Serena Williams torna a giocare un torneo del Grande Slam dopo 16 mesi, e il primo match è positivo: battuta in due set Kristyna Pliskova. La condizione fisica non è ancora ottimale, ma le sue qualità sono tali da permetterle di essere comunque competitiva. "Sono soddisfatta di come ho giocato, ma posso ancora migliorare sotto tanti aspetti". Difficilmente vincerà il torneo, però può fare strada.Serena Williams è tornata. Il rapido comeback per Indian Wells e Miami era stato soprattutto un test, per verificare le proprie condizioni e le possibilità di ridare vita alla sua carriera da record, dopo lo stop per la nascita della piccola Alexis Olympia. Perciò, si può dire che il suo vero ritorno nel circuito sia quello attuale a Parigi, in un torneo del Grande Slam, a sedici mesi dal titolo all’Australian Open 2017, quando pur già in dolce attesa trovò comunque il modo (e che modo!) per mettere in fila tutte le avversarie. La tennista più vincente di tutti i tempi è ripartita da numero 451 della classifica WTA, superando per 7-6 6-4 un’avversaria impegnativa come Kristyna Pliskova, gemella (di due minuti più anziana) della top-10 Karolina. Specialmente negli Stati Uniti c’era attesa da giorni persino per scoprire quando Serena avrebbe giocato, a che ora e soprattutto come, e la risposta è che è competitiva. Non vincerà il torneo, perché non è ancora al top della condizione, come si nota a occhio nudo negli spostamenti ancora troppo macchinosi, ma può fare strada perché il resto non funziona male, i vincenti arrivano con la frequenza dei tempi migliori e il servizio le dà quell’aiutino in più che in poche possono avere. Una di queste è proprio la Pliskova, tanto che ne è uscito un primo set con tanti ace, pochi scambi e ancor meno pathos, che ha aiutato Serena – vestita con un outfit alla catwoman – a mascherare le difficoltà nei movimenti. “Specialmente all’inizio – ha detto in conferenza stampa – non è stato facile, perché ci sono stati tanti ace (la ceca ne ha serviti ben 15, ndr) e ho fatto fatica a prendere il ritmo. Ho capito da subito che per vincere avrei dovuto servire particolarmente bene, ma penso di esserci riuscita. Rispetto a qualche mese fa è il colpo che è cresciuto di più. La velocità non è ancora quella di una volta, anche se va detto che ho spesso preferito non forzare troppo, preferendo il piazzamento”.
"SONO SULLA STRADA GIUSTA"
In generale – ha continuato Serena – sono soddisfatta del mio match. Sento di poter migliorare sotto ogni aspetto, e questo è positivo. Sono sulla strada giusta”. Nel tie-break del primo set la Williams è stata brava a reagire, vincendo sei punti di fila dopo aver perso i primi tre, mentre nel secondo ha mostrato gli artigli nella bagarre, quando il servizio di entrambe (inviolato nel primo set) ha iniziato a traballare. Ci sono stati cinque break nei primi sette game: Serena è andata sotto 2-0, ma – complice un’avversaria che poteva gestire meglio la situazione – si è subito rimessa in carreggiata con tre game di fila, prima di allungare definitivamente sul 3-3. Si è vista qualche ruggine al momento di chiudere, quando sul 5-4 ha concesso per tre volte una palla del 5-5, ma ha stretto i denti e ha chiuso i conti, guadagnandosi un altro match non banale contro Ashleigh Barty. In conferenza stampa Serena ha detto che c’è stato un 20% di possibilità che dopo Madrid e Roma saltasse anche il Roland Garros, ma ha lavorato duramente per esserci, e ce l’ha fatta. “Sono qui per fare il massimo che il mio tennis mi permette, ma come sempre non ho intenzione di mettermi pressioni”, ha spiegato, prima di ribadire le priorità dell’ultima parte della sua carriera, che non hanno nulla a che vedere con la racchetta. “La più grande differenza rispetto a prima? Facile. Aspetto solo di tornare a casa abbracciare mia figlia. Ci sono stati un paio di stop per pioggia, e mi trovo qui da stamattina. Normalmente quando non sono in campo il resto del tempo lo passo con lei, quindi non vedo l’ora di vederla”. Mesi fa, prima dell’arrivo della piccola, diceva che il segreto del suo successo fosse la capacità di affrontare il tennis con serenità, senza vederlo come qualcosa a cui dedicare necessariamente il 100% dell’attenzione. Ma ora che il diversivo è così importante riuscirà a rendere ugualmente bene?