Termina contro Thiem il torneo di Simone Bolelli: pensava di potersela giocare, e in effetti qualche chance è passata, ma gli è mancata un po' di cattiveria e l'austriaco l'ha spuntata in tre set. Simone ha spiegato di puntare alla top-100 entro fine anno: il suo tennis dice che è un obiettivo raggiungibile. Fuori anche Napolitano: vince Schwartzman in tre set.ROLAND GARROS – Chissà se Simone Bolelli ci credeva sul serio di potersela giocare anche contro Dominic Thiem. In passato il bolognese negli Slam ha mostrato spesso il suo miglior tennis, ma per battere l’austriaco di questi tempi serve un match divino, come quella Suzanne Lenglen a cui è intitolato il secondo campo dello Stade Roland Garros, dove il numero 7 del mondo ha riportato l’azzurro coi piedi per terra. Il 7-5 6-1 6-3 ha mostrato tutta la differenza che al momento separa un giocatore in ripresa, che al Roland Garros è tornato a vincere un match Slam dopo oltre un anno, da un altro che invece si è presentato a Parigi con l’obiettivo di vincere il torneo. Tuttavia, in parte Simone aveva ragione: la partita se l’è giocata, per quasi due ore e mezza. Sta lì, sta lì, sta lì, gioca pulito, ma gli manca un po’ di mordente, e non dà mai impressione di poter prendere in mano il match e andare a vincerlo. Si è visto in tutti i set, da un primo aperto meglio di un Thiem troppo falloso col rovescio, ma lentamente virato dal 3-0 Italia al 7-5 Austria, con un totale di 14 errori gratuiti di Simone solamente col diritto e un Thiem che via via regalava sempre meno. Si è visto di nuovo in un secondo che a dispetto dello score è durato 41 minuti, con l’azzurro sempre ai vantaggi sui propri game di servizio (è andato vicino a vincerli tutti, ma ne ha persi tre su quattro), e poi ancora nel terzo. La palla-break sul 2-2 – regalata da due doppi falli di fila del rivale – poteva dargli una scossa, invece la scossa gliel’ha data Thiem con smorzata e passante, e anche se ha avuto bisogno di 11 palle-break (30 in tutto il match: ne ha convertite sei) alla fine il primo ad andare avanti è stato di nuovo lui. Sul 4-3 si è ricordato di avere un gran rovescio lungolinea, ha pulito la riga col quarantesimo winner e cinque punti dopo era pronto per l’intervista a bordo campo con Fabrice Santoro.
“OBIETTIVO TOP-100”. ORA IL DOPPIO
Il Roland Garros di Bolelli resta comunque un torneo importante, sia perché l’ha riportato ad alti livelli e gli regala 60 punti preziosissimi per la risalita in classifica (+ 142 in un colpo solo, passa al numero 328), sia perché gli conferma che il livello c’è, e l’ennesima risalita è possibile. Ha detto senza mezzi termini che l’obiettivo per il finale di stagione è tornare fra i primi 100 del mondo, come gli è già riuscito dopo i due stop per infortunio del passato, e anche se gli anni diventano sempre di più – saranno 32 a ottobre – il suo tennis dice che è un traguardo fattibile. Dovrà passare necessariamente anche dai Challenger, ma negli anni scorsi non è stato un problema. L’importante è trovare quella continuità che gli è un po’ mancata da quando a febbraio è tornato in campo, raccogliendo giusto una settantina di punti (Parigi a parte) nel giro di tre mesi. Però ha detto che fisicamente sta bene: secondo lui sarà soltanto questione di tempo. Chiuso col singolare, per Simone si riapre la parentesi doppio, ovviamente con Fabio Fognini. Non hanno giocato insieme a Roma perché il ligure ha preferito prendere meno impegni possibile in vista della nascita del piccolo Federico, ma a Parigi sono di nuovo in tabellone in uno Slam dall’Australian Open del 2016. Giochiamo per vincere il torneo”, ha spiegato Simone nella sua prima conferenza stampa parigina, segno che le ambizioni sono rimaste immutate. Anche se la priorità, per ora, resta comunque il singolare. Menomale.
STEFANO CI PROVA, MA SCHWARTZMAN È SUPERIORE
È terminato al secondo turno anche il (bellissimo) Roland Garros di Stefano Napolitano, che dopo la mezza impresa conquistata contro Mischa Zverev si è arreso per 6-3 7-5 6-2 all’argentino Diego Schwartzman. È stato un match simile a quello di Bolelli: anche il giovane biellese ha visto passare qualche chance, confermando di avere il tennis per poter competere a questi livelli, dove un ranking ATP in costante crescita dice che potrebbe tornare già entro la fine dell’anno. Stefano l’ha perso sui dettagli, contro un rivale capace di risponde sempre o quasi di giocare meglio tutti i punti importanti. Napolitano può recriminare per un vantaggio di 4-2 nel secondo set, ma la differenza l’ha fatta la maggiore consistenza del sudamericano, numero 41 della classifica ATP, veloce di piedi e bravo a mettere sempre in campo una palla in più.

ROLAND GARROS – Secondo turno maschile
Dominic Thiem (AUT) b. Simone Bolelli (ITA) 7-5 6-1 6-3
Diego Schwartzman (ARG) b. Stefano Napolitano (ITA) 6-3 7-5 6-2