Wayne Ferreira vanta il record delle partecipazioni consecutive in uno Slam, ma Federer sta per superarlo. “Se proprio devono batterlo, meglio che sia lui. Ma quelle lotte sindacali…”
Roger Federer a Melbourne: sarà il suo 53esimo Slam di fila
Di Gianluca Roveda – 12 gennaio 2013
Lo chiamavano “Mister Lentiggini” per quella faccia simpatica, da bimbetto che gioca in cortile e tergiversa quando mammà lo chiama per cena. Wayne Ferreira è stato un ottimo giocatore, anche se preferiva godersi la vita insieme a sua moglie piuttosto che morire dietro ai calcoli del computer. Una volta ammise che sceglieva dove giocare in base alla bellezza della città e non della superficie di gioco. Un mito. E’ tornato alla ribalta qualche settimana fa, quando ha consigliato ai giocatori di boicottare i tornei ATP e non gli Slam perché – a suo dire – il montepremi dei Major cresce anno dopo anno, mentre “Da quando ho smesso, nei tornei del circuito si guadagna sempre il solito”. La frase ha fatto il giro del mondo, tanto da obbligare l’ATP a un comunicato di rettifica. Ferreira fondava il suo tennis su un dritto potentissimo, figlio di un’apertura molto ampia, e una generale solidità che lo faceva giocare bene un po’ dappertutto. Vanta un paio di semifinali all’Australian Open, ma oggi si parla di lui perché è il tennista ad aver giocato più Slam consecutivi: 56. Un primato che rischia di cadere a breve, giusto tra 12 mesi. Roger Federer si appresa a giocare il 53esimo Slam consecutivo. Salvo infortuni o raffreddori (i suoi tifosi sono autorizzati agli scongiuri), lo aggancerà allo Us Open e lo supererà l’anno prossimo a Melbourne. “Gliene mancano solo quattro, penso che ce la farà. Ma poi, visto che ha in programma di giocare fino al 2016, potrebbe sommarne tanti altri. E’ un dato impressionante – dice il sudafricano al New York Times -. Quando giocavo non mi sono mai reso conto quanto sia difficile rimanere sani così a lungo. E lui ha vinto tanto, giocando molto più di me”. Al Roland Garros, Federer aggancerà Stefan Edberg, attualmente secondo a quota 54.
Se Ferreira resiste sul piano delle presenze, su quello della qualità non c’è paragone: il suo bilancio Slam parla di 104 vittorie e 56 sconfitte, mentre Federer è a quota 247-37. Oltre a un infortunio, la speranza di Ferreira risiede in uno sciopero, già minacciato dai giocatori qualche mese fa. In cambio hanno ottenuto un sostanzioso aumento del montepremi di Australian Open e Us Open. E sono in attesa di novità da Parigi e Londra. “Non credo che faranno qualcosa del genere – dice Ferreira – se qualcuno deve battere il mio record, è bene che lo faccia Federer. La cosa non mi preoccupa: piuttosto spero che trovino una soluzione, perchè non sarebbe bello avere una situazione come quella della NHL, dove è saltata un’intera stagione”. Sarà molto difficile che i tennisti saltino uno Slam. Nel suo ruolo di presidente del Consiglio Giocatori, Federer è coinvolto nel dibattito. “Abbiamo cercato di evitare questo processo mantenendo buone discussioni. Noi rispettiamo gli organizzatori e lo rispettano noi. Finalmente ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo discusso. Si sono resi conto che vogliamo il meglio per il tennis e per tutti gli attori coinvolti. Credo che lo capiscano”. A suo tempo, Ferreira fu coinvolto in una vicenda sindacale. Una decina d’anni fa si era parlato della creazione di un’associazione giocatori autonoma, staccata dall’ATP. L’idea era quella di allontanarsi da un conflitto d’interesse in cui i giocatori e gli organizzatori dei tornei fanno parte della stessa associazione. Di quel gruppo faceva parte anche un giovane Roger Federer. Secondo Ferreira, il progetto fallì quando la leadership ATP ha scelto di indirizzare la battaglia nel tentativo di ottenere più soldi dagli Slam. “In altre parole, sono in lotta per le nostre stesse ragioni. Quando ho visto Federer a Wimbledon ci abbiamo scherzato su: gli ho detto che in 10 anni non è cambiato nulla, e lui mi ha dato ragione”.
Dopo il ritiro, avvenuto nel 2005, Ferreira è uscito dal mondo del tennis. Attualmente risiede a San Francisco e ha messo su un’azienda: si chiama EcoloBlue e costruisce macchine che trasformano in acqua l’umidità dell’aria. “E’ diverso, ed anche più difficile che essere un tennista professionista. Non credo che tornerò nella politica sportiva, ma sono convinto che i giocatori abbiano ancora bisogno di un sindacato indipendente”. Secondo Ferreira, numero 6 ATP nel 1995, sarebbe un modo per guadagnare più soldi. “Dovrebbero fare come nel golf, dove c’è una Pro-AM prima di ogni torneo. Con un’organizzazione del genere, raccoglierebbero più sponsor e più soldi di quanti non ne ottenga attualmente l’ATP”. Pur essendo di due generazioni diverse, Federer e Ferreira avevano un buon rapporto, aiutato dalla nazionalità della madre di Roger, sudafricana come Wayne. Nel mitico Wimbledon 2001, quando Federer battè Sampras, giocarono il doppio insieme, ma lo svizzero si ritirò dopo un paio di turni. “Direi che ha fatto bene!”. Un decennio dopo, gli toglierà l’unico record che gli è rimasto. Ma in fondo gli va bene così: l’importante è trasformare l’umidità in acqua.
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