Il peso della responsabilità si fa sentire: dopo il trionfo a Roma, Alexander Zverev inciampa al primo turno del Roland Garros, battuto in 4 set dal guastafeste Fernando Verdasco. “La differenza? Ho giocato di m***a”, dice, ma la sconfitta può tornargli utile. Intanto, erano 60 anni che il campione degli Internazionali d’Italia non cadeva all'esordio a Parigi.Il mondo va veloce, e il tennis anche: un giorno sei un eroe, mentre il successivo passi nella lista delle delusioni. Una settimana diventi il primo nato negli Anni ’90 a vincere un Masters 1000, entri nella top-10 e sembri pronto a spaccare il mondo, mentre quella dopo firmi il record negativo di unico giocatore dell’Era Open a cadere all’esordio al Roland Garros dopo aver vinto agli Internazionali d’Italia. Roba che non succedeva dal 1957, quando dopo la sbornia romana Nicola Pietrangeli si arrese all’australiano Malcom Anderson. Sessant’anni dopo l’unica certezza è che Alexander Zverev non l’aveva immaginato così il suo Roland Garros, dopo la festa di Roma che l’aveva addirittura fatto volare nella top-5 dei favoriti, sua e anche dei bookmakers. Magari non si immaginava con in mano la Coppa dei Moschettieri, ma nemmeno con un biglietto di ritorno al terzo giorno del torneo, spedito fuori per 6-4 3-6 6-4 6-2 da Fernando Verdasco in un match spezzato in due dall’oscurità. Martedì era iniziato male ma proseguito meglio, mercoledì è iniziato bene con un vantaggio di 3-1 nel terzo set e finito malissimo, in un mare di rabbia e delusione, qualche racchetta lanciata al vento e la corsa in conferenza stampa subito dopo il KO, per voler chiudere immediatamente il capitolo Parigi e aprirne uno nuovo con l’arrivo dell’erba. “La differenza? Che ho giocato di m***a”, ha detto “Sascha” senza girarci troppo attorno, ma con un atteggiamento fin troppo pacato visto il tenore della sconfitta. Come ha accolto con tranquillità il trionfo a Roma, ha fatto lo stesso con una delusione difficile da mandar giù.
"È UNA SCONFITTA, NON UNA TRAGEDIA"
Non sentivo la palla: Verdasco ha giocato molto bene ed è stato bravo a spingermi lontano dalla riga di fondo, e io ho giocato in maniera troppo difensiva, qualcosa che col mio tennis e il mio fisico diventa difficile da fare”. Aggiungiamoci una cinquantina di errori gratuiti e il tracollo era inevitabile, contro un Verdasco che si conferma fra i peggiori avversari possibili da pescare al primo turno di uno Slam. All’Australian Open del 2015 aveva fatto fuori Rafael Nadal, e due anni dopo si è ripetuto con un giocatore meno forte ma sicuramente più in forma. “Non credo che la vittoria a Roma mi abbia condizionato. Se mai si può parlare della mia prima volta sul Philippe Chatrier, o del tanto vento che c’era, ma non ho rimpianti. Il mondo non si ferma qui: sono comunque numero 4 della Race, quest’anno sto comunque facendo bene. Il tennis è così: a Roma ho giocato alla grande e ho vinto il torneo, qui ho giocato male e sono uscito al primo turno. Non è una tragedia”. Il suo KO completa il patatràc della famiglia Zverev: Mischa arrivava dalla finale a Ginevra e ha perso lunedì contro Stefano Napolitano, lui sembrava destinato ad arrivare in fondo e invece è caduto all’esordio. Ma, anche se è già in altissimo, non va dimenticato che ha compiuto 20 anni soltanto un mese fa: certe sconfitte possono ancora essergli perdonate. Anche perchè questa non cambierà di una virgola il suo futuro, e potrebbe addirittura tornargli utile. Dopo il titolo a Roma, un grande risultato a Parigi poteva indurlo a credere di essere già arrivato e magari fargli perdere il contatto con la realtà, invece la strada per arrivare è ancora lunghissima. Anche se, a occhio a croce, il primo grande risultato in un Major andrà rimandato solamente di una manciata di settimane.

ROLAND GARROS – Primo turno maschile
Fernando Verdasco (ESP) b. Alexander Zverev (GER) 6-4 3-6 6-4 6-2