da Parigi Federico Ferrero
foto Ray Giubilo
Defilata sul campo sette Karin Knapp ha giocato alla grande la partita sinora più importante della carriera contro Patty Schnyder: la sudtirolese ha impiegato un buon set per capire le rotazioni mancine della svizzera e sul 5-4 servizio Schnyder è arrivata a due punti dalla vittoria. A quel punto è stata Patty a meritare il successo alzando il suo livello di gioco ma la Knapp esce dal torneo con la consapevolezza di aver ormai agganciato il treno del tennis che conta.
Dei match che la giornata finalmente soleggiata ci ha permesso di seguire dalla strettissima cabina di commento di Eurosport sul Philippe Chatrier il più combattuto è stato quello tra Amelie Mauresmo e Lucie Safarova, sua nemesi già in Australia e chiamata nuovamente a spegnere i sogni dei francesi su un trionfo della maga al Roland Garros. La fidanzata di Tomas Berdych non si è fatta pregare e la Mauresmo si è liquefatta in due set, lasciando il compito di difendere l’onore delle transalpine alla rotondetta Marion Bartoli e affidando a Paul Henri Mathieu l’onere di tenere il vessillo tricolore di fronte a Igor Andreev. Ancora stanco dopo la sfida con Gilles Simon il povero ‘Paulo’ è stato seppellito di diritti vincenti da parte di Andreev, uno dei tre russi approdati agli ottavi di finale (Youzhny e Davydenko gli altri due), un record per gli ex sovietici a Parigi.
Nel giorno della disfatta dei francesi Olivier Patience, rimasto in serata l’unico superstite del tabellone maschile e impegnato sul Suzanne Lenglen di fronte a Novak Djokovic, ha regalato emozioni ma non la gioia di un trionfo. Olivier, che nel 2004 aveva eliminato al primo turno Filippo Volandri, ha giocato (lui che occupa la 129esima posizione del ranking) da top venti per quattro set ed è arrivato a due punti dal successo in chiusura di quarta frazione: alla fine l’ha spuntata un Djokovic caricato dal tifo avverso – ma correttissimo – del pubblico ed è stato bello assistere alla standing ovation per Patience con ‘Nole’ che indicava Olivier e lo applaudiva insieme agli spettatori: ormai sono scene rare.
Non fa notizia la vittoria in tre set di Rafa Nadal, bravissimo ma impotente Albert Montanes contro il Borg del terzo millennio: sarà interessante vedere Nadalito opposto a ‘Rusty’ Hewitt, tornato a mordere anche sulla terra battuta e spinto da Darren Cahill a ‘finire’ Jarkko Nieminen dopo un primo set di disattenzioni. L’antipasto di Amburgo garantisce sul fatto che Lleyton venderà cara la pelle.
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