Federer parte bene contro Stepanek, ma poi emerge qualche fantasma. Troppi errori di dritto e una minore aggressività, ma poi si salva. Semifinale con Djokovic?
Roger Federer ha ceduto un set a Radek Stepanek dopo quasi 6 anni
Di Riccardo Bisti – 26 febbraio 2014
Nel 2008, Roger Federer era uscito mestamente dagli Internazionali BNL d’Italia, battuto da Radek Stepanek che poi festeggiò tuffandosi sulla terra del Campo Pietrangeli. Da allora, lo aveva sempre battuto con comodità. Viste le dichiarazioni bellicose dei giorni scorsi, ci si aspettava che l'ottavo di Dubai fosse poco più di una formalità, anche perché il ceco, se possibile, è ancor più logoro di lui. Invece è stata una partita molto delicata, in cui ha effettuato un passo indietro rispetto al primo turno e ha avuto bisogno di tre set (è finita 6-2 6-7 6-3). Nessun problema nel primo set, ma poi qualcosa è cambiato. Stepanek ha approfittato di un dritto che non funzionava. Inoltre, per una volta, i punti più spettacolari li ha vinti lui. Da parte sua, lo svizzero esitava quando era il momento di spingersi a rete. Ha rimesso in piedi il set quando Stepanek ha servito sul 5-4, ma poi ha perso il tie-break. Il ceco non ha certo problemi di autostima, ma portare a casa un set dopo averne persi 17 di fila gli ha dato grande fiducia. Nel primo game, si è assicurato la palla break con uno spettacolare pallonetto in tuffo, e l’ha sfruttata con un altro vincente di rovescio. Il match stava scappando via, ma Federer ha avuto la forza di tenere duro nel terzo game. Ha annullato diverse palle del 3-0 ed ha impedito la fuga. Come un ciclista a cui salta la catena in salita, Stepanek ha perso il ritmo e Federer è salito rapidamente sul 5-2 e 40-15. Non è riuscito a chiudere, ma nel game successivo ha brekkato il ceco per l’ottava volta, suo record personale in un match al meglio dei tre set.
Si è visto un Federer a due facce. L’inizio è stato dei migliori, incisivo e aggressivo. Ma con il passare dei game si è adeguato a una tattica più attendista, ha commesso cinque doppi falli e ha lasciato troppo spazio a un avversario che generalmente non gli dà fastidio. Tuttavia, restano alcuni segnali incoraggianti: su 25 discese a rete, ha portato a casa 17 punti, e ha mantenuto in attivo il bilancio tra colpi vincenti ed errori gratuiti. Più in generale, non si è lasciato andare quando le cose si erano messe male. L’anno scorso era successo un po’ troppo spesso. “C’è stato un momento in cui ho giocato troppo da dietro e non sono stato aggressivo come avrei voluto – ha detto Federer – non trovavo il giusto bilancio tra difesa e attacco. E’ stato un match difficile, Radek ha fatto un buon lavoro, mettendomi in difficoltà con un gioco molto vario. Ma a un certo punto ho capito quello che stavo sbagliando”. Alla fine, ha raccolto sei degli ultimi sette game e si è aggiudicato il 39esimo incontro su 44 match disputati all’Aviation Club di Dubai. Adesso avrà un match interessante contro Lukas Rosol (vincitore su Tursunov), avversario imprevedibile, noto soprattutto per la vittoria su Rafael Nadal a Wimbledon 2012. Dovrà tenere gli occhi aperti: Rosol è in grado di sfoderare prestazioni incredibili. In semifinale, poi, potrebbe esserci la sfida contro Novak Djokovic, a caccia del quinto titolo a Dubai.
ATP DUBAI – OTTAVI DI FINALE
Novak Djokovic (SRB) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 6-1 6-3
Mikhail Youzhny (RUS) b. James Ward (GBR) 6-1 7-6(3)
Roger Federer (SUI) b. Radek Stepanek (CZE) 6-2 6-7(4) 6-3
Lukas Rosol (CZE) b. Dmitry Tursunov (RUS) 6-4 7-6(4)
Jo Wilfried Tsonga (FRA) b. Nikolay Davydenko (RUS) rit.
Tomas Berdych (CZE) b. Sergiy Stakhovsky (UCR) 6-2 6-1
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-3
Malek Jaziri (TUN) b. Somdev Devvarman (IND) 6-3 7-5
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