Martina Hingis svela le ragioni per cui ha rifiutato l’offerta olimpica di Federer. “Avrei dovuto allenarmi troppo e tornare in forma, avevo paura di ritrovare Serena…e poi lui deve concentrarsi su singolo e doppio”
Martina Hingis è stata numero 1 WTA sia in singolo che in doppio
 
TennisBest – 18 luglio 2012

  
Un anno fa si era diffusa la voce di un possibile doppio misto olimpico con protagonisti Roger Federer e Martina Hingis. La proposta arrivò dall’entourage di Federer, ma Martina ha lasciato perdere. I due hanno convenuto che per Roger sarebbe stato meglio focalizzare le energie per vincere l’oro in singolare e difendere il titolo conquistato a Pechino nel doppio maschile. “Quando me l’ha chiesto sono stata molto lusingata, ma alla fine abbiamo deciso di non giocare” racconta una sorridente Hingis dagli States, dove si trova per giocare il World Team Tennis, il campionato a squadre americano di cui è un’assidua frequentatrice. La decisione definitiva è stata presa durante una telefonata dello scorso novembre. “Avrei dovuto tornare in gran forma, giocare il doppio o il doppio misto nei tornei del Grande Slam” ha detto la svizzera, ritiratasi nel 2007 quando è risultata positiva alla cocaina durante un controllo antidoping a Wimbledon. Attualmente la Hingis lavora a Parigi con alcuni giovani tennisti ed è convinta di aver fatto la scelta giusta. “Quando Roger ha chiuso il 2011 con tutte quelle vittorie ha capito di avere una grande opportunità di tornare al numero 1. Sentiva di potercela fare. Aveva battuto Nadal e Djokovic, così ha pensato che avrebbe potuto ripetersi in un torneo del Grande Slam. A Wimbledon si è chiuso il cerchio. Quando ci siamo sentiti, gli ho detto: ‘Se io fossi il tuo allenatore, ti direi di concentrarti sul singolare’”.
 
Secondo la Hingis, negli ultimi due anni e mezzo non si è visto un grande Federer. Esattamente da quando aveva vinto l’ultimo Slam in Australia. Ma a Wimbledon è arrivata la prematura sconfitta di Nadal. “Credo che per lui lo spagnolo sia una barriera, soprattutto psicologica. Quando Rafa è stato eliminato, ha visto il tabellone improvvisamente aperto e non aveva paura di Djokovic. Non ha mai temuto il serbo, ha sempre avuto la sensazione di poterlo battere. Ed anche se qualche volta gli è andata male, lo aveva battuto anche l’anno scorso. Non ha paura di Djokovic, mentre non riesce a digerire il tennis di Nadal”. La Hingis si è soffermata anche sul livello espresso in semifinale e in finale. “Wow, c’è poco da dire. Forse è stato aiutato dalla chiusura del tetto, sembrava che giocasse in casa. A volte le cose si mettono tutte a posto, all’improvviso. E’ andata così”. Ben diversa dalla ragazzina viziata che scoppiò a piangere durante la finale del Roland Garros 1999 (quando si inimicò tutto il pubblico di Parigi), la Hingis ha ammesso che sarebbe stata una grande esperienza. Anche perché non pensava che ci sarebbe stato un interesse così grande. “Tutti mi chiedevano se avrei giocato con Federer, mi auguravano buona fortuna ancora prima che decidessi. E poi, dopo la decisione, mi ripetevano che sarebbe stata una grande cosa. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento della gente”.
 
A un anno di distanza, e ben lieta di non doversi più allenare ai ritmi di un tempo, la Hingis confessa di aver avuto un po’ di timore per alcuni avversari, Serena Williams su tutte. Ironia della sorte, probabilmente l’americana non giocherà il misto perché preferirà concentrarsi sul singolare e sul doppio femminile. “Se avessi dovuto affrontare coppie come Serena-Roddick o Serena con uno dei gemelli Bryan…sarebbe stato folle! Va bene che avrei avuto Federer al fianco, ma non sono più la stessa giocatrice di qualche anno fa”. Forse era ancora sconvolta dal rendimento di Serena, soprattutto al servizio, nelle fasi finali di Wimbledon. Lei c’era, seduta nel Royal Box in qualità di vincitrice nel 1997. “Contro la Azarenka ha tirato 24 ace! Io ne metto a segno 24 in un’intera stagione e lei lo ha fatto in una partita…”