Nel tabellone maschile c’è un solo giocatore che venerdì sera era già negli ottavi: Roger Federer. Mentre gli altri sono in balia delle condizioni atmosferiche, lui approfitta del tetto e mette in riga Daniel Evans. Match senza storia, chiuso senza epica. Roger ha centrato l’obiettivo: preservare più energie possibili nella prima settimana.

Tra pioggia, tuoni e lampi e risultati a sorpresa, il primo venerdì di Wimbledon è stato particolarmente movimentato. Wawrinka fatto fuori dal redivivo e commovente Del Potro, Djokovic dominato da Querrey e salvato dalla pioggia sotto due set a zero. Roger Federer, dopo la parentesi farsesca con Willis, continua invece il suo cammino senza fatica alcuna. Un altro inglese, questa sera, sul suo cammino. Daniel Evans, arrivato al terzo turno dopo le brillanti prestazioni contro Struff e Dolgopolov. Un altro inglese e un’altra passeggiata di salute. Troppo facile, al limite della distrazione. Come nel primo set. Lo svizzero, issatosi sul 4 a 0 con un doppio break, si fa recuperare tre game. E’ l’unica parentesi “combattuta” dell’incontro. Da quel momento, Daniel raccoglie solo altri cinque game fino alla stretta di mano.

Pratica archiviata in meno di un’ora e mezza. Più che il risultato, mai stato in discussione, sono le condizioni fisiche dello svizzero il leitmotiv della disputa. E i miglioramenti, soprattutto negli spostamenti laterali, paiono esserci. Ma c’è ancora pochissima carne al fuoco per poter davvero trarre una conclusione. Poco più che sparring partner gli avversari sin qui incontrati. E solo dopo i due giorni di riposo, quando si ritroverà di fronte il vincitore della sfida tra Johnson e Dimitrov, si potrà dire qualcosa di più. E se contro il suo falso erede ha giocato cinque volte uscendone sempre vincitore, con Steve Johnson, fresco vincitore a Nottingham e che a 26 anni pare aver trovato l’ispirazione, sarebbe la prima volta.

WIMBLEDON UOMINI – Terzo Turno
Roger Federer (SUI) b. Daniel Evans (GBR) 6-4 6-2 6-2