Con Roger Federer il divertimento è assicurato. Ma quando si fa attendere per 37 giorni, beh, la voglia di vederlo giocare sale alle stelle. Anche se l'esordio al Masters 1000 di Cincinnati, scelto come unica tappa intermedia tra Wimbledon e Us Open, arriva in una notte tra martedì e mercoledì. Mason è un torneo amico: lo ha vinto 6 volte ed è campione in carica. In effetti, le condizioni di gioco piuttosto veloci esaltano l suo tennis offensivo. Sempre più offensivo. Nella prima partita da 34enne, Roger ha voluto esagerare. Ha vinto 6-4 6-4 contro Roberto Bautista Agut, avversario onesto ma ideale per provare schemi ancora più aggressivi. Sin dal primo punto, ha cercato di accorciare il campo e si è presentato a rete non appena ne aveva l'opportunità. Come se volesse testare, in un contesto agonistico ma non durissimo, un atteggiamento tattico che potrebbe segnare gli ultimi anni di carriera. Osservando l'oretta abbondante di partita è tornato in mente l'ultimo Pete Sampras. Col fisico usurato, e ancora meno armi di Federer, è diventato un forzato del serve and volley. Lo svizzero non ne avrebbe così bisogno, eppure sa che è il modo migliore per spendere meno energie e quindi allungare la carriera. Una carriera che – siamo certi – ha ancora qualcosa da dire. Qualcosa di importante. Con una polo fucsia e l'aria corrucciata, Roger ha giocato una partita all'arrembaggio, anche a costo di commettere qualche errore di troppo. Alla fine, il bilancio tra vincenti ed errori gratuiti sarà in passivo (24 a 28), ma solo perché ha preso un mucchio di rischi. Ha spinto a tutta forza con il servizio, tanto da mettere in campo una percentuale di prime palle quasi mediocre: 26% dopo il primo set, diventato 43% a fine partita. Contro avversari più forti (già Sock o Anderson negli ottavi) dovrà alzare i numeri.
LE RISPOSTE IN CONTROBALZO
Ma era frutto di un disegno tattico evidente, a volte estremo. Che Roger sia il miglior interprete del chip and charge era risaputo, ma stavolta ha quasi esagerato. Sulle seconde palle dello spagnolo piazzava i piedi un metro dentro al campo. Come se non bastasse, prima che Roberto colpisse, faceva un balzo felino in avanti. Avrà colpito almeno 5-6 risposte di controbalzo. Da restare a bocca aperta. Senza contare che, a fine primo set, aveva colpito il 52% delle palle da dentro il campo. Bautista non sapeva cosa fare, vittima di un bombardamento continuo ma anche disordinato. Già, perché Federer ha giocato bene ma era anche un po' distratto, tanto da “bruciare” otto palle break su dieci. Gli è bastato infilare un break al terzo game in entrambi i set per costruirsi un match in discesa. Il particolare svolgimento della partita, senza alcun mordente agonistico, lascia poche indicazioni per il futuro. Un Federer ultra-offensivo è tanto spettacolare quanto affascinante, quasi un'idea di ribellione del fondocampismo estremo, in cui i colpi di sbarramento sono diventati i più importanti. Ma contro i più forti non potrà permettersi di giocare così, almeno non sempre. Le uniche certezze arrivano dalla condizione fisica: ottima. Roger è sempre tirato a lucido, senza un filo di grasso, agile in qualsiasi spostamento. A parte la visita in Malawi, sembra essersi allenato duramente nel mese di pausa e si è presentato in ottima forma. I tanti anni d'esperienza, oltre alla sua innata capacità di gestirsi, gli hanno permesso di presentarsi al top.
CHE VOGLIA DI SFIDARE NADAL
E poi c'è la bella motivazione di un ipotetico quarto di finale contro Rafa Nadal, in cui partirebbe finalmente favorito. Proprio a Cincinnati, due anni fa, i due diedero vita a un match straordinario, proprio a livello di quarti (allora fu “colpa” di Federer e della sua classifica deficitaria, stavolta sarebbe Nadal la causa). La spuntò un super Nadal, ma le indicazioni di oggi sono ben diverse. Insomma, questo Federer piace e – soprattutto – affascina. A costo di sembrare ripetitivi, i giovani che inevitabilmente prenderanno il suo posto non sembrano all'altezza. Chi per motivi disciplinari, chi per motivi tecnici, chi perché si è rivelato meno forte del previsto. E allora Roger resta l'ultimo (e forse unico) esempio di un tennis vibrante, capace di accendere milioni di spettatori in tutto il mondo. Una forma di divismo più che meritata e di nuovo pulsante in un'umida serata dell'Ohio, dopo aver sonnecchiato per 37, lunghissimi, giorni.
ATP MASTERS 1000 CINCINNATI – Secondo Turno
Roger Federer (SUI) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 6-4 6-4