Dopo quasi sei mesi di stop, Roger Federer è pronto a tornare nel circuito. Ha fatto il punto della situazione in un’intervista col New York Times, spiegando di aver annusato il sapore del ritiro. Gli è piaciuto, ma non è ancora giunta l’ora. Intanto regala una chicca ai suoi tifosi: giovedì trasmetterà live da Dubai qualche istante della sua giornata d’allenamento.Forse non è paragonabile a un’esperienza religiosa, come provò a fare (con successo) il grande David Foster Wallace, ma è indubbio che Roger Federer abbia saputo creare nei suoi tifosi qualcosa di speciale. Per molti, la sua figura non è troppo distante da quella di una divinità: perfetto, magico, irraggiungibile, o forse semplicemente unico. Unico come la pulizia stilistica di un tennis che nel circuito non era mai mancato in quindici anni, mentre ora non si vede da oltre cinque mesi. Un’eternità per gente abituata a puntare la sveglia a qualsiasi ora della notte, in Australia come negli Stati Uniti, per non perdersi nemmeno una delle “apparizioni” del proprio eroe. Fortunatamente, il periodo di assenza di Mister 17 Slam è destinato a finire presto, quando nella prima settimana del 2017, alla Hopman Cup di Perth, tornerà a mettere piede (e ginocchio) in quei campi dove manca dalla semifinale di Wimbledon persa con tanta amarezza contro Milos Raonic. Da allora di lui non si è saputo molto: qualche intervista, qualche tweet, qualche apparizione qua e là e poco altro, in cui ha sempre ribadito il costante miglioramento del ginocchio sinistro. In questi giorni Roger si trova nella sua casa di Dubai insieme alla famiglia e al suo team, per rifinire la preparazione in vista del 2016, e lo scorso venerdì ha chiacchierato telefonicamente con Christopher Clarey del New York Times, raccontando un po’ di retroscena del suo periodo lontano dai campi, che gli ha permesso anche di riscoprire alcuni piaceri della vita, anche dei più banali. Si può dire che abbia fatto le prove generali per il ritiro, anche se – giura – non ci ha pensato nemmeno un secondo. E non ha alcuna voglia di farlo ora che è finalmente pronto a rientrare nel circuito. Abbiamo raccolto le frasi più interessanti dell’intervista.
 
SULL’IMMINENTE RIENTRO
“Sento che il mio primo vero rientro nel circuito dopo uno stop sia stato ad aprile, quando sono tornato a giocare a Monte Carlo, specialmente a causa dell’operazione, visto che non ne avevo mai avuta una nella mia carriera. Quindi, per me, è stato un vero rientro, e questo è ancora più grande. Fra due mesi e sei mesi c’è differenza. Chiaramente questo ritorno avrà un’importanza diversa nella mia carriera”.
 
SUL DOVER RIPRENDERE A GIRARE IL MONDO
“Mirka è felice, i bambino lo adorano e mi chiedono: ‘quarto partiamo di nuovo’? Sono felici di riprendere a viaggiare. Io ho ancora fame, e dopo questa pausa mi sento ancora più fresco, ringiovanito”.
 
SUL RIENTRO DOPO L’OPERAZIONE
“Magari avrei potuto prendere un po’ di tempo in più, ma mi sentivo al 100%. Non credo che la scelta di giocare sull’erba mi sia costata il resto della stagione. Penso che il ginocchio e il mio corpo in generale avessero bisogno di una pausa. Mi sono preso sei mesi, il tempo giusto per recuperare. Ora ho una certezza: se le cose no andranno bene, io ho fatto tutto il possibile. Non ho alcun rimpianto”.
SUL SORPASSO DI MURRAY A DJOKOVIC
“Mi ha sorpreso molto, perché quando un giocatore inizia la stagione come ha fatto Novak, corona il suo sogno vincendo il Roland Garros e il suo quarto Slam di fila, non c’è modo che nessuno, nemmeno gli altri giocatori, pensi che chiunque altro possa finire l’anno al numero uno. Non credo che Novak abbia giocato così male nella seconda parte dell’anno: ha vinto a Toronto, è arrivato in finale in tantissimi altri tornei. Si può pensare che sia sufficiente, invece serve sempre qualcosa di straordinario, e Murray è stato capace di tirarlo fuori. Giù il cappello”.
 
“Magari il fatto che Novak abbia avuto un calo è umano e comprensibile, perché ha ottenuto tutto ciò che voleva. A quel punto bisogna cambiare i propri desideri. Ma è bello anche vedere che è difficile per tutti dominare per così tanto tempo. Credo che si sia creata una storia interessante per il prossimo anno. Di Andy, di Novak, ma anche di ‘Rafa’. E magari anche il mio ritorno sarà interessante da seguire. Penso che l’inizio dell’anno, specialmente l’estate australiana, sarà qualcosa di epico”.
 
SUGLI ALLENAMENTI
“Specialmente nei primi tre mesi, mi sono allenato un’oretta al giorno”, ha detto, spiegando di aver spesso evitato di allenarsi per due giorni consecutivi. Ha ripreso a giocare qualche punto solo a ottobre, e ha iniziato ad allenarsi al 100% solamente a fine novembre, quando ha lasciato la Svizzera per trasferirsi a Dubai, classica base durante la preparazione invernale.
 
SUL SAPORE DEL RITIRO
“Ho annusato il sapore del ritiro. Di colpo, mi sono trovato con la possibilità di potermi organizzare, di stare quattro settimane nello stesso posto, decidere dove andare a cena, con chi. Per noi è stato molto emozionante avere tutto questo tempo a nostra disposizione. E mi sono sentito bene. Ma questa vita può aspettare. Non ho alcun problema: può veramente aspettare”.
 
 
Come anticipato al New York Times durante l’intervista, e poi comunicato sui social nel pomeriggio odierno, per ricambiare i suoi tifosi di tutto l’affetto ricevuto durante il lungo periodo di assenza dai campi il campione svizzero ha deciso di regalare una diretta di qualche momento della sua giornata di allenamento a Dubai. “Vi porterò con me mentre mi recherò al campo d’allenamento, e vi mostrerò in diretta anche un po’ della mia sessione (riscaldamento, esercizi e anche qualche punto), e ci sarà anche del tempo per rispondere alle vostre domande”, ha scritto Roger nel messaggio. È la prima volta che un campione della sua portata si inventa qualcosa di simile. L’appuntamento è per giovedì alle ore 14.00 degli Emirati Arabi (le 11 del mattino in Italia), sul suo profilo di Twitter @RogerFederer o sul relativo account della piattaforma Periscope.

L'INTERVISTA COL NEW YORK TIMES
L'ACCOUNT FACEBOOK DI ROGER FEDERER