felicissimo per la vittoria, e contento di poter dare continuità alla chance di competere in tornei come questi. Mi servono a confrontarmi coi migliori per capire a che punto sono. Sento di poterci stare a questi livelli”.
MATURITÀ E INVESTIMENTI
Ancora una volta, oltre che il modo di stare in campo già apprezzato più volte, del ragazzone piemontese sono piaciute la tranquillità (“ma quando le cose vanno bene è tutto più facile, a volte si chiude la vena anche a me”) e la maturità. Sia nel girare un match che per quanto abbordabile si era complicato, sia in qualche concetto espresso in conferenza stampa. Ha parlato di “rispetto” per la situazione in cui si è trovato, che all’inizio ha fatto il paio con l’emozione frenandolo un po’, e poi ha analizzato con grande lucidità la sua attuale situazione. La classifica ancora non gli permette di competere con costanza nel Tour (con questo risultato andrà numero 150, nuovo best ranking), ma ha la idee chiare per arrivarci. Il salto di qualità dovrà passare soprattutto dal diritto, il suo colpo meno naturale, e da un servizio che dai suoi 196 centimetri di altezza potrebbe o dovrebbe regalargli qualche punto diretto in più. Per farlo la sua ricetta è semplice: investire su uno staff di qualità, come i grandi campioni. “Non sono abituato a vincere 70.000 euro (il prize money del secondo turno, ndr), ma sono più contento per altri aspetti di questo successo. Sicuramente, però, questi soldi mi daranno la possibilità di investire con più tranquillità sulle persone che mi stanno attorno. Per me è un aspetto molto importante. Ho degli obiettivi e investo per continuare a crescere. Per farlo è necessario circondarsi di persone di qualità, e le persone di qualità vanno pagate”. Ragionamento che non fa una grinza, come la reazione composta dopo il match-point. Il doppio fallo finale di Zverev non c’entra, il motivo è un altro: vuole che il successo sia solo un punto di partenza. “Il torneo non è finito e ho intenzione di giocare un altro match al 100% anche con Schwartzman. Esulterò in maniera più eclatante quando vincerò qualcosa di più importante”. Il pubblico italiano non vede l’ora.
ROLAND GARROS – Primo turno maschile
Stefano Napolitano (ITA) b. Mischa Zverev (GER) 4-6 7-5 6-2 6-2
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