dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray GiubiloLa bella notizia arriva al tramonto

dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray Giubilo

La bella notizia arriva al tramonto. Sono le 21:46 quando Flavia Pennetta chiude con un diritto vincente – uno dei tanti di questa serata parigina – il suo match di terzo turno contro Venus Williams sul centrale del Roland garros. Un match fantastico per la 26enne brindisina, che s’è misurata contro la numero 7 del mondo sul suo terreno di battaglia, cioè quello delle cannonate da fondocampo, e ne è uscita vincitrice. Troppo fallosa stasera la venere nera, troppo brava Flavia a trovare soluzioni vincenti. E così, in 1h 25’, la “Penna” ha fissato lo score sul 7-5 6-3, quando ormai il supervisor Giulia Orlandi era in procinto di sospendere il match per oscurità. E’ la quarta volta che Flavia batte una top 10. Era gia successo nel 2005 a Roma contro la Petrova, nel 2006 a Filderstadt contro la Henin e lo scorso anno a Bangkok proprio contro Venus Williams.
“Questa è una di quelle vittorie che vanno messe in bacheca – ha detto Flavia dopo il match – E’ stata una partita completa sotto tutti gli aspetti, ho giocato allo stesso livello per tutto il match ad eccezione dell’inizio, quando ero un po’ tesa”. La chiave del successo è stata probabilmente la risposta: “Avevo già risposto bene contro Venus quando l’avevo battuta lo scorso anno a Bangkok – ha spiegato la brindisina – lei mi serviva spesso sul diritto e io leggevo bene il suo servizio”.
Domenica l’azzurra incontrerà la spagnola Carla Suarez Navarro (132 Wta) per conquistare un posto nei quarti di finale. “La conosco perché ci ho giocato la coppa a squadre in Spagna. Gioca alla spagnola, è solida, sarà un match difficile anche perché la favorita sono io”.

LA SCONFITTA DEL “BOLE”
Che fosse un match difficile lo sapevamo. E così è stato. In un centrale gremito di transalpino ardore, Simone Bolelli ha perso il suo match di terzo turno contro Michael Llodra.
E’ stata una partita molto equilibrata che è girato su singoli episodi. Purtroppo il francese – uno degli ultimi alfieri del serve&volley – ha giocato meglio proprio i punti decisivi. Tre set a zero, 7-6 6-4 7-6, e il rammarico per il bolognese di non essere riuscito a trascinare al quarto set il 27enne Llodra che, nella terza frazione, cominciava a dare qualche segnale di stanchezza.
Va dato merito però a Michael di aver giocato una partita perfetta. Ha fatto male con un servizio che era una rasoiata velocissima (17 ace), e poi con un back di rovescio velenoso che non s’alzava mai da terra. Ma anche il diritto lungolinea ha dato al francese molti punti. Simone non è mai riuscito a trovare il ritmo partita. Le palle di Llodra erano tutte senza peso e anche il turbo-diritto del “Bole” oggi pareva un po’ rimanergli nella racchetta. Due i punti decisivi:

1) Nel primo set, 1-1 0-40, Simone ha la possibilità di fare il primo break con un passante di diritto a metà campo che normalmente chiuderebbe anche bendato. La palla però finisce insaccata in rete.
“Nel primo set ho avuto le mie chance – racconta il bolognese – facevo fatica a trovare il ritmo, lui mi faceva giocare male, non c’erano scambi, continuità. Ma Llodra è un signor giocatore e sapevo che sarebbe stato un match difficile. E’ mancino e dà molto fastidio: serve bene e ti viene sempre a rete. Facevo fatica a comandare il gioco, mi veniva sempre avanti”.

2) Nel secondo set, 4-2 40-40, Llodra recupera uno smash dell’azzurro buttandosi in avanti e prendendo la palla subito dopo il rimbalzo. Un colpo di magia che lascia tutti senza fiato. Anche Simone, che difatti, non si aspetta il ritorno della palla e sbaglia una comoda volée di diritto. Dopo questo episodio, il “Bole” rimane frastornato come un pugile nell’angolo e perde i successivi 10 punti e il secondo set che fino a quel momento aveva dominato. “Se mi devo rimproverare qualcosa è proprio quel gioco perso male, i tie break li ha giocati molto bene lui servendo benissimo, cambiando spesso angolo e trovando l’ace anche con la seconda”.

Il terzo set è stato molto equilibrato fino all’epilogo del tie-break. “Con lui che serve così bene rispondere è come parare un rigore, devi indovinare il lato giusto per fargli giocare almeno la volèe. Nel terzo set entrambi tenevamo il servizio con facilità. Certo fossimo andati al quarto avevo la sensazione di poterlo portare anche al quinto. Alla fine del terzo set mi sembrava stanco. Purtroppo è andata così”.

Peccato, ma il torneo di Simone è stato sicuramente positivo. Il rammarico di aver mancato la possibilità di poter affrontare Ernests Gulbis (n.80 Atp) negli ottavi di finale non deve far dimenticare le due splendide vittorie contro Baghdatis e Del Potro. Il terzo turno parigino è comunque il miglior risultato di sempre in un torneo dello Slam per il 22enne bolognese (che, lo ricordiamo, ha perso quasi due anni di tempo per curarsi dalla pubalgia e poi da un problema al polso ed era solo al suo secondo Roland Garros in carriera). “Vado via da Parigi con molta fiducia per la stagione sull’erba”.