Di Marco Caldara – 23 gennaio 2014
Era dal 2001, quando uscì di scena per mano di Arnaud Clement (poi splendido finalista), che Roger Federer non perdeva prima degli ottavi di finale dell’Australian Open. Addirittura, era sempre arrivato almeno in semifinale nelle ultime undici edizioni, vincendone quattro: 2004, 2006, 2007, 2010. Quest’anno, invece, si deve accontentare di un misero terzo round, obbligato a far le valigie da un brillantissimo Andreas Seppi. “È stata una brutta giornata, un match difficile – ha detto lo svizzero – Speravo di giocare meglio, ma quando finisci sotto per due set a zero, le chance di rientrare in partita non sono molte”. Eppure ha conquistato un punto in più di Seppi. “Ma ho vinto quelli sbagliati, il tie-break del secondo set sarebbe stato importantissimo. Perderlo è stato un duro colpo. Poi nel quarto set era difficile giocare a causa del gioco di luci e ombre sul campo, ma era lo stesso per entrambi”. Di certo, forte di dieci precedenti positivi con un bilancio di 21 set su 22 disputati, mai si sarebbe atteso una sconfitta. “Ma Andreas mi ha sorpreso solo in parte. Ci avevo giocato molte volte, ha dei buoni fondamentali, e su un campo veloce riesce a essere più efficace col servizio, quindi più difficile da affrontare. E poi arrivava da una bella vittoria con Chardy, giocatore capace di giocare ad alti livelli. Io lo so bene”, ha detto alludendo ai tre match disputati lo scorso anno col francese, tutti decisi da pochissimi 'quindici'. Stuzzicato sull’ultimo punto, nel quale ha la colpa – se tale la si può definire – di aver battezzato fuori una palla terminata in campo, Roger non ha nascosto di esserne rimasto sorpreso, tanto che durante la stretta di mano si è complimentato proprio per quello. “Sicuramente è stata una grande giocata, il mio diritto era ottimo. Se avesse tirato una palla normale probabilmente avrei tentato la volèe. Ma quel colpo poteva scendere come non scendere, ho sbagliato a valutarlo. Bisognerebbe chiedere a lui come ha percepito il colpo subito dopo averlo giocato”.
"BRAVO ANDREAS"
Roger ha rivelato di aver avuto un brutto presentimento già alla vigilia. “Sia ieri, sia nell’allenamento di stamattina, per qualche motivo, sentivo che il match di oggi non sarebbe stato semplice. Ho sperato che fosse solamente una di quelle sensazioni che ogni tanto si provano, senza un motivo ben preciso, ma che poi vengono dimenticate appena si scende in campo. A volte capita di sentirsi così così ma giocare bene, altre di stare benissimo ma giocare pessime partite. Succede. Stavolta invece la sensazione è stata confermata”. Federer non è riuscito a esprimersi al meglio, e nelle situazioni in cui avrebbe voluto spingere è stato costretto a contenere. “Ma il merito è anche di Andreas: ha giocato molto bene. Impossibile dire se in un’eventuale sessione serale avrei potuto avere più chance. Io non ho brillato e lui è stato bravo ad approfittarne, tutto qua. Il resto non si può sapere”. Secondo qualcuno, la sua eliminazione anticipata a Melbourne potrebbe essere stata causata dalle troppe fatiche dello scorso finale di stagione, ma Roger non è d’accordo. “Anzi, mi ha permesso di tenere il ritmo. Stavo giocando bene a Brisbane, stavo giocando bene la settimana prima del torneo, e pure nei primi due match. Non credo che le scelte dello scorso anno possano avere influenzato il mio rendimento, credo di aver fatto le cose giuste. E comunque sono venuto qua convinto di poter andare avanti. Ma spesso le differenze sono minime, una giornata storta può capitare”. Come già preventivato, ora si prenderà qualche giorno di pausa, almeno una manciata in più del previsto. “Voglio riposare e riprendere ad allenarmi bene in vista dei prossimi mesi. Appuntamento a Dubai”.
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