Ennesima fantastica prestazione dello svizzero che in 80 minuti si libera di Novak Djokovic con il punteggio di 6-1 6-4. GALLERY…

da Londra, Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

“Benvenuti in Paradiso”. No, non stiamo parlando del brano più venduto dell’intera discografia di Venditti, ma della sensazione di magnificenza che ha emanato Roger Federer questa settimana tutte le volte in cui è sceso in campo: zero set subiti in 4 partite, per un totale di 25 game ceduti, poco più di 3 a set. Abbacinante.

 

L’ultima recita ha visto per attore non protagonista un impotente Novak Djokovic, spazzato via con facilità irrisoria: 6-1 6-4 il punteggio che sarebbe potuto essere ancora più rotondo se lo svizzero non si fosse concesso l’ormai consueta “pausa caffè” al termine di un primo set impressionante, durato 32 minuti. I break in favore dell’elvetico giungono nel secondo e nel sesto game. Il tennis proposto dai due contendenti non ha nulla a che vedere con quello messo in scena dai due straordinari protagonisti della prima semifinale. Le accelerazioni di Djokovic sono facile preda dello svizzero. La lentezza esasperante delle palline smorza i colpi del serbo. Federer giunge comodamente sulla palla e fa il bello e il cattivo tempo. Il serbo fa fatica a contenere il rovescio slice, finendo quasi sempre per andare fuori giri.

 

Nel secondo set Djokovic cerca di prendere maggiormente l’iniziativa. Viene a rete con più frequenza. Si procura la prima palla break nel secondo game dell’incontro con una risposta vincente di dritto, concretizzandola grazie a un ottimo passante di rovescio che Roger non contiene, affossandolo in rete. Il serbo s’invola sul 3-0, per quello che si rivela ben presto il più classico dei fuochi di paglia. Roger recupera immediatamente lo svantaggio e potrebbe mettere subito la prua davanti, se solo concretizzasse il vantaggio di 0-40 nel settimo game. Niente paura. Il break che chiude l’incontro giunge due game più tardi. A sigillarlo, l’ennesima risposta vincente di Federer, agevolato nel suo compito dalla bassa percentuale di prime del serbo.

 

Chissà, forse anche Nole non voleva rovinare la festa di tifosi e organizzatori per quella che sarà la prima finale, dal 1993, tra due giocatori imbattuti nel corso della manifestazione. Gli ultimi a riuscirci furono Stich e Sampras a Francoforte. Per ritrovare una finale al Masters tra i primi due giocatori del mondo, bisogna tornare addirittura al 1986, quando di fronte c’erano Boris Becker e Ivan Lendl.  

 

La 22ª partita della serie tra Rafael Nadal e Roger Federer avrà inizio alle 18.30: 14 vittorie a 7, il bilancio per Nadal che ha vinto l’ultimo confronto giocato quest’anno a Madrid. Gli unici precedenti indoor della loro storia sono state le due semifinali del Masters vinte da Federer a Shanghai nel 2006 e nel 2007. Comunque vada sarà un successo.

 

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Gli highlights delle semifinali


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