Camila Giorgi saluta il Roland Garros al primo turno, battuta da Oceane Dodin in un match senza troppa storia. E pensare che dei 110 punti totali, 99 sono durati da 1 a 4 colpi, ma nemmeno il tennis preferito dall'azzurra è bastato a condurla a un successo che pareva alla portata. “Però non mi rimprovero nulla. E ora penso già all’erba”.ROLAND GARROS – Si è giocato il tennis che piace a Camila Giorgi, ma non ha vinto Camila Giorgi. E non ci è nemmeno andata vicino, salutando il Roland Garros al primo turno come non le accadeva dal 2013. L’affascinante Campo 1 ha detto 6-2 6-3 per la francese Oceane Dodin senza chance concrete di dare una scossa alla situazione, in appena 65 minuti di tennis-sparatoria. Un andamento messo ancora più a nudo dalle statistiche: dei 110 punti dell’incontro, 99 si sono decisi entro i quattro colpi e uno solo oltre gli otto. Era fin troppo scontato visto il tennis delle due, ma la favorita era la maceratese ed era lei la prima ad aspettarsi un match diverso. Invece ha avuto ben poche possibilità, battuta da due diritti: uno troppo ballerino, il suo, e uno molto più efficace, quello di un’avversaria capace sia di trovare il winner con più facilità sia di sbagliare meno. Non è sembrata imbattibile, e l’ha confermato la stessa Giorgi in conferenza stampa, ma l’azzurra coi gratuiti (27) ha doppiato i colpi vincenti (13), archiviando una stagione sul rosso da vorrei ma non posso. Ha vinto un paio di belle partite fra Praga e Strasburgo, ma nei tornei che contano non ha raccolto nulla, saltando Madrid perché ancora impegnata in Repubblica Ceca, Roma per le note frizioni con la Federtennis e uscendo subito i scena a Parigi. Va detto che dei quattro Slam quello francese è l’unico in cui non è mai andata oltre il secondo turno, quindi difficilmente si sarà presentata ai French Open con grandi aspettative, ma qualcosa di più si poteva (doveva?) fare, anche in vista di un possibile match contro Svetlana Kuznetsova di quelli che piacciono a lei, nei grandi tornei e contro le big. Sarà per la prossima volta.UN MARE DI “PROSSIMAMENTE”
Per il momento, quindi, nulla di nuovo rispetto alle tante sconfitte già messe in archivio nel corso della stagione, se non un paio di volti nel suo angolo, dove oltre a papà Sergio e al fratello Amadeus (che l’ha accompagnata in conferenza stampa: possibilità sulla quale si potrebbe discutere…) erano presenti anche un paio di persone del centro Professione Tennis di Calenzano, dove Camila ha trovato casa da circa un annetto, dopo aver abbandonato il Centro Tecnico Federale di Tirrenia. “Quando il diritto non funziona – ha detto l’azzurra davanti ai giornalisti – la situazione si complica, e oggi è andata così. Però sto rientrando dopo tanti problemi fisici: il gomito, la schiena, e quindi è difficile trovare continuità. Non mi rimprovero nulla. Ho le idee chiare, so di avere il livello, però non lo faccio vedere. Ho degli alti e bassi, e quelli non dipendono dal gioco. Secondo me a volte dovrei essere ancora più aggressiva. Tendo a stare un po’ troppo avanti nel campo, quindi ho meno spazio per colpire e sono costretta ad appoggiarla di là. Stando dietro riuscirei ad attaccarla un po’ di più”. Teoria in controtendenza con l’opinione comune, secondo cui l’unica cosa che non le manca è l’aggressività (anzi). Per sua fortuna la stagione sulla terra battuta è terminata, e può iniziare con due settimane d’anticipo a pensare all’erba, superficie che esalta il suo tennis istintivo e nel 2015 le ha regalato l’unico titolo WTA in carriera. “Oltre a Wimbledon giocherò anche tutti i tornei in preparazione: Birmingham, ‘s-Hertogenbosch e Eastbourne. L’erba mi piace”. L’augurio è che possa aiutarla a ritrovarsi, in attesa che qualcuno dei “si vedrà, prossimamente” che hanno accompagnato la sua conferenza stampa, legati a risultati, contratti e quant’altro (che ci sia in cantiere qualcosa di importante?), diventino realtà. Nel frattempo si può solo aspettare. Ancora.
ROLAND GARROS – Primo turno femminile
Oceane Dodin (FRA) b. Camila Giorgi (ITA) 6-2 6-3
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