Sara Errani e Francesca Schiavone sono le uniche due giocatrici italiane ad aver conosciuto le emozioni dell’ultima giornata del Roland Garros, ma quest’anno si sono fermate alla prima. Entrambe sconfitte con rimpianti, rispettivamente da Alizé Cornet e Viktoria Kuzmova, in due match che si potevano vincere.È naturale, ogni volta che comincia il Roland Garros, riporre qualche speranza extra in Francesca Schiavone e Sara Errani, le due azzurre che sui campi parigini hanno scritto le pagine più belle delle loro carriere. Ma se è vero che il passato non si cancella, è vero anche che il tempo passa, inesorabile, ed emette le sue sentenze. Quelle del torneo 2018 sono amare: entrambe fuori al primo turno nelle prima giornata, al termine di due match possibili che lasciano parecchi rimpianti. Sara Errani ha avuto l’onore di giocare di nuovo sul Philippe Chatrier, e contro Alizé Cornet ha accarezzato per un set e mezzo una vittoria dal valore doppio, per le frizioni del passato contro la giocatrice francese, non esattamente la più simpatica – e corretta – del Tour femminile. Tuttavia, anche stavolta (come nelle ultime due) a sorridere per ultima è stata la 28enne di Nizza, passata per 2-6 6-2 6-3 malgrado una condizione fisica tutt’altro che ottimale. Aveva una vistosa fasciatura alla coscia sinistra, stessa ragione che l’ha obbligata a saltare gli Internazionali d’Italia e – ha lasciato intendere dopo il successo – l’ha fatta dubitare il forfait anche nello Slam di casa. Fatto sta che fino al 6-2 2-0 per l’azzurra sembrava che il problema la frenasse, ma non appena è riuscita a trovare un pizzico di continuità e ha cominciato a muoversi con più sicurezza la partita ha cambiato volto. Alizé si è fatta più incisiva, le energie di Sara sono calate e con sei game di fila la francese ha trascinato il match al terzo, spinta dal calore del suo pubblico. Sara ha provato a metterci una pezza col break in avvio di terzo, ma poi ha smarrito altri quattro game ed è riuscita a farsi di nuovo pericolosa solo nel finale, quando la coscia della Cornet è tornata a pungere. Ma ormai era troppo tardi.
ZERO VITTORIE FRA MADRID, ROMA E PARIGI
Nel finale la Cornet è stata abilissima dal punto di vista tattico: doveva scambiare il meno possibile, ed è esattamente ciò che ha fatto. Si è guadagnata la possibilità di servire per il match infilando quattro risposte vincenti sul 4-3, e nell’ultimo game ha usato a dovere la smorzata, stringendo i denti nonostante i vari tentativi di Sara di allungare la partita e condannandola terza sconfitta consecutiva. Qualche settimana fa Sara sembrava aver gettato le basi per una buona stagione sulla terra battuta, invece fra Madrid, Roma e Parigi non è riuscita a vincere nemmeno una partita. Mastica amaro anche la Schiavone, che si è guadagnata il suo diciottesimo Roland Garros consecutivo vincendo tre partite nelle qualificazioni, ma aveva tutti i mezzi anche per vincere la quarta, contro la slovacca Viktoria Kuzmova, numero 84 della classifica WTA e finalista un paio d’anni fa allo Us Open under 18. Per la “leonessa” pareva una buona chance per andare a sfidare Elina Svitolina al secondo turno, invece ha avuto la meglio la ventenne di Kosice, che grazie a due tie-break si è guadagnata la prima vittoria in carriera in un torneo del Grande Slam. Il bilancio finale di 78 punti a 77 in suo favore la dice lunga: è stato un match equilibratissimo, anche se poco combattuto e molto figlio degli alti e bassi dell’una e dell’altra, ma i punti importanti sono andati tutti nella stessa direzione. Francesca è arrivata con più punti vinti sia al primo sia al secondo tie-break, ma li ha persi entrambi per 7-2, senza mai riuscire a farsi pericolosa. Il grande merito della Kuzmova è stato quello di non lasciarsi intimorire né dal passato né dalle variazioni di Francesca, e giocare il suo match, come se avesse di fronte un’avversaria qualsiasi.
L’ULTIMO MATCH PARIGINO DI FRANCESCA?
L’impressione è che a Francesca sia mancata un po’ di energia per far pesare con continuità i punti di forza del suo tennis. Nelle qualificazioni le era bastato alzare il livello per vedere le avversarie sciogliersi come neve al sole, ma oggi un match giocato troppo a sprazzi non le è bastato. Da ferma l’avversaria sa come far male, e nei momenti delicati ha mostrato un’ottima capacità di gestire le situazioni, tanto che la campionessa del 2010 non ha mai dato veramente l’impressione di poter girare la partita, né quando nel primo set ha riacciuffato per due volte l’avversaria, né quando nel secondo è scappata sul 3-1. Con due doppi falli di fila da 30-15 ha smarrito un game fondamentale (l’impressione è che pensasse di trovarsi sul 40-0), e poi è rimasta aggrappata al match con tutte le forze, ma nel momento di fare qualcosa in più le è mancato lo sprint. L’allusione è al dodicesimo game del secondo: con due errori la rivale l’ha spinta a due punti dal set, ma sullo 0-30 Francesca ha commesso un errore imperdonabile, spedendo larga una risposta. Il set-point è arrivato comunque, ma la Kuzmova ha estratto dal cilindro una preziosissima smorzata e si è guadagnata un nuovo tie-break, ancora una volta dominato sin dalle prime fasi. L’ennesimo errore della Schiavone le ha consegnato successo e secondo turno, e potrebbe restare l’ultimo punto della carriera dell’azzurra sui campi del Roland Garros. “Se sarà la mia ultima volta qui? Può essere, ma non lo dico altrimenti magari mi consegnano un premio o qualcosa di speciale, e poi l’anno prossimo mi ritrovano ancora qui”, aveva detto durante le qualificazioni. Significa che una decisione non l’ha ancora presa, e che vuole godersi le ultime fasi della sua carriera vivendo alla giornata, senza pensare troppo o prendere decisioni di alcun tipo. Un privilegio che a una come lei è giusto concedere.

ROLAND GARROS DONNE – Primo turno
Alizé Cornet (FRA) b. Sara Errani (ITA) 2-6 6-2 6-3
Viktoria Kuzmova (SVK) b. Francesca Schiavone (ITA) 7-6 7-6