Il campione svizzero è considerato uno dei migliori tennisti di tutti tempi, con 20 titoli del Grande Slam e 103 titoli vinti in carriera
È l’8 agosto del 2021, è il giorno in cui Roger Federer festeggia i suoi 40 anni. Perché il tempo passa inesorabile, anche per colui che a suon di magie, a volte è riuscito a fermare l’orologio.
Sono però i 40 anni più amari che forse avremmo voluto veder festeggiare al maestro svizzero, che viene da un 2021 con sole 13 partite giocate e 9 vittorie all’attivo. La fotografia del momento che sta vivendo la carriera di Roger Federer è senza dubbio quell’ultima partita giocata a Wimbledon, quella sconfitta subita in tre set da Hubert Hurkacz ai quarti di finale, con quel terzo parziale perso 6-0 (una cosa che non gli era mai successa sull’erba dei Championships). Ma la carriera di Re Roger ci ha abituati a ben altro: 20 tornei del Grande Slam e un totale di 103 titoli vinti in carriera.
La sua storia inizia a Basilea, l’8 agosto del 1981. Federer inizia a giocare a tennis all’età di sei anni e diventa professionista nel luglio del 1998, poco prima di compiere 17 anni, dopo aver vinto nello stesso anno l’edizione Juniores di Wimbledon.
Il 2001 è l’anno del primo torneo vinto a Milano. Il 7 luglio del 2003 passa alla storia, diventando il primo svizzero a vincere Wimbledon, sconfiggendo in finale Mark Philippoussis. Ai Championships vincerà 8 volte il titolo, 5 di fila dal 2003 al 2007 e poi nel 2009, nel 2012 e nel 2017.
All’inizio dell’anno 2004 arriva il secondo titolo in un torneo del Grande Slam, quello dell’Australian Open. Vincerà il major australiano anche nel 2006, nel 2007, nel 2010, nel 2017 e nel 2018.
Nel marzo del 2004, a Miami, si gioca il primo atto della rivalità con Rafael Nadal, che vedrà il maiorchino uscire vincitore.
Sempre nel 2004, Federer vince per la prima volta gli US Open. A New York vincerà 5 volte, dal 2004 al 2008. Nel 2009 completa il Career Grand Slam, vincendo il Roland Garros in finale con Robin Söderling. Sulla terra rossa parigina, quello del 2009 rimarrà l’unico titolo.
E infine di nuovo a Basilea, dove si fermano per ora i trionfi del campione svizzero, che il 27 ottobre del 2019 ha vinto il suo ultimo torneo, proprio nell’ATP 250 di Basilea.
Con la speranza che dopo i 40 ci siano i vantaggi, per riuscire ancora a vedere Roger Federer disegnare con quella racchetta che ha creato attimi di pura perfezione e di bellezza incontrastata. Quella stessa racchetta in grado di portare Federer ad essere, come direbbe David Foster Wallace, una vera e propria esperienza religiosa.