La vittoria numero 1.000 di Federer arriva in un luogo simbolico, intitolato a un avversario che non ha mai battuto, ed è benedetta dalla presenza di Rod Laver. Adesso può raggiungere Lendl e Connors?

Di Riccardo Bisti – 11 gennaio 2015

 

I numeri tondi piacciono. Per questo, è in atto la glorificazione del millesimo successo di Roger Federer nel circuito ATP. Non è il suo record più entusiasmante (anche perchè non è un record), ma vincere 1.000 partite nel ventunesimo secolo è davvero una grande impresa. Prima di lui c'erano riusciti soltanto Jimmy Connors e Ivan Lendl, ma era un'epoca diversa. Si giocava di più, mentre oggi i top-players si limitano a 15-17 tornei all'anno. Inoltre, i tabelloni sono stati ridotti: in virtù dei “bye”, per aggiudicarsi un Masters 1000 è sufficiente vincere cinque partite (fanno eccezione soltanto Indian Wells e Miami), mentre in alcuni ATP 250 ne possono bastare quattro. E' il caso di Brisbane, con il suo tabellone a 28 giocatori. Il destino ha voluto che il successo numero 1.000 arrivasse con una finale, sotto gli occhi del leggendario Rod Laver e in uno stadio intitolato a Pat Rafter. Non è un caso: pur avendo vinto infinitamente meno (si è aggiudicato 'appena' 214 partite), l'australiano ha un incredibile bilancio di 3 vittorie e 0 sconfitte contro Federer. Come se le statistiche autorizzassero una certa reverenza di Federer, una certa solennità nel raggiungere il traguardo proprio lì. Il primo a farcela fu Jimmy Connors. L'americano trovava il piacere nella battaglia e nella sofferenza e ci arrivo nel 1985. La sua carriera andò avanti ancora a lungo e si bloccò a 1.253 vittorie. Il millesimo successo di Lendl, guarda un po', giunse proprio a Basilea, città natale di Federer.


OBIETTIVO LENDL? O CONNORS?

“Bisogna lavorare e prepararsi duramente per giocare con così tanta continuità – ha detto Lendl – c'è stato un anno in cui ho giocato più di 100 partite e non avrei mai pensato di farlo. Raggiungere quota 1.000 è più difficile di quanto sembri. E' molto raro”. I tre 'millenari' hanno in comune la professionalità e quella voglia di vincere che non finisce mai. La stessa che accomunava i due miti australiani Rod Laver e Ken Rosewall. Entrambi hanno superato le 1.000 vittorie sommando la loro carriera dilettantistica, quella nel Pro Tour e i primi anni dell'Era Open. Rod Laver, che nei giorni scorsi ha visto la nascita di un busto (l'ennesimo!) a lui dedicato ha vinto qualcosa come 200 titoli, anche se non tutti ufficiali. “Per vincere così a lungo ci vogliono strategia e fitness, oltre alla capacità di giocare bene su tutte le superfici”. Secondo Rosewall è importante restare in salute. “E' la base per restare in buona forma. Federer adora competere e quindi mantiene il suo desiderio di giocare. Inoltre sa gestire la pressione come nessun altro”. Adesso ci si domanda dove potrà arrivare. I 1.071 successi di Lendl sono decisamente alla sua portata: il ceco impiegò poco meno di due anni per ottenere le ultime 71 vittorie, ma era in declino. Roger, al contrario, è in crescita. E nessuno conosce la data del suo ritiro. Nemmeno lui. “Raggiungere il primato di Connors? Non credo, ma non si può mai dire” ha detto Federer. Lo sguardo era vispo, malandrino. Aspettiamoci sorprese.

 

LE VITTORIE DI FEDERER

1 – Guillaume Raoux, 1° turno Tolosa 1998 / 6-2 6-2

100 – Julien Boutter, Semifinale Basilea 2001 / 7-6 6-4

200 – Mikhail Youzhny, Semifinale Halle 2003 / 4-6 7-6 6-2

300 – Lleyton Hewitt, Finale Us Open 2004 / 6-0 7-6 6-0

400 – Tommy Haas, Ottavi Australian Open 2006 / 6-4 6-0 3-6 4-6 6-2

500 – David Ferrer, Quarti Monte Carlo 2007 / 6-4 6-0

600 – Thiago Alves – Secondo turno Us Open 2008 / 6-3 7-5 6-4

700 – Julian Reister – Terzo Turno Roland Garros 2010 / 6-4 6-0 6-4

800 – Juan Monaco – Quarti Parigi Bercy 2011 / 6-3 7-5

900 – Gilles Simon – Ottavi Roland Garros 2013 / 6-1 4-6 2-6 6-2 6-3

1000 – Milos Raonic – Finale Brisbane 2015 / 6-4 6-7 6-4