Puntata “a sorpresa”, con Jacopo Lo Monaco in collegamento da Parigi. Insieme a lui Simone Eterno e “Agassone”: tocchiamo tutti gli argomenti di questo pazzo Slam, da quelli tecnici alle vicende extra-tennistiche: tetto sul centrale, impianto, montepremi e altro ancora.

Il torneo femminile è più interessante del maschile? Parità di montepremi e condizioni di vita dei tennisti

PRIMO BLOCCO – Novak Djokovic appare in leggera difficoltà. Ha ceduto un set a Roberto Bautista Agut, poi però ha cambiato strategia e sembra aver risolto l’enigma spagnolo. Più in generale, le condizioni di gioco potrebbero influire sull’esito del torneo. Per esempio, un giocatore come Dominic Thiem potrebbe dire la sua. Campi lenti e palle pesanti possono dare una mano a chi genera potenza e fa viaggiare la palla. Tra i match clou dei quarti di finale c’è Gasquet-Murray. “Se si dovesse giocare nel ‘fango’ potrebbe esserci partita” dice Jacopo Lo Monaco. Podcast a più voci, con ospiti Simone Eterno di Eurosport e il mitico “Agassone”, coinvolti sugli argomenti “caldi” di questo Roland Garros. Ad esempio, il tetto a Bois de Boulogne è davvero necessario? La pioggia dà fastidio ma non è certamente un dramma, anche se è certamente un problema maggiore rispetto a 50 anni fa. Inoltre cerchiamo di capire le ragioni per cui c’è stato un calo di pubblico rispetto alla scorsa edizione. Secondo Simone Eterno non ci sono dubbi: “L’assenza di Federer è il motivo più importante”.

SECONDO BLOCCO – Parliamo del torneo femminile: la sensazione è che Serena possa ancora essere la più forte, anche se le condizioni di gioco e l’età non le sono amiche. Nella parte bassa, l’avversaria più accreditata sembra Garbine Muguruza. Ma Agassone avverte: “Occhio a Kiki Bertens…”. Il torneo femminile ha proposto più sorprese rispetto al maschile. “Infatti, pur essendo un ragionamento da super-appassionati, il torneo femminile offre situazioni e storie molto interessanti. Forse è anche più appassionante del maschile”. Torniamo sul dibattito sulla parità del montepremi, ma forse il problema riguarda soprattutto la differenza di guadagno tra i migliori e tutti gli altri. E allora ci si domanda: “Quante persone devono guadagnare dignitosamente giocando a tennis?”. I problemi sono tanti, a partire dalla distribuzione degli introiti nei tornei del Grande Slam fino alle questioni legate all’integrità. Sarebbe bello che il tennis avesse un “Commissioner”, ma come si fa a coinvolgere anche la WTA, vista quasi come un corpo estraneo dalle altre associazioni?


(Il disegno è di Fabio Palatucci)